Sabato 20 agosto 2005 Isola di Canna - Isola di Staffa - Isola di Ulva Ore 06:30 Muriel è dietro ai fornelli, indaffarata a preparare il porridge per colazione. Dice che ha aggiunto del sale all’avena ed ha portato il tutto a bollore. Ora sta mescolando il porridge nella pentola a fuoco basso, per ricavarne un composto cremoso. Aggiunge anche le prugne secche snocciolate e sgocciolate. Poi ci serve il porridge ancora caldo e fumante, aggiungendovi sopra panna fresca. Mi dice che le prugne secche e la panna sono due sue varianti alla ricetta base tradizionale del porridge. Ore 08:00 salpiamo l'ancora. E’ una bellissima giornata di sole , con poche nuvole ed il mare è calmo. C’è un leggero vento di circa 15 nodi che proviene da Nord-Ovest di 315 gradi. Da noi questo vento è chiamato Maestrale, perché per gli antichi proveniva da Roma, città dei maestri. Al momento la nostra rotta è verso Sud-Ovest, vale a dire 225 gradi ed abbiamo un vento che soffia in maniera perpendicolare alla lunghezza della barca , cioè al traverso (perpendicolare o a 90 gradi) della barca. Robin, Ruth, John ed io regoliamo le vele per navigare con un andatura al traverso. Boma e randa sporgono appena fuori del bordo della barca e il fiocco è allentato ma non troppo. Ore 12:30 Ci ancoriamo vicino all’isole di Treshnish , un insieme di piccoli scogli. La temperatura di 26 gradi è considerata molto alta in queste zone. Ci togliamo gli indumenti più pesanti e restiamo tutti in canottiera. Mentre mi sto spalmando la crema antisole, ammiro il colore verde azzurro del mare e sono tentato di mettermi un costume e farmi una nuotata. Il buon senso, però, prevale sull'istinto in quanto la temperatura dell’acqua è di circa 15 gradi e non sono certamente abituato a nuotare in quelle temperature. Intanto Ruth e Muriel insieme hanno preparato dei sandwich con prosciutto cotto, pomidoro ed insalata. Ore 14:30 Frank ci propone un esercitazione di salvataggio di uomo a mare usando le sole vele. Lancia a mare un parabordo e ci mostra le varie operazioni da eseguire per compiere correttamente l’operazione di salvataggio. Poi, a turno, ognuno di noi ripete l’operazione con successo, con gran soddisfazione di Frank. Ore 15:30 Ci avviamo a motore verso l’isola di Staffa , famosa per la Caverna di Fingal e per le affascinanti formazioni rocciose di basalti. Improvvisamente Ruth lancia un urlo. Ha visto a circa cinquanta metri da noi una pinna di un pescecane a pelo d'acqua. E' emozionata e con la mano ci indica la macchia scura del pescecane in movimento. Frank spegne prontamente il motore. Il pescecane sembra avvicinarsi minaccioso verso di noi ed abbiamo appena il tempo di vedere l'enorme figura scivolare silenziosa sotto la nostra barca. Siamo tutti eccitati per l’inaspettato incontro. E’ un pescecane lungo circa quattro metri e largo circa novanta centimetri. Lo vediamo mentre si allontana indisturbato in cerca di cibo. Qui lo chiamano basking shark. Frank ci rassicura informandoci che è una specie innocua che si nutre di solo plancton. Appartiene ad una specie protetta e che, in precedenza, ne ha visti altri. I più grandi raggiungono a volte la misura di circa dieci metri di lunghezza.
Ore 16:00 Arriviamo all’isola di Staffa. Come quasi tutte le isole della zona è costituita da spettacolari formazioni di colonne di basalto , dalle forme esagonali irregolari, costituite dal raffreddamento e dalla contrazione della lava incandescente. Queste colonne sono il proseguimento di un'altra formazione che si chiama Giant’s Causeway, che si trova nell’Irlanda del Nord, a più di cento miglia di distanza. La leggenda dice che su questa isola spadroneggiava un gigante di nome Fingal. Sul lato sud dell’isola c’é appunto la caverna detta di Fingal. Era la sua dimora. Scavata dal mare, questa caverna, all'interno, sembra una cattedrale che s'innalza su queste colonne di basalto. Si dice inoltre che il compositore Mendelssohn, dopo una sua visita all’isola di Staffa, trasse ispirazione dalla caverna di Fingal per comporre una delle sue più belle overture "The Hebrides". Ore 16:30 Dopo aver dato fondo all'ancora in una piccola baia dell'isola , John, Robin, Ruth ed io, raggiungiamo l’isola con un tender. Mi considerano fortunato per essere riuscito a visitare l’isola al primo tentativo perché loro di tentativi ne hanno fatto otto e questa è la seconda volta che riescono nell'impresa. Nei precedenti tentativi le condizioni meteo erano così brutte che era stato impossibile raggiungere l'isola. Al nostro ritorno in barca Muriel ci accoglie per il tea time. Ha preparato per tutti noi il tè con i biscotti. Ore 18:30 arriviamo all’isola di Ulva. Diamo fondo all’ancora in una rientranza riparata dentro un canale. In lontananza si vedono un paio di case. Frank dice che Ulva è una piccolissima isola di proprietà privata. Appartiene alla famiglia Howard. Pare che ci abitino soltanto sedici persone. Vivono con i proventi derivanti dall’allevamento delle mucche, dalla pesca, dall'ostricultura e dal turismo ecologico. Non ci sono strade asfaltate e nè automezzi , ma soltanto sentieri sterrati e biciclette. Ore 19:00. Muriel ha in serbo per cena un piatto tradizionale scozzese, chiamato haggis, la cui preparazione richiede molto tempo. Ha, però, tre confezioni sotto-vuoto, da due dosi ciascuna, precotte, acquistate al supermercato. Mi dice che è il piatto preferito da Frank , e ci tiene a farmi conoscere la ricetta. Ne prendo nota. L’haggis e’ un insaccato piccante composto da varie parti di pecora o di agnello , frattaglie comprese, che viene cotto a vapore. Ecco gli ingredienti: budella di pecora e di agnello, farina di avena, grasso di rognone, fegato di agnello bollito e tritato , brodo di carne, cuore, polmone e frattaglie di pecora bollite e tritate, una cipolla affettata, sale e tanto pepe. Sì tosta la farina d’avena , poi la si unisce a tutti gli ingredienti , eccetto le budella. Si amalgama bene il tutto e si aggiunge il brodo di carne, quindi s'inserisce il composto dentro le budella riempendole solo per metà. Si comprime fuori l’aria e si cuce bene. . Si cuoce a vapore in circa quattro o cinque ore.
Ore 22:00. Dopo una cena di questo tipo John suggerisce un bel bicchiere di whisky Bowmore.
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