Venerdi 19 agosto 2005 da Tobermory a Canna Ore 10:15 Partenza. Le previsioni del meteo sono buone. Il mare è calmo. Il vento viene da Sud-Ovest, di 225 gradi, ed ha una forza di 13 nodi. Da noi questo vento é chiamato Libeccio , perché secondo gli antichi proveniva dalla Libia. Dalle nostre parti è un vento che generalmente è foriero di cattivo tempo. La nostra rotta per l’isola di Canna è di circa 345 gradi. Il vento ci soffia da dietro, quasi sulla nostra in poppa. Regoliamo le vele per navigare con andatura di gran lasco , cioè con il boma e la randa puntati decisamente fuori dal bordo della barca ed il fiocco molto allentato. Frank si rammarica di non avere uno spinnaker a bordo, la leggera vela colorata che viene usata al posto del fiocco per le andature portanti, cioè quando il vento soffia da dietro. Ore 13:00 costeggiamo l’isola di Muck e l’isola di Eigg. Ore 14:30 Ci avviciniamo all’isola di Rum ed avvistiamo il Kinloch Castle, un castello fatto costruire nel 1897 da uno stravagante e ricco industriale dell’epoca che pagava un extra agli operai che indossavano un kilt durante il lavoro di costruzione del castello .
Ore 15:00 Ci avviciniamo al molo dell’isola di Rum per andare a visitare il Castello. Frank chiede con la radio il permesso di attraccare la barca al molo dell’isola per poterla visitare. Il permesso è accordato. Scopriamo però che il castello chiude ai visitatori alle 14:00. Facciamo un giro esterno, attorno al castello e cerchiamo di curiosare l’interno attraverso i vetri delle finestre del piano terreno. Come ogni castello che si rispetti anche di questo si dice che sia abitato da strani fantasmi. Purtroppo durante questo nostro giro siamo assaliti da un esercito di scatenati moscerini , midges in inglese. Questi midges sembra quasi che vogliano fare la guardia al castello e non ci danno tregua finche' non risaliamo in barca. Ore 18:00 Arriviamo all’isola di Canna, il punto più nord del nostro viaggio. Qui non esiste un porto, cosi diamo fondo all’ancora in una rada abbastanza riparata dai venti. Vedo sulla costa quattro cinque case, una chiesa cattolica ed una protestante , prati verdi , pecore e mucche. Ore 18:30 Muriel si riappropia della cucina.. Dice che vuol preparare un piatto tradizionale britannico, lo "Shepherd's pie" o pasticcio del pastore. E’ il pasto che i pastori usavano portarsi dietro quando stavano tutto il giorno fuori con il loro gregge. Cosi io la osservo ed annoto gli ingredienti che usa : carne tritata e poi cotta , cipolla affettata sottilmente , olio , sale e pepe, piselli pre-lessati, prezzemolo, concentrato di pomidoro , brodo di carne, purè di patate, burro, formaggio grattugiato. In una padella con burro od olio di oliva fa indorare la cipolla tagliata sottile e aggiunge i piselli, il concentrato, il prezzemolo, sale e pepe e la carne tritata cotta. Mescola bene, quindi versa il brodo di carne. Dopo aver amalgamato bene livella il composto in una pirofila imburrata e lo copre con il purè di patate. Aggiunge sopra il purè dei pezzettini di burro e del formaggio grattugiato. Poi mette la pirofila nel forno preriscaldato a circa 200 gradi per circa mezzora, sino a quando il pure’ diventa dorato. Alle 19:30 il pranzo è servito.
Ore 21:00 Frank è seduto al tavolo del comandante assorto nei suoi calcoli per tracciare la rotta e l’orario di partenza per il giorno. Noi altri , con in mano un mezzo bicchiere di whisky Lagavulin , il whisky preferito di Robin, ci sediamo nel pozzetto, la zona a poppa della barca, ad osservare il cielo. Il cielo è sereno. Il sole è tramontato e comincia ad imbrunire. Cominciano ad apparite le prime stelle. Dietro la collina, di fronte a noi, si vede un forte chiarore e lentamente appare la luna. E’ luna piena. Lo spettacolo è incantevole e per il riflesso della luna sul mare sembra che di lune ce ne siano due. In lontananza si vedono le luci delle case e si sente appena lo scampanellio delle pecore e delle mucche che brucano al buio l’erba della collina. Ore 22:30 vedo che Muriel è occupata a mettere dell’avena a bagno. In un altro recipiente mette delle prugne secche snocciolate e le copre d’acqua. Mi dice che il giorno dopo avremo una colazione a base di porridge, piatto tradizionale sia scozzese che irlandese. L’avena resterà a mollo tutta la notte.
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