Lunedì 15 agosto 2005 da Bangor Marina (Irlanda del Nord) a Port Ellen (Isola di Islay- Scozia ) Ore 06:00 partiamo da Bangor Marina alla volta delle Isola Islay che è una delle isole scozzesi più vicine alle coste orientali dell’Irlanda del Nord. Il cielo è nuvoloso ma non piove. La temperatura è di 14 gradi. La velocità del vento è di 12 nodi. C’è una brezza fresca che proviene da Sud-Est, a 135 gradi. Secondo la nostra rosa dei venti dalla quella direzione viene lo Scirocco , cosi' chiamato perchè in antico si riteneva provenisse dalla Siria. In Italia i venti assumono la loro denominazione, tramandataci dagli antichi, secondo la loro provenienza, supponendo di stare al centro del mare Jonio. Dalle nostri parti lo Scirocco è un vento caldo che porta afa e cielo nuvoloso, ma a queste latitudini è tutto fuorché caldo. Ore 06:30 Ruth è addetta a togliere gli otto parabordi che sono legati lungo i bordi della barca con delle cime. I parabordi sono palloni pressurizzati, di plastica semirigida, generalmente a forma di salsicciotti. Servono ad attutire i colpi che la barca riceve lungo i pontili nelle operazioni di ormeggio o disormeggio, e quindi ad evitare graffi e danni maggiori. Ci posizioniamo con la prua al vento per issare la randa, che è la vela centrale e principale della barca. La randa viene fissata all’albero maestro e al boma, asta longitudinale attaccata perpendicolarmente all’albero maestro. Spegniamo il motore , allentiamo la cima dell’avvolgi-fiocco e, contemporaneamente, tirando la scotta, apriamo il fiocco o genoa , che è la vela più vicina alla prua della barca. Frank, il capitano, sta al timone ed assegna i compiti. Robin ha il compito di controllare la randa; io e John siamo i prodieri, ci occupiamo di regolare la vela che sta a prua. L'incombenza di Ruth è quella di togliere i parabordi alla partenza e di rimetterli all’arrivo in porto. Muriel , oltre ad essere la cambusiera, deve tenere in ordine tutte le cime in modo che durante le manovre non si aggroviglino. Frank ci costringe a turno, ad intervalli di un'ora, a segnare sulla carta nautica la posizione della barca. Per ottenerla si utilizza una bussola che ha all'interno incorporata una lente di ingrandimento onde rendere visibile la gradazione che va da 0 a 360 gradi. Si punta la bussola verso almeno tre punti fissi ad esempio un faro, un fanale, una torre, una chiesa, la punta di un promontorio o uno scoglio etc. Quindi si memorizzano i gradi con la bussola puntata verso i citati riferimenti e si scende in coperta per tracciare sulla carta nautica, usando un paio di squadrette nautiche , delle linee che, partendo dai punti di riferimento, convergono verso un unico punto: è la posizione della barca in quel dato momento. Per arrivare allo stesso risultato basterebbe utilizzare un qualsiasi GPS satellitare ma Frank è un marinaio all'antica restio ai nuovi ritrovati tecnologici. Ore 07:00 gli strumenti di bordo mostrano che il vento è aumentato ed ora ha una forza di circa 15 nodi e la barca ha una velocità di 7 nodi. Dopo aver regolate le vele, ci sediamo tutti nel pozzetto e ci rilassiamo. La barca è appena inclinata e scivola silenziosa verso la meta. Per un po’ nessuno parla. E’ bello ascoltare lo sciabordio delle onde che s'infrangono contro lo scafo della barca ed il fruscìo appena sibilante delle sartie. Ore 07:30 a circa cinquanta metri da noi vediamo emergere dal mare una foca e subito dopo, più lontano, due delfini, che nuotano in coppia e poi scompaiono sotto acqua. Ore 09:00 mentre navighiamo sottocosta a circa un mezzo miglio lontano da noi, dalla parte del mare aperto, avvistiamo un enorme sottomarino. Frank dice che in questa particolare zona del Mare d'Irlanda capita spesso di vederli. Ore 10:30 la costa orientale nord-irlandese si allontana ed, in lontananza, vediamo l’isola di Rathlin . Dall’altra parte s’intravede l’isola scozzese d'Islay dove siamo diretti. Stiamo uscendo dal Mare d'Irlanda per entrare nell’Oceano Atlantico. Ore 14:00 A circa mezzo miglio dalla costa scozzese ammainiamo le vele e Frank accende il motore mentre ci avviciniamo a Port Ellen. Ore 14:30 arriviamo a Port Ellen, in Scozia. Port Ellen e’ un piccolo paese di pescatori. Nel porto sono attraccati alcuni pescherecci. Vicino al molo del porto c’e’ un unico pontile galleggiante. Riusciamo ad ormeggiare senza difficoltà. Scendiamo tutti a terra per visitare il paese. Io mi avvicino alla zona dei pescherecci. Mi dicono che la maggior parte del "pescato" è costituita da merluzzi, cod in inglese, o altri pesci della stessa famiglia , come l'haddock. Osservo che ci sono pescatori, uomini e donne, che puliscono i pesci, li sistemano nei barili e gettano gli scarti in un secchio. Il pesce sarà poi trasportato e venduto al mercato ittico di Glasgow. Vicino ad un peschereccio vedo una foca, con una grossa testa, far capolino fuori dall’acqua. Sembra lanciare un messaggio ai pescatori che capiscono immediatamente. Un secchio di scarto della pulitura viene gettato in mare. La foca scompare sotto acqua alla ricerca del suo succulento pranzo.
Ore 19:00 Muriel prepara per cena un ottimo salmone bollito con contorno di patate e cavoli lessi. Ore 20:00 Frank ci ha organizzato una visita alla distilleria di whisky Bowmore , che è la più famosa e più importante dell’isola , a circa dieci miglia da Port Ellen. Saliamo su un taxi, alla cui guida c'è Aileen, madre di due figli e moglie di un pescatore locale. Una donna robusta e simpatica dalle guance rosse che, di giorno aiuta il marito pescatore a stivare il pesce nei barili e la sera trasporta i turisti. Giunti a metà strada, Aileen ci informa che il lunedì la distilleria Bowmore chiude alle 20:30 e pertanto non ha senso andarci. Ci informa che, nei pressi, c’e’ un paesino di nome Ardbag, dove c'è una distilleria più piccola e meno famosa del Bowmore, che produce un ottimo whisky. Ogni lunedì, in un locale vicino alla distilleria di Ardbag, ha luogo il "ceilidh ", che in gaelico che vuol dire: appuntamento conviviale di divertimenti con musica, canzoni e balli del folklore scozzese. Accettiamo con entusiasmo la variazione di programma. Ore 22:00 dopo aver apprezzato balli e ascoltato canti scozzesi , risaliamo sul taxi di Aileen, per fare ritorno alla barca. Ore 22:30 Prima di andare a dormire c’è il solito brindisi a bordo con un mezzo bicchiere di whisky, questa volta è un Lagavulin.
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