INTRODUZIONE
Negli
anni
dal
1979
al
1982
sono
stati
pubblicati
sul
mensile
,-"Italiani d'Africa",
organo
dell'Associazione
Italiani
Rimpatriati
dalla
Libia,
diversi
miei
articoli
sotto
il
titolo
di
"Reminiscenze
Tripoline",
"Italiani
d'Africa"
era,
al
suo
inizio,
diretto
dall'amico
Italo
Abela
venuto
immaturamente
a
mancare
di
lì
a poco
più
di
un
anno,
il
suo
non
facile
compito
venendo
ad
essere
susseguentemente
svolto,
con
uguale
merito
ed
impegno,
dal
di
lui
fratello
Guglielmo.
Avevo
buttato
giu
i
primi
capitoletti
per
dare
una
mano
ad
Italo
nella
compilazione
di
quel
simpatico
giornale,
ed
egli
aveva
gentilmente
messo
a
mia
disposizione
un
ampio
spazio
nella
terza
pagina:
la
doppia
colonna
era
sormontata
da
una
piccola
veduta
aerea
del
centro
di
Tripoli,
sulla
quale
risultava
impressa
una
frase
dal
mio
primo
articolo,
frase
che
metteva
subito
in
luce
tutto
il
sentimento
che
noi
provavamo
per
la
nostra
cittadina:
"Questa
nostra
Piccola
Patria".
Pensavo
di
esaurire
l'argomento
nel
corso
di
poche
puntate
ma,
via
via
che
scrivevo,
sempre
nuovi
ricordi
risalivano,
affollandosi
alla
mia
mente:
in
questo
modo,
quella
partecipazione
che
sembravava
doversi
esaurire
nello
spazio
di
pochi
mesi
è
invece
proseguita
per
oltre
tre
anni
...
Ora
che
la
pubblicazione
di
"Reminiscenze
"
sul
giornale
è
terminata,
mi
si
è
presentata
l'opportunità
di
stampare
sotto
forma
di
libro
tutti
questi
ricordi,
arricchiti e completati
da
molte
belle
immagini
di
luoghi
ed
avvenimenti
di
cui
si
parla
nel
testo.
Ho
accolto
con
vivo
piacere
tale
opportunità
che
rende
cosi
possibile
la
realizzazione
di
quella
richiesta
avanzatami
da
numerosi
amici
e conoscenti:
di
vedere
appunto
raccolte
e
stampate
in
un
unico
volume
le
"nostre" reminiscenze.
Come
ho
fatto
molte
volte
notare
sul
Giornale,
devo
rinnovare
anche
qui
le mie
scuse
per
gli
eventuali
errori
e
per
le
possibili
omissioni
di
nomi,
fatti
e
circostanze,
difficilmente
evitabili
quando
si
fa
ricorso
solo
alla
propria
memoria.
Certamente
la
meravigliosa
Storia
dell'Italia
e
degli
Italiani
in
Libia
avrebbe
meritato
un
ben
più
ampio
ed
approfondito
studio,
da
parte
di
storici
e
sociologi
di
chiara
fama,
mentre
il
contenuto
di
questo
libro
è
soltanto
una
storia,
con
la
lettera
minuscola,
descritta
semplicemente
da
un
uomo
della
strada.
Spero
comunque
che
questo
volume
non
deluderà
i
suoi
lettori,
riaprendo
brevemente
una finestra
sul
lungo
passato
che
abbiamo
vissuto
insieme,
nelle
buone
e
nelle
'avverse
circostanze,
in
quella
Tripoli
ormai
cosi
lontana
nello
spazio
e
nel
tempo,
ma
pur
sempre
cosi vicina
alla
nostra
mente
ed
al
nostro
cuore.
Roberto
Nunes
–
Vais
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