L’avventura continua…
Il ritorno
dei MILORDS
scritto da Raffaele Brignone, detto Antonio
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Raffaele Brignone
- 1968 |
Raffaele Brignone
- 2006 |
Seconda parte dal 2004 al 2006.
Note sull’autore e la famiglia Brignone.
Sono nato
a Tripoli di Libia, il nove luglio del 1948 , terzo figlio ed unico maschio della famiglia,
dal matrimonio tra Rosario Brignone e Vita Ricotta, uniti
in matrimonio nel 1942, mentre Tripoli veniva
bombardata.
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1942 -
Rosario e Vita sposi |
Mio padre, Rosario, è nato a Lampedusa nel 1911 dal
matrimonio tra Raffaele Brignone e Giuseppina D'Amore.
Purtroppo mio nonno Raffaele, rimase vedovo molto
presto. L'anno dopo nonno Raffaele , quando
mio padre Rosario aveva appena diciotto mesi,
decise di emigrare in Libia, portando con sè tutti quattro
figli, tre maschi ed una femmina. Nel 1912, dopo il conflitto italo-turco e
la seguente annessione della Libia, ex colonia turca,
all’Italia , i Brignone furono tra le prime famiglie
italiane a stabilirsi in Libia. Mia madre, Vita Ricotta,
è nata a Tunisi da genitori italiani. I suoi
genitori Luciano Ricotta e Teresa Girolamo, nati anche
loro a Tunisi, erano figli d’emigranti siciliani.
Nonno Raffaele,
dopo essere giunto in Libia, iniziò un’attività di lavorazione del
legno. Nel suo laboratorio , situato nella città vecchia
vicino alla Chiesa di Santa Maria degli Angeli, venivano
trasformati tronchi di legno in tavole ed assi per
l’edilizia e la produzione d’arredi. Tale laboratorio,
nel dopo guerra, venne ristrutturato e convertito in una
chiesa ortodossa. I figli, Salvatore, Vincenzo e Rosario
compirono i loro studi presso la vicina scuola dei
Fratelli Cristiani. Terminato il conflitto della seconda
guerra mondiale, nonno Raffaele con i figli Salvatore,
Vincenzo e Gina, tutti sposati a Tripoli, tornarono in Italia,
solo Rosario
volle restare a Tripoli. Mio padre, che commerciava
in mobili, fu il primo italiano residente Libia ad iniziare
l’importazione di prodotti del legno, mobili ed
accessori italiani. Per questa intraprendente e
coraggiosa iniziativa la sua
azienda fu premiata ed insignita dall’Ambasciata italiana
col
titolo di – "Premiato Mobilificio di Rosario Brignone" .
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Raffaele e Rosario
allo stadio |
Vado all’asilo e faccio la primina presso le Suore Giuseppine nella
Città Vecchia. Frequento le scuole elementari e
medie presso l’Istituto dei Fratelli Cristiani, ove ricevo ogni anno premi al merito di studio.
Nel 1968 mi diplomo come geometra presso l’istituto G. Marconi.
Lo studio non mi interessa molto; studiare il
minimo ed ottenere un voto sufficiente è stato il
mio approccio alla scuola. Lo sport, la musica, sono
cose che mi attraggono di più, ( vedi, il primo diario –The
Milords - in cui racconto la mia avventura nel mondo
musicale tripolino).
Organizzare
feste ed animarle è un’altra delle mie prerogative. Per
questo vengo molto ricercato tra i giovani della comunità
italiana di Tripoli, negli anni ‘60. Nel 1967 sono tra gli
organizzatori del primo ed unico sciopero studentesco
della storia dei giovani studenti italiani in Libia. In
quel anno venne organizzato un corteo di protesta per la
riforma scolastica, anche in seguito agli avvenimenti
rivoluzionari degli studenti in Italia e in Europa.
Il
corteo fu interrotto dall’intervento della polizia poco
prima di arrivare
all’Ambasciata italiana, dove
una
delegazione di studenti avrebbe richiesto udienza
all’ambasciatore e spiegato i motivi della protesta.
L’intervento della polizia mise fine alla manifestazione
non autorizzata e vietata dalle leggi locali per i
cittadini stranieri. Grazie alla mediazione delle
autorità consolari e dell’ambasciata non ci furono
conseguenze punitive. Dopo essere tornato in Italia ed
essermi impiegato all'INPS, ho svolto l’attività
di sindacalista, in un sindacato apolitico dal 1980 e 2004, intraprendendo una carriera che
mi ha portato alla carica di segretario provinciale poi a quella di responsabile
regionale ed infine per un
decennio
consigliere nazionale.
Raffaele, ma
alcuni, mi chiamano Antonio, perché ? Il motivo è
che nel nostro meridione è
tradizione chiamare il primo nascituro maschio con il
nome del proprio padre. Papà Rosario ebbe due femmine
come prime figlie ed il suo desiderio di tramandare il
nome di suo padre al primo nato, fu deluso. Durante la
terza gravidanza di mia madre ,
se il nascituro fosse stato maschio, mio padre si
ripromise di chiamarlo Raffaele ,come il nonno. Mia madre
Vita, devotissima a San
Antonio, durante la sua terza gravidanza fece un voto.
Se il parto avesse avuto un buon esito avrebbe chiamato
suo figlio, Antonio. In quel periodo la mortalità tra
nascituri erano alquanto elevata e non era raro avere
difficoltà nel parto. Non appena io nacqui (maschio finalmente!)
, Papà Rosario, al colmo
della felicità, corse in Comune per denunciare la
mia nascita e dando come nome quello di suo padre, Raffaele. Tornato a
casa informò la moglie dell’avvenuta registrazione
della nascita e che il nome registrato era stato
Raffaele. Mia madre lo informò del suo voto fatto a
Sant'Antonio. La soluzione-compromesso fu che il bimbo
fu battezzato con il nome di Antonio Raffaele e
all’anagrafe al nome di Raffaele fu aggiunto Antonio. In
casa tutti mi chiamavano Antonio, o Nini, come tutti gli amici più
intimi ed i parenti. Con la scuola venne fuori il nome
ufficiale, Raffaele. I compagni di scuola che non
frequentavano casa Brignone, mi chiamavano Raffaele
mentre quelli più intimi che frequentavo anche la casa Brignone,
Antonio.
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1954 - I coniugi
Brignone con i figli, Teresa,
Raffaele-Antonio e Giuseppina (Nuccia) |
Prefazione.
Nel mio precedente diario, raccontando la mia storia nel
mondo della musica tripolina, descrissi, come alcuni
componenti del gruppo musicale “The Milords”,
dopo ben 36 anni, si incontrarono e si rividero grazie
alla certosina e costante opera di ricerca dell’amico
Roberto Mione.
Raccontai così l’avvenimento:
‘’
…QUANDO UNA TELEFONATA NON TI CAMBIA LA VITA,
MA
TE LA FA RIVIVERE… ’’
2
dicembre 2004
Squilla il telefono di casa, non il solito rumore, ma un
suono particolare, diverso dal solito… forse solo la mia
fantasia.
- Pronto ?
- Pronto, parlo con Raffaele Brignone?
- Si, sono io.
- Raffaele di Tripoli ?
- Si…
- Suonavi la chitarra ?
- Si, proprio quel Raffaele !
- Sai chi sono ?
- A dire il vero, non ti riconosco, anche se la tua voce
mi è familiare.
- Sono Roberto,
Roberto Mione,
ti ricordi di me ?
- Come potrei non ricordarti caro Roberto! Chitarra
solista e mancino dei
Milords…che
piacere sentirti, come stai ?
- Sto bene, e tu? Senti, dopodomani sabato 4 dicembre mi
incontrerò a Roma con altri due amici che conosci,
Maurizio Mormile
ed
Enzo
Trapani,
te li ricordi ?
- Caro Roberto, sei sempre stata una persona speciale
per me e mi ricordo molto bene di tutti voi amici della
nostra adolescenza. Sentirti è una gioia immensa e sarei
felicissimo di rivedere te, Enzo e Maurizio…
…Ci vediamo a Roma ?…Ma come hai fatto a ritrovarmi ?
- Devi sapere che un tripolino,
Paolo Cason,
ha un sito internet, www.paolocason.it, e su questo sito
molti tripolini scrivono e comunicano tra loro, anche da
Israele…sfogliando le pagine del sito, ho visto una foto
del nostro complesso,
The Milords
, e chiedendo ad amici, ho saputo che risiedi a
Pesaro…sulle pagine bianche on-line ho trovato il tuo
recapito telefonico e così ho fatto anche per altri
amici e componenti del gruppo…quindi ho aperto la caccia
ai Milords.
- Bravo Roberto, stai portando a termine un progetto che
da diverso tempo mi proponevo di realizzare. Bravo, anzi
bravissimo
- Ciao, un abbraccio.
- Ciao, a sabato. …
4
Dicembre 2004
Venerdì 3 dicembre, parto per Roma. Non avendo
provveduto per tempo a prenotare un albergo a Roma, sono
ospitato da mia sorella Nuccia, che vive a Casal Palocco.
Nel pomeriggio chiamo Enzo, il quale vivendo in zona Eur,
mi da un appuntamento per la mattina successiva alla
stazione della metropolitana del Palasport.
Il 4 dicembre, mi reco all’appuntamento stabilito, poco
prima di giungere sul posto riconosco Enzo che mi
attende. La mia prima impressione fu:
– Come è cambiato, ha tutti i capelli bianchi!-.
Ma quasi immediatamente sentii una vocina dentro di me
che diceva:
– Ti sei visto allo specchio? Come sei cambiato tu,
anche gli altri sono cambiati. Il tempo è passato per
tutti.
Mi avvicino ad Enzo il quale m i riconosce
immediatamente, e, dopo i vari come stai ed abbracci mi
annuncia che di lì a poco dovrebbe arrivare Roberto da
Bergamo. Con lui e Maurizio, ha fissato un appuntamento
al binario 10 della Stazione Termini.
Questo binario continuerà ed essere luogo di
appuntamenti per gli amici
Milords ,
nei successivi loro incontri.
Con la metropolitana raggiungiamo la stazione ed
appostati sul marciapiede del binario 10
attendiamo l’arrivo di Roberto proveniente da Bergamo e
di Maurizio dalla vicina Monte Rotondo. Quel sabato del dicembre 2004 fu un’altra tappa
fondamentale per il ritorno dei
Milords.
Rivedersi dopo un così lungo tempo e scoprire che la
vera amicizia anche se non alimentata ogni giorno, non
cessa di essere quel sentimento vero e disinteressato,
sorgente alla quale ogni uomo si disseta senza essere
mai sazio, di tutto ciò che essa può dare e continua a
dare ogni giorno e ogni istante della vita.
La rivoluzione del settembre del 1969, non aveva
cancellato questo grande, immenso sentimento.
I sentimenti, gli ideali e le passioni, non possono
essere messi sotto sequestro o confiscati, continuano
ad albergare nel nostro animo, nulla e nessuno può
vanificarli!
Eravamo tutti felici, pieni d’entusiasmo per quel
avvenimento, inconsapevoli che quel giorno sarebbe stato
la prima tappa di una nuova avventura, il ritorno dei
Milords.
Nel 1968 eravamo così
Come sei
bella Roma
cantava R. Rascel.
Passeggiando per Roma quel giorno, Roma
sembrava ancor più bella, era bellissima. Ospitava
quattro ex ragazzi amici del tempo passato uniti
dalla musica e dai trascorsi musicali a
Tripoli. Una lunga passeggiata per le vie del centro
e giunti davanti alla chiesa di Santa Maria
Maggiore, nell’antistante piazza dell’Esquilino,
notammo un piccolo bar con tavolini posti
all’aperto.
Decidemmo di fare lì una sosta e continuare la
nostra chiacchierata. Quel piccolo bar, diverrà un
altro punto di ritrovo nei successivi incontri tra
gli amici
Milords
Per rinverdire i ricordi dei momenti trascorsi nel
gruppo musicale, avevamo portato fotografie, stampe
di articoli apparsi sul giornale di Tripoli, io il
mio album fotografico dei miei trascorsi musicali,
una delle poche cose che ero riuscito a portare via
al mio rientro in Italia. Maurizio dimostrò di
essere stato il più previdente di tutti noi,
infatti, ad un certo punto disse: – Voi avete
vecchie fotografie, e quelle le ho anch’io, ma, non
vi ho mai detto che quando entrai nel gruppo dei
Milords, iniziai a scrivere il diario di tutto ciò
che riguardava il complesso, gli avvenimenti e le
mie performance. Dicendo questo, prese e mostrò una
cartellina rilegata con una striscia di plastica che
teneva ferma una serie di fogli protocollo a
quadretti scritti a mano.
Il
Diario di Maurizio, copia dell’originale del 1967.
La
cartellina iniziò a fare il giro del tavolino, con
un frenetico passa mano al limite del litigio, tutti
noi eravamo più che curiosi di leggere il diario di
Maurizio, il quale mise fine al contendere,
dimostrando ancora una volta di essere il più
previdente. - State calmi - ci disse, -ne ho alcune
copie! Immersi nella lettura del diario di Maurizio,
si commentavano i vari avvenimenti descritti, dopo
poco tempo, memore della mia trascorsa figura di
leader del gruppo, proposi: - fatemi avere tutto il
materiale fotografico o ritagli di giornale
riguardanti il nostro gruppo che avete conservato.
Partendo dal diario di Maurizio, potrò raccontare la
storia musicale del nostro complesso e farne il
nostro diario. Nacque così il primo
embrione del diario
The Milords,
diario che ho stampato in un centinaio di copie per
gli amici e che grazie alla sua pubblicazione nel
notiziario degli ex allievi La Salle di Tripoli,
l’OASI, ha fatto il giro del mondo, ora è anche
on-line su
http://www.ernandes.net/brignone/milords/copertina.htm
nel sito internet di Domenico Ernandes, che
ringrazio per avermi ospitato nella sua
homepage, dove
altri amici potranno leggere la nostra storia.
Eravamo quattro amici al bar,
come canta Gino Paoli nella sua canzone, ma noi non
volevano cambiare il mondo, il nostro scopo era
soltanto il ritrovarsi, ricordare i momenti
trascorsi facendo musica per il nostro piacere ed il
piacere del pubblico che ci seguiva.
Chiacchierando, ridendo, scherzando, il pensiero va
agli assenti del gruppo:
Antonio Morreale, il batterista, Ugo Balistreri, il
primo bassista della formazione 1967/68, Bruno
Isidoro, che lo aveva sostituito, Stellario (Uccio)
Genovese, tastierista subentrato al mio posto dopo
la mia partenza per il servizio militare e Marisa Milani, unica e prima ragazza a Tripoli ad inserirsi
in un gruppo musicale.
Le domande sono rivolte a Roberto Mione, grande
motore di ricerca. Il suo lavoro
attraverso internet con le pagine bianche,
telefonando ad amici e conoscenti, aveva reso
possibile il nostro incontro.
- Antonio Morreale, vive a Siracusa, è direttore di
banca, ho il suo indirizzo e numero di telefono, ci
siamo già sentiti-.
Io avevo incontrato Antonio a Siracusa in un raduno
La Salle, a stento ci eravamo riconosciuti.
- Ugo Balisteri vive a Soligo, in provincia di Treviso, anche
lui lavora in banca e anche con lui mi sono sentito
telefonicamente -.
-Uccio Genovese, vive a Piacenza ed è il direttore
delle Poste Ferrovia, con lui sono in collegamento
internet e telefonico-.
-Ho sentito anche Marisa Milani, vive a Rubano in
provincia di Padova, ci sentiamo telefonicamente -.
- Di Bruno Isidoro, so che vive in Inghilterra, ma
non ho recapiti, ho il numero telefonico della
sorella che vive in Sicilia, quanto prima la
chiamerò per avere notizie di Bruno-.
Il grande ed encomiabile lavoro di Roberto Mione
stava dando
i suoi frutti.
Alla ricerca dell’introvabile amico
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Bruno Isidoro -
1968 |
Bruno Isidoro -
2005 |
Roberto, come promesso, continua la sua ricerca per
ritrovare l’amico Bruno Isidoro, ed i suoi tentativi
sono coronati da successo. Bruno, vive a Londra, ha
una sua impresa di ristrutturazione e trasformazione
di immobili. Roberto e Bruno si sentono
telefonicamente. Con grande gioia, Bruno si
rende disponibile per un incontro in Italia con gli
altri ex ragazzi del gruppo nel
mese di maggio del 2005.
22 Maggio 2005.
Nel mese di maggio del 2005, dopo circa cinque mesi dal primo
incontro, si organizza un secondo incontro Roma. Da
Bergamo arriva Roberto, da Soligo Ugo, da Londra
Bruno, io arrivo da Pesaro, Maurizio ed Enzo sono
di casa.
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L’incontro ed i festeggiamenti con Bruno
Isidoro al bar di Piazza Esquilino.
Bruno, Raffa e Roberto. |
Carlo Mione, fratello di Roberto, residente a
Roma, si rende gentilmente disponibile ad
accompagnarci con la sua auto durante i nostri spostamenti. Non trovando camere libere
presso gli alberghi di Roma, sono alloggiato in
un albergo ad Ostia. Mancano all’appello Antonio Morreale, troppo preso dai suoi impegni di
direttore di banca, Uccio Genovese, anche lui
assente per motivi di lavoro e Marisa Milani,
impegnata sul fronte familiare ed il lavoro
fuori casa. Tutti i presenti si ritrovano quindi
ad Ostia, e questa città balneare del litorale
romano, vedrà consolidarsi l’idea del ritorno
dei
Milords
sul palcoscenico.
OSTIA - 22 Maggio
2005 |
I Milords con la loro guida Carlo
Mione |
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Bruno Isidoro,
Maurizio Mormile, Carlo Mione, Ugo
Balisteri, |
Raffaele
Brignone, Enzo Trapani e Roberto Mione |
I Milords sul lungomare di Ostia
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Roberto
Mione, Enzo Trapani, Bruno Isidoro,
Ugo Balisteri e Raffaele Brignone |
Maurizio
Mormile, Raffaele Brignone, Carlo e
Roberto Mione, Ugo Balistreri, Bruno
Isidoro e Enzo Trapani |
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Enzo
Trapani, Bruno Isidoro, Ugo
Balisteri, Raffaele Brignone e
Roberto Mione |
Maurizio
Mormile, Raffaele Brignone, Ugo
Balistreri, Enzo Trapani, Bruno
Isidoro e Roberto Mione |
Cantante |
Chitarra basso |
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1968 -
Maurizio Mormile |
1968 - Ugo Balistreri |
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2005 -
Maurizio Mormile |
2005 - Ugo Balistreri |
Enzo Trapani ed il suo sogno nel cassetto.
-Cosa ne pensi Raffa ?
Alla domanda di Enzo, tutti mi guardano
attendendo la mia risposta, come a vecchi
tempi, quando molto indegnamente guidavo il
gruppo.
Maurizio scrisse nel suo diario:
Esce Raffa che va a fare il militare in
Italia, e con lui esce la mente del gruppo,
quello che ci aveva guidati sino ad ora al
successo.
Allora eravamo dei ragazzini, ora,
nonostante il tempo trascorso, gli amici
continuavamo a dimostrare la loro fiducia
nei miei confronti. Gli anni e le esperienze
della vita mi hanno cambiato molto, prima di
prendere una qualsiasi decisione vedo i
problemi, le difficoltà a realizzare un
qualsiasi progetto. Forse sono divenuto
pessimista. E questo mio pessimismo mi porta
ad analizzare la decisione da prendere,
pormi le eventuali difficoltà che potrebbero
sorgere, cercare di risolverle e poi
decidere.
- Amico mio carissimo, la tua è una
bellissima idea - risposi - ma, a mio avviso
di non facile realizzazione, se tutti noi
abitassimo nella stessa città, tutto sarebbe
molto più semplice, ma nella nostra
situazione, abitando tutti in città diverse,
Bruno all’estero, come si fa a rimettere
insieme il gruppo. Questo è il primo
problema.
Secondo problema - Dove e quando esibirci.
Terzo problema, io, come ben sapete, non sono in
grado di tornare a suonare, posso solo
rendermi disponibile a darvi una mano, ma
escludo il mio coinvolgimento come
chitarrista -.
Bruno Isidoro con il suo piglio da
guascone, intercalando parole inglesi
all’italiano, interviene immediatamente: -
No problem !… prepariamo
singolarmente una ventina di pezzi
concordati insieme, poi basta rivederci da
qualche parte e provare insieme. I brani che
non vengono bene li eliminiamo e teniamo per
buoni solo quelli che provando ci
soddisfano, in quella occasione si potrebbe
provare a preparare anche qualcos’altro...
It's so simple!
Aggiunge Enzo: - Io avevo pensato di
proporre a Paolo Cason, di ospitarci in uno
dei suoi incontri annuali per il cuscus con
gli amici, oltre al pranzo potrà proporre
una serata con musica. Cosa ne pensate?
Roberto aggiunge: - Sono in contatto con
altri amici che suonavano e cantavano a
Tripoli, si potrebbe proporre anche a loro
di partecipare ; avere un pomeriggio con
il ritorno della musica anni 60’ con
cantanti e complessi di Tripoli.
Ora dovremo organizzarci tra di noi.
La
proposta di Bruno mi sembra buona,
proviamoci! Siamo tutti d’accordo?-
La risposta è un coro di
Sì !
e si brinda all’avvenimento.
I
Milords
tenteranno di tornare sulla
ribalta. |
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In quel momento, non so perché, mi viene
in mente quel bellissimo film musicale dal
titolo "The Blues Brothers“,
anche loro dovevano rimettere insieme la
band, uno di loro, come Enzo
Trapani aveva visto la
luce.
I
Milords
ad Ostia, sembrano guardare
lontano, illuminati forse, dalla
luce
vista da Enzo.
|
|
Abbandonato il mio pessimismo e con il
piglio militaresco, appreso alla scuola
militare, intervengo:
-Amici, ora pensiamo a come organizzarci. Io
credo che i brani da preparare debbano
essere scelti da Maurizio ed Enzo, che sono
le voci del gruppo. Ugo e Bruno,
suonando entrambi la chitarra basso, si
alterneranno nei vari brani ; saranno loro a
decidere quali brani eseguire.
Roberto, tu penserai a contattare Uccio e Antonio su
quello che si sta preparando e farai da
tramite fra tutti i componenti.
Quando avrete pronti i brani concordati vi
inviterò tutti ad Urbino Lì i miei figli,
Lucio e Raffaela,
gestiscono una trattoria con music-pub e
collaborano con un gruppo di amici alla
gestione della sala prove del Comune di
Urbino. Vedremo come e se vi siete
preparati -.
|
Il music-pub di
Urbino |
Enzo, entrando nel ristorante dell'albergo,
aveva notato una locandina che
reclamizzava la possibilità di avere una
sala per feste e ricevimenti, quindi mi
disse:
- Raffa chiediamo di vedere questa sala.
Qui si ha la possibilità di alloggiare, il
ristorante è buono. Se anche la sala fosse
adatta alle nostre esigenze si potrebbe
proporre a Cason di organizzare
ad
Ostia l'incontro con gli ex-tripolini-.
Il sopraluogo alla sala dell’albergo dette
esiti poco confortanti. La capienza della
sala era per un massimo di un centinaio di
persone; gli incontri organizzati da Cason,
sino a quel momento, avevano portato più di
centocinquanta partecipanti. Escludemmo
quindi l’uso di quella sala, ritenuta poco
capiente. Eravamo tutti
pieni di entusiasmo
per la proposta di Enzo. Il pensiero di
tornare a suonare ancora una volta insieme
ci riportava alla nostra passata giovinezza.
Trascorso il pomeriggio insieme giunge l’ora
degli addii, o meglio degli arrivederci.
Bruno piange come un ragazzino e con il suo
italiano intercalato da parole inglesi,
mormora: - Ho ritrovato dei cari e veri amici...
such dear and true
friends !-
I
Milords
partono da Ostia con una
promessa: prepararsi al grande
rientro sul palcoscenico davanti
ad un pubblico di amici
tripolini. Riusciranno nel loro
intento? |
I
Milords
in partenza alla stazione
della metropolitana di
Ostia. |
Roberto Mione e le sue ricerche.
Tornato a casa Roberto continua a
contattare altri amici che a Tripoli
cantavano e suonavo proponendo loro di
partecipare ad un’esibizione canora
all’insegna della musica anni 60’,
riproponendo i vari repertori delle
serate musicali tripoline.
- Non sarà una gara-
precisa Roberto - ma un’esibizione senza
vincitori né vinti -.
Alla fine dei vari contatti si
conteranno oltre duecento e-mail ed un
centinaio di telefonate.
Nella attesa delle risposte degli amici
tripolini che a Tripoli partecipavano
alle varie gare canore e spettacoli
musicali Roberto Mione chiama Paolo Cason
proponendogli l’idea di Enzo Trapani :
un
incontro con gli amici tripolini per un
"cuscus" con esibizione di
cantanti e complessi tripolini. Tra le
varie esibizioni, non mancherà la
presenza di Mimmo Giacinto, sempre
presente con la sua musica e la voce,
negli incontri organizzati da Paolo Cason.
|
Mimmo Giacinto |
Paolo Cason si sarebbe interessato
dell’organizzazione del pranzo e
relativa sala, degli alberghi, dei vari
permessi, noi come gruppo musicale delle
esibizioni. Cason, interessato a questo
tipo di raduno mette sulla sua
home page
l’annuncio, invitando chi fosse
interessato a partecipare alle varie
esibizioni di contattare Roberto Mione,
Enzo Trapani e Raffaele Brignone. Un
annuncio simile appare anche sul sito
dell’AIRL di Roma , curato da Luciana Barbon.
Tutta l’organizzazione sembra partire
con il piede giusto; la data per il
terzo incontro con gli amici del sito di Cason è prevista per il 2006, fine
Maggio.
Enzo, solitamente trascorre le sue
lunghe vacanze a Senigallia, una
bellissima città balneare delle Marche.
Pesaro e Senigallia distano tra loro una
trentina di chilometri. Approfittando
della sua presenza, a pochi chilometri
da casa, mi rivedo con lui; insieme
continuiamo a
perfezionare il raduno e la nostra
esibizione.
Roma, settembre 2005
Dopo l’incontro di maggio ad Ostia, si
decide di rivederci a Roma per
confrontare i riscontri ottenuti e
rifinire qualche particolare. Finalmente
è presente anche il direttore
di banca Antonio Morreale,
che per l’occasione è
in compagnia della sua Signora e di un
caro e comune amico, Pino Calvo, anche
lui con trascorsi da musicista a
Tripoli. La sua presenza ci sarà utile
per definire il programma e
risolvere alcuni dubbi che ancora ci
assillano.
All’appello mancano Stellario Genovese (Uccio
per gli amici) , Marisa Milani, Maurizio
impegnato fuori Roma per impegni
familiari, e, l’inglese
Bruno Isidoro.
Siamo alloggiati in un albergo nei
pressi della stazione Termini dal giorno
23 Settembre. Il 24 arriva Antonio da Siracusa.
Roberto, Ugo ed io ci rechiamo in
stazione per ricevere Antonio. Il treno
è in ritardo, così Ugo decide di tornare
in albergo ed attendere lì l’arrivo di
Antonio. Al suo arrivo a Roma, Antonio
chiede dove sia Ugo. Informato che lo
attende davanti all’albergo, decide di
fargli uno scherzo. Antonio ha visto
recenti fotografie di Ugo, quindi lo
riconoscerà facilmente , invece
Ugo non ha visto nessuna foto
recente di Antonio.
Noi
ci scostiamo di qualche metro per
goderci la scena.
Antonio si avvicina ad Ugo e gli
chiede in un italiano stentato: -
Scusi Saniuri , dire io come arrivare a
Biazza Spagna? Io turista, no conoscire
bene Roma -
Ugo voltandosi da un’altra parte
borbotta: - Ma che vuole questo?
Non si può mai stare in pace con questi
rompi rompi - ed ignora il
turista.
Antonio insiste: - Scusi Saniuri,
bor favori , come io arrivare a Biazza
Spagna ?-.
Ugo continua ad ignorarlo mentre noi arriviamo
accanto ai due e chiediamo ad Ugo del
perché del suo fastidio dipinto in
volto. Ci risponde che questo tizio ha
voglia di rompere le scatole e lui non
sopporta i tipi del genere. Gli
chiediamo se per caso lo conosce e alla
sua risposta negativa lo presentiamo:
-Lui è Tony, Antonio Morreale con lui
hai suonato per quasi due anni a
Tripoli. Sarà l’età che avanza che fa dei
brutti scherzi alla tua memoria.
Grandi abbracci e sorrisi tra i due,
felici di ritrovarsi dopo così tanto
tempo
La vera amicizia,
anche se non rigenerata
quotidianamente, non
inaridisce e torna ancora
più rigogliosa ad ogni nuovo
incontro. |
|
In giro per Roma si
continua, a discutere di
come organizzare l’evento
del ritorno dei Milords.
Tornati a casa si continua
la preparazione singola dei
brani da suonare, giungono
anche le prime conferme di
altri amici musicisti, che
hanno intenzione di
partecipare al raduno. Paolo
Cason è alla ricerca di una
sala dove celebrare il suo
terzo incontro, in Roma o
nelle vicinanze.Il mese
successivo, quale novello
Archimede, ci chiama
telefonicamente, esclamando:
- Ho trovato! Ho trovato,
vediamoci a Roma, insieme
andremo a visionare il
locale e se a vostro
giudizio può essere idoneo
per il raduno che stiamo
realizzando.Roberto Mione
ed io ci precipitiamo a Roma
per incontrare Paolo Cason e
con Enzo Trapani, combiniamo
un appuntamento. Prima di
andare a vedere il locale,
Paolo ci descrive le qualità
ed i servizi che lo stesso
propone, precisando che, per
le leggi sulla sicurezza, la
capienza del locale è
limitata a 250
persone, il locale tra i
vari servizi offre anche un
impianto di amplificazione
per voci e strumenti. Enzo
ed io, escludiamo a priori
la scelta operata da Paolo,
facendo un po’ di conti
prevediamo che le presenze
saranno almeno 300,
considerando che il gruppo
Milords
è composto di otto elementi,
una dozzina di amici
parteciperanno
all’esibizione, tutti
accompagnati da almeno sei
persone tra amici, parenti e
familiari, raggiungendo il
numero di 120 persone. Con
gli ormai abituali presenti
agli incontri di Paolo, si
sarebbe sforata la capienza
del locale. Decidiamo
quindi che è inutile
visitare il locale
ritenendolo troppo
piccolo. Paolo Cason , un po’
avvilito, promette di
cercarne uno più capiente, e
dopo qualche giorno si fa
risentire con un altro – Ho
trovato! Ho trovato. -
Il locale è il Palacavicchi,
immensa discoteca di
Ciampino. Paolo ha prenotato
una delle sale più grandi,
garantendo un minimo di 500
partecipanti e questo lo
rende un po’ pessimista,
non essendo
certo di poter raggiungere
un così grande numero di
partecipanti. I fatti lo
smentiranno.
La data dell’incontro è fissata per il 28
maggio 2006.
Sembra che tutto vada per il
meglio. I Milords si stanno
preparando, altri amici
danno la loro adesione per
partecipare all’esibizione,
la sala è prenotata.
Dopo pochi giorni
dall’annuncio del raduno,
giungono numerose
prenotazioni.
E’ certo! I Milords
torneranno sul palcoscenico
davanti ad un pubblico di
amici tripolini.
Maurizio aveva scritto nel
suo diario, nel 1969:
Dopo gli avvenimenti del 1º
settembre si incominciano a
spegnere le luci sulle
ribalte e sui palcoscenici
musicali, purtroppo c’è ben
poco da suonare…l’ultima
volta che ci presentiamo in
pubblico è per la festa di
San Valentino…
Con quest’ultima esibizione
si spengono i riflettori sui
Milords…
Quella volta, il buon
Maurizio, preso dagli
avvenimenti dell’epoca, non
fu abbastanza previdente. Ma
chi poteva immaginare, nel
1970, che il gruppo si
sarebbe rivisto e che si
sarebbe organizzato il
ritorno dei Milords,
nel 2006. Siamo tutti
occupati nelle varie
incombenze degli ultimi
preparativi, i ragazzi
continuano a prepararsi
singolarmente, Roberto
continua a tenere i contatti
con tutti aggiornandoli sul
programma, giungono altre
adesioni alla esibizione. Io
preparo un poster da esporre
al Palacavicchi.
|
Il poster
dei
Milords
al Palacavicchi |
Non senza rimpianti, si deve
rinunciare alla presenza di
Marisa Milani, che non potrà
partecipare per motivi
familiari.
Urbino, fine aprile 2006
Roberto Mione continua la
sua preziosa opera di
raccordo tra i vari
componenti del gruppo. Per
sei mesi via internet e per
posta viaggiano gli
spartiti, i titoli delle
canzoni da preparare e
finalmente nell’Aprile del
2006 si decide di provare il
repertorio. Ora, devo
mantenere la promessa, fatta
nel maggio del 2005:
portare il gruppo ad
Urbino, prenotare la sala
prove e l’albergo per gli
amici che arriveranno. Tutto
è pronto. L’albergo
prenotato, la sala prove
prenotata, un poster
dell’avvenimento nel
music-pub di Urbino. Bruno
Isidoro, arriva in aereo
all’aeroporto di Ancona.
Mi reco in Ancona in
automobile per portarlo in
Urbino. Prima di arrivare in
Urbino, altra tappa alla
stazione di Pesaro,
dove arrivano Antonio
Morreale e Pino Calvo.
Maurizio Mormile ed Enzo
Trapani arriveranno
direttamente ad Urbino da
Roma con un autobus di
linea, che effettua il
servizio giornaliero
Roma-Urbino. Roberto
Mione ed Ugo
Balistreri giungeranno in
automobile. Uccio
Genovese arriverà nel tardo
pomeriggio con la moglie.
Punto di ritrovo il music
–pub "La Stazione".
|
|
1968 - Uccio
Genovese |
2006 - Uccio
Genovese |
|
? |
1968 - Marisa Milani |
Non ci è pervenuta
nessuna foto |
|
|
Raffaele Brignone
e la figlia
Raffaela
fanno gli onori di
casa |
L'incontro ad
Urbino, tra i primi
arrivati |
Si pranza nel music pub,
spaghetti allo scoglio per
tutti, e si trascorre parte del
pomeriggio, chiacchierando e
discutendo i brani da provare il
giorno dopo. Nel tardo
pomeriggio accompagno gli amici
in albergo, per sistemare i
bagagli nelle stanze prenotate,
e poco dopo telefona Uccio, il
quale ci annuncia che si trova
al casello dell’autostrada di
Pesaro in compagnia della sua
signora. Decido di andare verso
Pesaro, ritrovare Uccio e fargli
da battistrada nel tratto Pesaro
Urbino. Trovato Uccio, gli
dico di seguirmi con il suo
fuoristrada, percorriamo la
strada avvolti da una leggera
nebbia, giunti in Urbino e scesi
dalle automobili, entriamo in
albergo, nella hall gli amici
che attendono l’arrivo di Uccio.
Bruno Isidoro lo vedo dietro al
banco della reception che al
telefono finge di rispondere ad
una prenotazione parlando in
inglese. Gli amici hanno
preparato uno scherzo al nuovo
arrivato.
L’ignaro Uccio, non riconoscendo
Bruno, si avvicina alla
reception dicendo: - Sono
Genovese Stellario, ho una
camera matrimoniale prenotata-.
Il falso portiere, Bruno, finge
di controllare nel computer le
prenotazioni, quindi si rivolge
a Stellario dicendo: - Mi
dispiace signore, ma non trovo
nessuna prenotazione a suo nome,
quando ha prenotato la camera -?
Uccio un po’ in difficoltà e a
disagio risponde: - non ho
prenotato io la camera ma
Brignone, che ha prenotato per
me e per questi signori,… sa,
siamo amici, e facevamo parte di
un gruppo musicale. Per molto
tempo non ci siamo visti, ora
siamo qui in Urbino per provare
a suonare ancora insieme -.
- Controlli meglio, la mia
prenotazione è stata fatta
sicuramente! – dice guardandomi
con aria interrogativa.
Bruno continua a fingere di
controllare nel computer, ed
esclama.
- Quindi Lei conosce Brignone, e
dice di aver suonato con lui.
Qui leggo che non è vero, Lei ha
preso il suo posto nel complesso
dopo la sua partenza per il
servizio militare, quindi non
può aver suonato con lui, Lei è
un bugiardo ed ha poca memoria
-.
Il povero Uccio diviene di tutti
i colori e non riesce a capire
come il portiere dell’albergo
possa conoscere la nostra
storia, né come queste
informazioni potessero risultare
dal computer dell’albergo. Bruno
ricarica la dose. Lei, Signor
Genovese, non ha mai suonato con
Brignone, che dice di conoscere,
ma con me Bruno Isidoro e non mi
ha riconosciuto! Tutti scoppiamo
in una grande risata, Bruno ed
Uccio si abbracciano dandosi
grandi pacche sulle spalle,
lacrime di commozione e di
felicità inondano gli occhi di
entrambi.
Ceniamo nell’albergo che ospita
gli amici Milords, e dopo cena
tutti al pub, dove per
l’occasione si esibisce un
gruppo rock di giovanissimi.
|
|
"...Na
tazzulella 'e cafè"
dopo cena |
Gruppo rock di
giovanissimi al Pub |
Il pub è frequentato da molti
giovani, tra cui diversi
musicisti, e la notizia che un
gruppo musicale degli anni '60
arriverà in Urbino per provare
un’esibizione dopo 36 anni di
assenza dai palcoscenici, gira
per il paese. Paese
piccolo, la gente mormora.
Urbino, le prove, l’ignoranza
dei giornalisti.
|
Clicca
sulla pagina per
ingrandirla |
Il gruppo
Milord sulle pagine
locali de "Il Resto
del Carlino" |
L’avvenimento viene
ripreso dalla stampa locale di
Urbino , dopo aver rilasciato
un'intervista alla giornalista
Solidea Vitali Rosati del Resto
del Carlino. Mi rincresce
ammettere che, qui in Italia,
la storia di noi italiani
nati e cresciuti in Libia fino
al colpo di stato del 1969
e poi espulsi senza
misericordia nel 1970, è
conosciuta da pochi. A riprova
di ciò possa raccontare un
episodio
che mi è successo personalmente
non molto tempo fa. Durante un
normale controllo venni
fermato , al volante della mia
macchina, da una pattuglia
dei carabinieri. Il carabiniere,
gentilissimo, dopo aver
controllato la mia patente,
mi chiese anche il
permesso di soggiorno. Gli
spiegai con calma, che pur
essendo nato all'estero ero
italiano a tutti gli effetti.
Quella richiesta , pur
consapevole della perfetta buona
fede del carabiniere, mi
lasciò colmo di amarezza.
Ma torniamo all'articolo scritto
sulla stampa locale di
Urbino.
La prima incongruenza sta in una
delle parole del
titolo, "ESILIATI".
Secondo me la giornalista non ha
compreso, che pur essendo nati
in Libia, noi siamo "italiani
veri"; lo eravamo
e lo siamo sempre stati!
La stessa giornalista riporta
nell'articolo, in modo
erroneo, una mia
dichiarazione. Durante
l'intervista avevo detto che
all'età di 10 anni, quando per la
prima volta venni in Italia con
i miei genitori come turista,
avevo avuto l'impressione di
trovare l'Italia un passo
indietro rispetto alla Libia, da
un punto di vista tecnologico,
per la carenza di
elettrodomestici, frigoriferi,
lavatrici ecc. Purtroppo
devo ammettere che la
giornalista o mi ha frainteso
oppure ha fatto un pò di
confusione nella stesura del suo
articolo. Quanto alla
parte finale dell’articolo
posso dire che è pura fantasia
giornalistica.
I
Milords
nella sala prove
del comune di
Urbino, posano
con la
giornalista, Solidea
Vitali Rosati,
del
Resto del
Carlino. |
|
M. Mormile, B.
Isidoro, R.
Brignone, P.
Calvo, S.
Genovese,
Solidea Vitali
Rosati
(giornalista),
U. Balistreri,
A. Morreale e R.
Mione.
Ma…Enzo Trapani,
dov’è ?... sta
fotografando! |
Le prove
|
|
Lucio, il
figlio di Raffaele
Brignone, mette a
punto
l'amplificazione |
Ugo Balistreri
e Roberto Mione
accordano gli
strumenti |
|
Il direttore
batterista
Tony
Morreale |
|
Non si è
più
adolescenti,
a
qualcuno
servono
gli
occhiali
per
seguire
lo
spartito
! |
Urbino, sala prove, 29
aprile 2006
Il mattino del 29
aprile, parto da Pesaro
e mi reco in Urbino per
prelevare gli amici in
albergo e portarli alla
sala prove. La moglie di
Roberto con un’amica e
la moglie di Uccio, si
dirigono al centro di
Urbino per visitare la
città ducale. Alle 9.27
del 29 aprile 2006 i
Milords
tornano a suonare
insieme, l’ultima loro
esibizione, come
descritto da Maurizio
nel suo diario, fu il 14
febbraio 1970. Enzo
prova un brano di
Peppino di Capri, ”Piano
piano, dolce dolce”,
Maurizio ed io lo
seguiamo nel coro. Alla
fine del brano,
applaudiamo alla nostra
performance, Maurizio mi
sussurra, - ho la pelle
d’oca- io, con un groppo
nella voce rispondo- se,
durava ancora un po’ mi
sarei messo a piangere
-.
Il momento è veramente
magico, in un attimo 36
anni di pausa forzata
sono stati spazzati via,
anche gli anni che hanno
inesorabilmente cambiato
il nostro aspetto fisico
sembrano volatilizzati.
Io affronto quel momento
anche con una grande
sofferenza psicologica,
non ho la mia chitarra,
Maria Elena, e
sono impossibilitato,
per i miei guai fisici,
a seguire nei brani i
miei amici
Milords
, con la mia chitarra.
Ho superato altri
momenti difficili e sono
sicuro che con l’aiuto
dei
Milords
supererò anche questo.
Tutti noi, nessuno
escluso è emozionato, ed
abbiamo tutti gli occhi
lucidi, pervasi da un
misto di felicità e
commozione con la
convinzione che i
Milords
torneranno a suonare
ancora insieme alla
presenza del loro
pubblico. Si continua
provando altri brani,
Ugo e Bruno si alternano
alla chitarra basso,
Enzo e Maurizio nel
canto solista, Roberto
ed io nei cori.
I brani che provati due o tre volte non
riescono bene sono
scartati o rimandati ad
altre prove. Oltre alla
mattina avremo a
disposizione il
pomeriggio ed il giorno
successivo.
Il viaggio è stato lungo
e faticoso, la notte
breve, qualcuno si e
lascia vincere dal
sonno, dalla stanchezza
nonostante la musica
sprigionata dagli
amplificatori degli
strumenti all’interno
della sala.
|
Ugo,
leggermente
assopito |
Si prova anche il giorno
30, con una breve pausa
per un frugale pranzo a
base di pizza e coca
cola. Ci rendiamo conto
che tornare a suonare
dopo una così lunga
pausa non è facile, e
nonostante l’impegno
profuso e la carica
d’entusiasmo, le
difficoltà sono molte,
alcune nostre
aspettative sono deluse.
Il progetto di inserire
alcuni arrangiamenti
all’interno dei brani
non è portato a termine
per mancanza di tempo.
|
|
|
|
Maurizio
Mormile |
Raffaele
Brignone
|
Uccio
Genovese |
Bruno
Isidoro |
Tutti
concentrati
a
provare |
Alla ricerca del perduto
affiatamento. Non essere
giovani, con il peso
degli anni in corpo è
tutto molto più
difficile, ma il sogno
resta più vivo che mai.
Enzo Trapani , ideatore
del suo sogno nel
cassetto, non si perde
d’animo ed incoraggia i
più pessimisti dicendo -
alla vigilia del 28
maggio troverò il modo
di fare ancora qualche
prova, conosco una sala
prove ad Ostia lì
potremmo rifinire alcune
cose.
|
Enzo
Trapani,
cantante |
Roberto, il mancino
silente, ma musicista
preparato, nota che in
molti brani si sente la
mancanza della mia
chitarra ritmica e
propone l’intervento del
cugino Sergio Battaglia
quale chitarrista, che
prenderà il mio posto
forzatamente vacante.
|
In
primo piano
Sergio
Battaglia,
sostituto di
Raffaele
Brignone al
Palacavicchi |
Con queste ultime due
proposte, ci sentiamo
più rincuorati ed
ottimisti, e decidiamo
di festeggiare con una
cena a base di pesce in
un ristorante vicino al
mare a Pesaro.
L’interno della sala
dove ceniamo è la
riproduzione del ponte
di un veliero, e noi
novelli corsari, pronti
a salpare per la nuova
avventura:
Il
ritorno dei Milords
|
The
Milords
2006
con
l’accompagnatore
Pino
Calvo |
Arrivederci a
Ciampino,
discoteca
Palacavicchi, il
28 maggio.
E’ trascorso un
anno e siamo ad
un passo dal
sogno.
Dal giorno 26
siamo tutti a
Roma, il 27 ci
spostiamo ad
Ostia per
provare ancora
una volta i
brani che
abbiamo
preparato. Nel
pomeriggio ci
raggiungono
anche altri
amici , che
parteciperanno
all’esibizione,
per provare
anche loro i
brani da
proporre al
Palacavicchi.
Cason ci informa
che la sala
prenotata non
mette a
disposizione
l’amplificazione
per voci e
strumenti. Noi,
dovendo
noleggiare la
batteria per
Antonio,
decidiamo di
farci carico
anche
dell’amplificazione
(ottocento
euro).
Amplificazione e
batteria che
servirà anche
agli amici
musicisti che
hanno aderito
all’esibizione.
A loro quale
ringraziamento
per la loro
disponibilità
non sarà chiesto
di partecipare
alle spese
sostenute. Nei
giorni
precedenti Enzo
Trapani con
Gianni Chiara
ed i fratelli
Cason, hanno
preparato alcune
scenografie da
inserire nel
palco del
Palacavicchi.
I lavori della
preparazione
delle
scenografie.
Enzo
Trapani,
Gianni
Chiara
e
Paolo
Cason
preparano
le
scenografie
per
l'evento |
E, finalmente, il grande giorno, il 28 maggio 2006, segnerà
il ritorno
dei Milords
sul
palcoscenico
davanti ai
loro amici
tripolini.
Domenica 28 maggio 2006, mattina ore 6.00.
Alcuni
elementi dei
Milords, e
lo stesso
Paolo,
giungono al
Palacavicchi
per montare
la
scenografia
preparata
dall’amico
Gianni
Chiara,
giunto da
Montefiascone
ed Enzo
Trapani dei
Milords, Ugo
ed io,
collaboriamo.
|
L’immenso salone del Palacavicchi attende i graditi ospiti del raduno. |
Ore 10.30, arriva l’amplificazione |
|
Arriva anche
Giacinto, in
arte Mimmo,
con le sue
tastiere.
Mimmo,
sempre
presente con
la musica
anni ’60 ai
raduni di
Paolo Cason.
Nel
settembre
2007 è stato
anche a
Paderno, al
raduno
ex-allievi
de La Salle.
|
Mimmo Giacinto sul palco del Palacavicchi |
Gli ospiti del raduno occupano la sala del Palacavicchi |
All’esterno
della sala
gli amici
continuano a
salutarsi,
cercarsi,
emozioni
oltre ogni
limite. Sono
presenti
amici
provenienti
da diverse
parti del
mondo, Stati
Uniti,
Inghilterra,
Svezia,
Malta,
Svizzera,
Grecia,
Francia,
Israele, e
qualche
amico libico
da Tripoli.
|
|
Di spalle Sergio Disco, Luciano Frugoni e Domenico Ernandes |
Nini Occhipinti, Domenico Ernandes, Felice Fortuna e Luciano Frugoni |
Ore 12.15,
inizia il
pranzo
Durante il pranzo, alcuni dei numerosi ex-allievi de La Salle di Tripoli presenti all'incontro |
Una
curiosità:
del
gruppo
dei
MILORDS,
io sono
un ex
lasalliano,
come
pure
lo sono
Ugo
Balistreri,
Maurizio
Mormile,
Antonio
Morreale
, Bruno
Isidoro
e
Roberto
Mione.
Cronaca
: Paolo
Cason,
nella
sua
immensa
generosità,
non
riesce a
dire di
no agli
ultimi
arrivati
senza
prenotazione.
Continua
ad
accogliere
gli
amici
anche
domenica
mattina.
In
questi
casi il
cuore e
la
generosità
non
andrebbero
ascoltati
per non
compromettere
l’organizzazione.
I cuochi
in
cucina
non
riescono
più a
coordinare
le
porzioni;
nasce
qualche
contestazione
poichè
qualcuno
rimane
purtroppo senza
pranzo.
Paolo
Cason si
scusa
per il
disguido
e a
quelli
rimasti
senza
pranzo
restituisce
i soldi
pagati.
Ore
15.00
I
MILORDS
dopo
quaranta
anni
tornano
sul
palcoscenico
davanti
al loro
pubblico.
Il loro
sogno è
finalmente
diventato
realtà.
I molto
emozionato
provo a
presentare
la
serata.
|
Raffaele Brignone , emozionato, prova a presentare la serata |
Dopo una
breve ed
applaudita
esibizione
dei
MILORDS,
sul
palcoscenico
si
alternano
altri
musicisti
e
cantanti
tripolini,
primi
fra
questi i
gemelli
Bordone,
Carlo ed
Andrea.I
gemelli
Bordone,
cantano
con una
base
musicale.
Molto
apprezzato
il loro
intervento.
I fratelli Carlo ed Andrea Bordon |
Nella
presentazione
della
serata,
ricordo
i
maestri
di
musica
tripolini,
Walter
Deodati,
il
compianto
Villari
ed il
maestro
Siro
Perissinotto,
che è
stato il
mio
maestro.
Sono
presenti
due
figli
del mio
maestro,Luciano
e
Natalino;
quest’ultimo
rinuncia
alla sua
esibizione.
Luciano
Perissinotto,
molto
emozionato
dal
ricordo
di suo
padre,
con la
sua
chitarra
a dodici
corde
ricorda
Tripoli
parafrasando
“Paese
mio che
stai
sulla
collina
(Che
sarà)”
“Torno
a casa”
e ”C’era
un
ragazzo
che come
me amava
i
Beatles
ed i
Rolling
Stones”.
|
Luciano Perisinotto |
Gli
ospiti
sembrano
divertirsi.
I
coniugi
Boschiero,
insieme
da circa
quaranta
anni. Si
conobbero
a
Tripoli,
allo
Shooting
Club,
durante
un
pomeriggio
danzante,
dove
suonavano
i
Milords.
Da
allora,
forse
grazie
anche
alle
nostre
melodie,
sono
sempre
stati
insieme.
Ai
coniugi
Boschiero
dedichiamoil
nostro
brano
d'apertura,
"
Estate
senza te".
|
I coniugi Boschiero |
Poi si
susseguono
Franco Macauda
col suo
repertorio
musicale
e
Silvana
Trovato
nella
sua
splendida
interpretazione
di "New
York,
New York".
entrambi
cantano
con una
base
musicale.
Calorosi
e
prolungati
sono gli
appalusi
al
termine
della
loro
esibizione.
Dopo la
Trovato
mentre
il
pubblico
continua
ad
applaudire
entusuasta,
sale
sul
palco Antonio
Isidoro,
fratello
di
Bruno,
un
tenore
con
molto
talento.
Si
esibisce
con "Mattino"
di Al
Bano, e
"
Tu che
mi hai
preso il
cuor"
di
Gianni
Morandi.
|
|
Silvana Trovato |
Franco Macauda |
Si
continua
a
suonare
e a
ballare.
Io, con
la mia
mano
sinistra
infortunata,
non
potendo
esibirmi
con la
chitarra,
mi
accontento
di
seguire
il ritmo
con
un
tamburello
con
sonagli.
Dopo
l’esibizione
dei
gemelli
Bordone,
salgono
sul
palco i
fratelli
Biomonte,
accompagnati
dalla
figlia
di uno
di loro,
una
ragazzina,
dalla
voce
straordinaria.
Il
nostro
complesso
si
alterna
con due
o tre
brani,
tra le
varie
esibizioni.
Carlo
Cappa,
con la
sua band
di
giovanissimi.
Alcuni
componenti
dei
Wormy
Circumstance
erano
presenti:
Mike
Tussis
chitarra,
Franco
Storaci
chitarra,
Aref
Ismet
batteria,
e, non
avendo
chi
suonasse
la
chitarra
basso,
ci
chiedono
la
collaborazione
del
nostro
Bruno
Isidoro.
Tra
balli ed
esibizioni,
il tempo
corre in
fretta,
alcuni
amici
che
volevo
esibirsi,
non
trovano
lo
spazio
per la
loro
performance,
e questo
contrattempo
crea
diversi
malumori.
E’ stato
comunque
un bel
pomeriggio
musicale,
siamo
tornati
sul
palcoscenico,
con
qualche
incertezza
e
qualche
stecca,
ma siamo
stati
perdonati
dagli
amici
presenti
che
hanno
molto
gradito
il
nostro
ritorno
ed il
ritorno
di molti
altri
cantanti
e
complessi
della
nostra
gioventù.
Il 28
maggio
2006, ha
segnato
il
ritorno
dei
Milords
sul
palcoscenico,
ma
forse,
l’avventura
non è
ancora
finita,
anche se
i
ragazzi
del
gruppo
hanno i
capelli
bianchi
e non
sono più
ragazzi.
Il
gruppo
Milords
oggi
|
Antonio Morreale, batterista, in pensione dall’ottobre/2007. Continua a suonare per diletto con l’amico Pino Calvo a Siracusa.
Il mago delle bacchette. |
Roberto Mione, chitarra solista, in pensione dal gennaio/2008. Continua a studiare musica.Suona anche le tastiere e l'armonica a bocca.
Il musicista |
|
|
Ugo Balistreri, chitarra basso, in pensione dal giugno/2005. Continua a studiare musica ed il suo strumento. Si vede con Roberto ed Enzo.
L'infaticabile |
Enzo Trapani, cantante, in pensione dal gennaio/2004. Continua a cantare e a sognare un altro ritorno dei Milords sul palcoscenico.
Il sognatore |
|
|
Stellario Genovese detto Uccio , tastiere, in pensione dal marzo/2005. Continua a suonare. Organizza spettacoli nella sua parrocchia e produce anche filmati.
Il regista |
Maurizio Mormile , cantante, ancora in età lavorativa. E' sempre pronto ad un eventuale futuro ritorno dei Milords.
Il giovane |
|
|
Bruno Isidoro, chitarra basso, tornato a Londra, non l'abbiamo più rivisto. Ricercato dagli altri componenti del gruppo, pare sia troppo preso dai suoi impegni di lavoro
Il ricercato. Wanted. |
Raffaele Brignone, chitarra ritmica, in pensione dal gennaio/2004. Infortunatosi al braccio sinistro, spera di riprendere a suonare presto la sua chitarra Maria Elena.
Mai dire mai |
|
|
Marisa Milani, cantante, il gruppo non ha più avuto l'occasione per poterla incontrare
La grande assente |
Il
gruppo
pop the
Milords,
dopo
quasi
quaranta
anni
hanno
realizzato
il sogno
di
tornare
ancora
una
volta
sul
palcoscenico.
Da
notizie
in mio
possesso
sembra
essere
l’unico
gruppo
musicale
tripolino
che sia
riuscito
in
questa
impresa.
Altri
come
solisti,
hanno
continuato
a
cantare
e a
suonare
:
Claudio
Ali,
piano
bar;
Sergio
Disco
in
diverse
orchestre,
anche
alla
Rai;
Carlo
Bordone,
piano
bar;
Roberto
Haliffi,
batterista
(vedi
primo
diario
The
Milords)
suona in
gruppo
jazz ad
Amsterdam.
Ma, i
Milords,,
hanno
esaurito
la loro
voglia
di
palcoscenico?
Forse
ancora
no,
forse ci
sarà
ancora
un
ritorno
dei
Milords,
e
qualche
altra
pagina
di
diario
da
pubblicare.
A
rivedervi
tutti
nel
prossimo,
probabile
incontro.
Grazie
per aver
letto,
grazie a
Domenico
Ernandes
per
averci
ospitato
nel suo
sito.
The
End…….forse
|