La stanza di Francesco Prestopino

Francesco Prestopino

Il villaggio Miani in Tripolitania

a cura di   Francesco Prestopino

Durante la guerra italo-turca nella località detta Fornaci (dalla parola araba fornaj), distante da Tripoli circa 5 chilometri in direzione di Homs, esisteva un importante caposaldo del dispositivo di difesa della zona presidiata dalle truppe italiane. Esso era caratterizzato da un forte dotato di un’alta torre metallica, in cima alla quale era posto un osservatorio militare. Intorno a questo fortino erano collocati vari altri fortilizi più piccoli.

Questo caposaldo fu uno dei primi ad essere collegato con Tripoli da una ferrovia. La linea ferroviaria Tripoli-Ain Zara, della lunghezza di 11 Km., fu infatti la prima ad essere costruita dagli Italiani in Tripolitania. I lavori di costruzione di questa tratta iniziarono nel gennaio del 1912, ma procedettero lentamente poiché il materiale d’armamento dovette essere trasportato su carrelli spinti a mano o trainati da muli e da dromedari. Tuttavia questo tronco, con scartamento di 75 cm., venne completato dai militari del Genio in due mesi ed inaugurato il 17 marzo di quello stesso anno. Successivamente fu costruita la linea di 20 Km. che congiungeva Tripoli con Tagiura, sfruttando fino al bivio di Fornaci il precedente tracciato della linea Tripoli-Ain Zara. Questo tronco fu aperto al traffico il 27 luglio del 1912.

Nel 1913 la gestione delle linee tripolitane passò alle Ferrovie dello Stato, che sostituirono lo scartamento ridotto di 75 cm. con quello di 95 cm. adottato in tutte le ferrovie della Libia, e realizzarono le stazioni in muratura in sostituzione delle precedenti provvisorie baracche di legno. L’ufficio-alloggio della stazione di Fornaci venne affidato al capostazione Sig. Bennici.

Durante gli anni della prima guerra mondiale rimasero in esercizio in Tripolitania appena 41 Km. complessivi, tra cui il tronco Tripoli-Ain Zara.

In questa località si stabilirono nel 1924, con la loro famiglia, i fratelli Sergio e Matteo Ingravalle, originari di Schio, in provincia di Vicenza, fondandovi l’Azienda Agricola Ingravalle. In quella stessa località si era già stabilito l’ammiraglio Carlo Fenzi. Sviluppatasi la colonizzazione e incrementandosi le esigenze della popolazione agricola italiana ivi residente, a Fornaci sorsero nuove costruzioni: l’Ufficio postale, che fu affidato alla titolare, Signora Maria Teresa Torricelli e uno spaccio-emporio, tenuto inizialmente dai coniugi Lenzini, dove si vendeva un po’ di tutto.

Agli inizi degli anni ’30 le aziende Ingravalle e Fenzi cedettero gratuitamente una parte dei loro terreni per consentire di edificarvi altre costruzioni. Sul lotto ceduto dagli Ingravalle furono edificate la scuola elementare, la casa del Fascio e due edifici ad uso abitazione civile. Nel lotto di Fenzi, sito sul crocevia delle strade per Tripoli, Ain Zara e Homs, sorse la chiesetta dedicata ai S.S. Apostoli Pietro e Paolo, il cui primo parroco fu Padre Umile Oldani. Questa chiesa, impreziosita da un quadro del pittore e scultore Malverna, fu inaugurata il 5 maggio del 1932 da Mons. Giacinto Tonizza, alla presenza del governatore Pietro Badoglio, del ministro Attilio Teruzzi e di numerosi rappresentanti civili e militari.

Il parroco non risiedeva a Fornaci, ma veniva in bicicletta da Tripoli per insegnare il catechismo ed officiare la Messa. Quando fu nominato parroco della Cattedrale di Tripoli, egli fu sostituito da Padre Gerardo dall’Arche, profondo conoscitore della lingua araba e del Corano, anche per questo molto apprezzato pure  dai libici; e successivamente da Padre Antonio Lodigiani.

Nel 1940 la località Fornaci, il cui nome era stato mutato in Miani, era diventato un villaggio agricolo posto all’incrocio delle strade asfaltate Miani-Tagiura-Misurata e Miani-Tripoli. La sua economia si basava principalmente sulle primizie ortofrutticole e sull’industria del latte. Oltre all’ufficio postale, allo spaccio e alla scuola elementare, Miani aveva anche un ambulatorio retto dal Dott. Salvatore Caliendo e varie associazioni. La scuola era diretta dal Sig. Paolo Farina.

Fra le cose notevoli da ricordare vi era il viale, fiancheggiato da splendidi eucalipti, che giungeva fino a Porta Benito, lungo il quale, a metà circa del suo percorso, sorgeva una piccola moschea dove è sepolto il santone Sidi al Masri, che diede il nome alla località dove sorgeva l’Ufficio Agrario, con annesso campo sperimentale ed una sezione zootecnica.

Fra Sidi Masri e Miani esisteva anche un orfanotrofio tenuto dai Padri Giuseppini, diretto dal Prof. Padre Giovanni Michetti.

 

Opere consultate:

I lavori del Genio militare in Tripolitania”, Relazione sommaria del Col. G. Marieni, in Rapporti e Monografie coloniali, N.3, Aprile 1914 del Ministero delle Colonie, Tip.Naz. di G. Bertero e C., Roma, 1914

Colonialismo e comunicazioni. Le strade ferrate nell’Africa italiana (1887-1943)", di Stefano Maggi, Edizioni Scientifiche Italiane, Roma, 1996.

 

E … i ricordi del geom. Renato Ingravalle …