QUANDO I CAMALEONTI DANZAVANO SULLA
SABBIA ROVENTE IL MIO TEMPO ERA FELICE
di
Aldo Zelli |
LO SCRITTO tratto dall'OASI
“Quando i camaleonti danzavano sulla sabbia rovente il mio tempo
era felice” è il racconto
autobiografico dell’infanzia dell’autore, vista con occhi adulti.
La narrazione intercala ai capitoli autobiografici pagine di vita
e colore locale ed episodi storico-romanzati. Il libro, scritto
tra il
1969 e il 1974, si presenta sotto forma di dattiloscritto di 246
pagine. L’originale, insieme a tutta la produzione del marito, è
stato donato dalla signora Angelamaria Intini Zelli al Comune di
Piombino per la creazione del “fondo Zelli” (una fotocopia
dell’originale è custodita nell’Ar- chivio Diaristico di Pieve
di S. Stefano).
Esaminato da studiosi, pubblicato in alcune parti, citato,
riassunto ... questo scritto di Zelli non è mai stato dato alle
stampe nella sua integralità ed è catalogato come inedito. Per
gli Exlali il racconto è di estremo interesse per motivi che
definirei di “appartenenza”:
- Aldo Zelli a Tripoli fu alunno dei Fratelli S.C. nella Scuola
di Sciara Espagnol,
- dopo il secondo conflitto mondiale insegnò all’Istituto La
Salle,
- fu Socio Exlali, grande amico di Fr. Amedeo e collaboratore
dell’oasi;
inoltre
- alcuni capitoli del libro raccontano la sua vita a scuola con
Fratel Dionigi,
- parlano di “Buone Note”, “Premiazioni” rapporti con i compagni
anni ”20
- raccontano alle generazioni successive il contesto della vita
dei padri.
PREMESSA DELL’AUTORE
In questo romanzo, se così vogliamo definirlo, si può obiettare
che vi sono troppi personaggi, troppe vi- cende che con la
storia narrata non c’entrano. È pro- babile. Ma al bambino
narratore si contrappone l’ambiente che lo circonda e questo
ambiente è fatto di luoghi ma soprattutto di persone. E queste
persone hanno una propria storia. Siccome esse rappresentano il
mondo del bambino, noi queste storie non possiamo ignorarle. Si
può anche obiettare che la narrazione è frammentaria. Può darsi.
Ma si tratta di una vicenda che si snoda nell’arco di quattro
anni almeno, e il bambino cambia di residenza quattro volte:
ogni volta egli si trova in un ambiente nuovo. Così si deve
piuttosto pensare ad una specie di grande mosaico, i cui singoli
tasselli formano un tutto unico, non ne- cessariamente legato ad
un unico argomento. Ciascun ambiente ove il piccolo narratore
viene a trovarsi è un microcosmo a sé, con caratteri- stiche e
aspetti diversi da altri, poiché ciascun ambiente è dato da luo-
ghi, tempi e personaggi diversi.
Le vicende narrate sono in gran parte accadute realmente, così
come in gran parte reali sono gli uomini e le donne che di
queste vicende sono i protagonisti. Anche i loro nomi sono quasi
sempre quelli autentici. Per cui oso ritenere inutile il
trincerarsi dietro la solita frase di circostanza: “… le vicende
e i personaggi di questo romanzo sono frutto della fan- tasia
dell’autore. Ogni riferimento a fatti e persone reali è
puramente casuale ...”. Tanto più che non sarebbe la verità. E
poi sono personaggi e avvenimenti di quasi mezzo secolo fa e non
si dice male di nessuno. Ho cambiato soltanto qualche fatto
marginale, ho inserito nella narra- zione qualche personaggio di
fantasia, ma ciò, credo, nulla toglie alla veridicità del
racconto nel suo assieme. In realtà non ho voluto scrivere “un
romanzo”, ma semplicemente ritornare col cuore e con la mente ad
un tempo per me felice. ALDO ZELLI
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