5 Settembre 2004
GLI
EXLALI A PADERNO
di Roberto Longo
L'appuntamento
era per la domenica, ma, come di consueto, l'avanguardia aveva già preso
postazione dal venerdì; gli organizzatori, dal giovedì. Il sabato pomeriggio,
l'arrivo del Gruppo Carabot, in ritardo. Ufficialmente per code in
autostrada. Probabilmente perché la prevista colazione al sacco era
stata, in realtà, una gran mangiata con abbondanti libagioni. Nel dopocena,
ritrovo a Villa Fietta per l'ormai tradizionale serata danzante.
Una
nota lieta: dopo l'intervento contestatario dell'U.C.P.T.H (Unione Consumatori
Panini Tonno e Harisa), i citati panini, non erano al profumo di tonno, come
lo scorso anno, ma molto vicini alla ricetta originale.
Una
nota spiacevole: nelle ore precedenti la serata, il disc-jockey Angelo
Capodieci, nel tentativo di trattenere il solito scansafatiche che stava
guadagnando l'uscita per non dover preparare tavoli e vettovaglie, è
accidentalmente inciampato con conseguente lussazione della spalla. Il gruppo è
arrivato alla spicciolata nella mattinata della domenica facendo salire il
numero dei partecipanti a 230, in netto incremento rispetto allo scorso anno.
Il
ritrovarsi nel grande cortile-giardino, lo scambio di notizie e di ricordi,
hanno creato non poche difficoltà nel far rispettare l'orario della riunione
nella sala, sempre gentilmente concessa dal Direttore dell'Istituto
Filippin. Al tavolo dei Vip, un energico Fratel Amilcare prossimo a
festeggiare il 90° compleanno.
Dopo
aver ristabilito l'ordine con altrettanta difficoltà, Fratel Arnaldo apre la
seduta con una preghiera di ringraziamento e con il doveroso, nonché
apprezzato da tutti, ricordo di Fratel Amedeo.
- Se siamo qui riuniti, lo dobbiamo a Fratel
Amedeo che ci ha organizzati in Associazione. Egli ci manca da nove anni, ma è
sempre presente nel nostro ricordo e nei nostri cuori.
Dopo
essersi compiaciuto di aver visto quest'anno "persone nuove", (nuove
nel senso che era tempo che non si facevano vedere) da la parola al Direttore
dell'Istituto Fratel Gabriele.
- Benvenuti
- esordisce Fratel Gabriele. L'inizio di settembre è dedicato
agli Ex-Lali. Durante l'anno il nostro Istituto ospita molti gruppi. Voi, però,
tornate a casa, non siete ospiti. Però, perché trovarsi all'inizio di ogni
settembre? Mi viene in mente come un tempo, si andava al pozzo. Lì ci si
incontrava. Era il luogo di ritrovo. La gente si scambiava novità, contrarietà.
Era il piacere di vedersi, oltre, ovviamente,
il rifornirsi d'acqua. Ma se andassimo al pozzo solo per incontrarci, si
verrebbe meno allo scopo: cioè il prendere l'acqua. Voi venite ad attingere
l'acqua come facevate a Benghazì e a Tripoli. Attingere per rinfrescare le
radici.
Volti e vicende. Sono sconcertato per quanto accaduto a
Beslam. Sono sconcertato per le famiglie. La loro sofferenza è la nostra
sofferenza. Sconcertato è poco. Perché è stata scelta una scuola? Auschwitz
2004, una scuola. Che per noi è un luogo sacro. L'undici settembre dei bambini.
Tanti bambini. Ma com’è possibile! Strage di innocenti. Preghiamo per loro.
Donne e madri erano le più indemoniate. Come fa una mamma a comportarsi così?
Quanta altra ferocia, quanta altra sofferenza? Noi che abbiamo attinto da certi
pozzi! La scuola è un luogo sacro. Dobbiamo portare umanità. L'intuizione del
Fondatore: Istruire ed elevare i giovani, spargere umanità, fratellanza.
Elevare i cuori "Toucher les coeurs ". Non potevo fare a meno di ricordare
questa vicenda! Il secondo modo di attingere, secondo più dolce, è quello dei
volti. Il primo volto è il novantenne Amilcare, il festeggiato. "Vino
buono in botte piccola" è lo slogan Amilcare. Non poteva lavorare i campi
perché troppo smilzo e malato. Meglio andare a farsi prete ... tanto i preti...
non fanno niente! E' entrato ed ha lavorato tanto. Tutti apprezzano a Biella
il Presepio di Fratel Amilcare, ma di lui non ne conoscono il volto. E Fratel
Gip, non si sa dove sia. Ma lui è Exlali senza mai essere stato in Libia ...
conosce tutto. Erede di Fratel Amedeo, ha portato avanti questa grande eredità.
Chi lo sostituirà ? Non credo si possa. Poi volti a grappoli: Fratel Arnaldo,
Piero, Felice. Ci fanno riandare ai pozzi che sono qui attorno. Fratel Amedeo è
sempre presente, sempre vivo. Lui ci comunica che lavorando per l'uomo, con
la sua valigia di cartone, operiamo bene per l'uomo. Questo è il messaggio con
cui vi lascio.
Prende
la parola quindi Gildo Drago il quale, dopo aver comunicato il rammarico di
Giancarlo Consolandi per non essere potuto intervenire, legge il messaggio
del Presidente:
Saluto
tutti, anche a nome dei miei familiari. Saluto i fedelissimi e quanti giungono
da lontano, per confermare ed allargare la preziosa amicizia che ci unisce.
Vi saluto anche a nome degli amici tripolini residenti in Australia e che ho
incontrato nei giorni scorsi a Melbourne (le famiglie Camilleri, Mifsud,
Mangion, Tallona, Darmanin, Costa, Sagona, Ruta, ...). Con Romeo Cini,
Presidente del Tripoli Social Club, ho avuto una lunga e piacevole
conversazione siili 'attività della nostra Associazione. Pensate che, proprio
in questi giorni, dodici di loro sono tornati a Tripoli, in gita turistica,
ed a loro ho affidato un mio personale saluto al Vescovo Mons. Martinetti.
A
Melbourne ho avuto l'opportunità di visitare il grande complesso del De La Salle College che ospita ben 1200
alunni ed ho avuto il piacere di conversare a lungo con
alcuni Dirigenti dell'Istituto.
Ringrazio
i Fratelli che vi ospitano al Filippin, i fedelissimi Fratelli che ovunque ci
seguono, in primis Fratel Amilcare al quale oggi rinnovo gli auguri più affettuosi
per i suoi meravigliosi novant'anni. Un grazie finale a chi oggi, molto
degnamente, mi sostituisce: Gildo Drago, mio Vice, al quale va il mio incoraggiamento ed il saluto più affettuoso. Buona
Festa a tutti!
Giancarlo
Consolandi
Terminato
di leggere il messaggio del Presidente, Gildo Drago, nella sua veste di Vice
Presidente, prosegue con la lettura del suo personale saluto: L'incontro di
oggi, qui a Paderno, è l'ultimo raduno ExLali di quest'anno. Il prossimo anno
ci ritroveremo a Torino, in marzo, (coordinatore Felice Spagnuolo) ed a Roma,
in giugno (coordinatore Antonio Capodieci). Concluderemo, poi, sempre qui a
Pademo. Prima di illustrare i vari punti dell'ordine del giorno, già
pubblicato sull'Oasi gennaio/aprile 2004, permettetemi di abbracciare
fraternamente tutti Voi qui presenti, ringraziandovi per la vostra partecipazione
e ringraziando in particolare il
Direttore dell'Istituto Filippin, Fratel Gabriele, nonché tutti i Fratelli
che ci ospitano, come sempre, con tanto calore ed affetto.
Questi
nostri incontri periodici sono un po' la nostra festa, la nostra gioia di
ritrovarci, assieme ai nostri cari, con i nostri compagni di scuola, con i tanti amici coi quali abbiamo
trascorso i migliori anni della nostra vita, e, soprattutto con i Fratelli
delle Scuole Cristiane
già nostri
maestri e professori che rappresentano la memoria viva del nostro Fondatore San Giovanni Battista de La Salle.
Desidero anche accennare brevemente, prima di affrontare gli argomenti
dell'ordine del giorno, ad alcuni eventi che interessano alcuni grandi temi
della Società moderna e sulle sue prospettive di progresso.
Mi
riferisco al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, al Pellegrinaggio
dell'Azione Cattolica a Loreto (anche noi Exlali abbiamo organizzato un Raduno
a Loreto quando era ancora tra noi il carissimo Fratel Amedeo), nonché al 18°
Incontro Internazionale di preghiera per la pace organizzato dalla Comunità
di Sant'Egidio. Viviamo anni di grandi cambiamenti, di grandi incertezze ... e
anche noi ne siamo coinvolti non possiamo restare indifferenti. Anche noi, a
mio parere, con la nostra Associazione Exlali, che fa parte della più grande
Famiglia Lasalliana (il gruppo Exlali di Roma con Antonio Capodieci e Mario Calandra
ne sanno qualcosa), dobbiamo sentirci orgogliosi di far parte di tutte le
realtà Apo-stoliche presenti, oggi, netta nostra grande Chiesa di Cristo così
ben rappresentata dal nostro amatissimo Santo padre Giovanni Paolo II.
Ma veniamo a parlare dei vari argomenti più
vicini a noi, più comprensibili perché ci riguardano più direttamente. Li
riassumo per coloro che hanno letto frettolosamente l'ultimo Oasi:
1)
Il problema della ristrutturazione del Cimitero di Ha/rimangi. Vi prego di
voler compilare e spedire con urgenza il questionario allegato all'ultimo notiziario
direttamente all'AIRL di Roma.
2) Durante il 2005, riceverete la scheda per la
votazione per il rinnovo del Consiglio Exlali. Bisognerà scegliere Consiglieri
e Presidente.
3) II Notiziario Oasi rischia di perdere il suo
Redattore, il suo Organizzatore, il suo Impaginatore, il suo Tutto. Fratel
Gip, infatti, per sopraggiunti impegni di lavoro, non potrà in futuro
occuparsi di questo importante collegamento. Si sta facendo il possibile per
stamparne uno per dicembre 2004 e quindi alternare notiziari di pochi fogli
ad Album riassuntiv nel 2005. Ma si sta facendo di tutto per convincere Fr. Gip
almeno a coordinare il tutto aiutandolo in modo tangibile nelle fatiche di redazione. Come è
noto, Fratel Gip ha una mente enciclopedica e della vita degli "Ex" sa tutto.
Colgo
l’occasione per ricordare ai temporanei smemorati il pagamento delle quote
associative.
4) Mi associo a tutti Voi nel porgere gli auguri
a Fratel Amilcare per il suo prossimo
90° compleanno. Tutti gli Exlali che in questi anni, con precisione
certosina, hanno ricevuto puntualmente gli auguri dall'Associazione con
biglietto spedito e firmato da Fratel Amilcare, possono "vendicarsi" subissandolo di
auguri. Ricordo anche la sua regia nelle recite Tripoline. Le sue idee, veri
"effetti speciali", come ad
esempio le strisce di carta rossa che, un ventilatore nascosto, faceva sembrare
fiamme sotto i piedi di Pinocchio.
5)
Per concludere, il ricordo di chi, purtroppo,
non è più tra noi. Ma della necrologia si occuperà in chiesa Don
Felice. Buon proseguimento a tutti ed arrivederci.
Don
Felice, chiamato in causa e riferendosi a quanto detto in precedenza da Fratel
Gabriele, con una certa ironia, rivolto al tavolo dei Dirigenti dice:
- Quando
ero Fratel Cesare, ero Fratello e lavoravo molto, ... troppo! Oggi sono prete
così... non faccio niente! Ci vediamo in
Chiesa, siate puntuali. Il
Vangelo di oggi parla del dolore e non potremo non parlare della scuola di
Beslam. Gesù non è venuto per accrescere le croci. E stato detto: Chi cerca
Gesù con la croce, troverà la croce ma non Gesù. Troverà la croce ma nessuno
che la porta. Prende quindi la parola Fratel Bruno, responsabile di
tutta la Famiglia Lasalliana.
-
// mio compito è portare il saluto e ricordare che adesso non ci sono due
Province cioè Torino e Roma ma
un'unica Provincia Italia. Ricorderete Fratel Donato e Fratel Agostino: Vi
salutano e partecipano a questa festa. I Fondatori non sono Padri poiché,
tutti coloro che ne fanno parte, sono figli di San Giovanni Battista de La
Salle. Voi non siete più ex-allievi ma siete parte della Famiglia. Quindi avete
un compito importante. E la Famiglia è presente ovunque esista lo spirito
Lasalliano cioè dove siete presenti Voi. In treno, si è parlato soltanto delle
atrocità avvenute a Beslam. Noi a Tripoli abbiamo convissuto, in perfetta
armonia, con tutte le altre Religioni. Nonostante l'orrore di Beslam, siamo
convinti che tutti gli uomini sono buoni perché figli di Dio. Ed allora perché?
Tutto dipende dall'educazione che hanno avuto. La Salle ha il compito di dare
l'educazione affinchè gli uomini restino come Dio li ha fatti. Di che cosa
hanno bisogno? Hanno bisogno solo di Gesù Cristo per rimanere buoni. Il Papa
dice: Basta portare il suo Vangelo. Non fate muri ma ponti! Ricordo che tra le
persone che uscivano dalla Moschea di Roma, ho fatto una domanda ad un giovane
che mi sembrava di conoscere. Mi ha risposto: lo sono ex-allievo lasalliano.
Quindi per me tutti sono fratelli indipendentemente dalle religioni che
professano. Fate anche Voi lo stesso e con questa esortazione cedo il
microfono ai festeggiati.
Ed
è Capodieci che se ne appropria per ricordare che al Raduno di Roma, in
giugno, aveva fatto gli auguri ad una signora che compiva novant'anni.
- Qui,
continua Capodieci, abbiamo la Signora Fiorentino alla quale regaliamo
una medaglia ricordo dell'Istituto e ci associamo ai due figli Stefano e
Franco, qui presenti, nel congratularci per il suo 90° compleanno.
C'è
anche da festeggiare una vecchia gloria dello sport: Franco Cosentino che
viene dalla Polonia dove da alcuni anni vive. Capodieci si accorge, però, che
"il figliuol prodigo" è "uccel di bosco". Ma interviene
Fratel Arnaldo:
- Non sarà mica Mirco, che è stato sempre
birichino, la causa dell'assenza?
All'incolpevole Mirco
Oliva che era vicino a me, una pacca di
consolazione sulla spalla.
Evidentemente la fama di un tempo è ancora viva nei giudizi di Fratel Arnaldo:
ne ... deve aver combinate tante!
Franco
Cosentino, nel frattempo, era comparso in sala visibilmente imbarazzato. Ma
la colpa non era certo sua, ma di coloro che, non incontrandolo da tanto tempo,
lo avevano letteralmente sequestrato.
- Sono venuto per esaudire il mio desiderio
di rivedere i Fratelli, Fratel Amilcare, Fratel Arnaldo ...e per tutti i miei
compagni vecchietti... ma eravamo bellocci. Ricordo i fasti Lasalliani ...
siamo stati campioni con lo zampino di Fratel Arnaldo. Vi ringrazio per la
medaglia: è molto gradita, ma la gioia
più grande è essere qui,adesso. Tornerò senz'altro. Ho avuto il meglio:
riabbracciare dopo tanto tempo Fratel Arnaldo. Auguri a tutti. Fratel
Arnaldo, ringrazia e, mano al microfono:
- Fratel Amilcare, è l'oggetto di
quest'incontro. È felice vedersi festeggiare da molti.
Guarda,
Fratel Amilcare, alcuni volti nuovi sono
venuti soltanto per te. Il gruppo Exlali di Roma ti manda una pergamena. Altra
pergamena da Sua Santità Giovanni Paolo II con l'apostolica benedizione. L'Associazione ti conferisce questa medaglia.
Fratel Amilcare,
prende con cura la medaglia e si lascia scappare ...
- Ma
è oro vero?
Fratel
Arnaldo scherzosamente
-
Eccolo ... il Biellese!
Ma
il microfono è in mano di Fratel Amilcare che tiene a precisare:
- // Presepe l'ho fatto anche a Tripoli.
Sono molto umile (ma contemporaneamente ha allontanato la mano di Fratel
Arnaldo che rivoleva il microfono), ma sono stato battuto dalla tua umiltà.
Ma
poi c'è solo il tempo per i saluti; Don Felice attende tutti alla Santa Messa.
Al termine, tutti in sala per il pranzo sociale.
Ci vorrebbe un'unica tavolata. Tutti vogliono stare vicino
a tutti. Ma non è possibile. Così, fra una portata e l'altra, il via vai da un
tavolo all'altro per ulteriore scambio di notizie, commenti, foto-ricordo. Non
fanno fatica i venditori di biglietti della tradizionale lotteria. I premi
sono di valore ed il costo dei biglietti modesto. Come sempre, Gino Campagna
dimostra la sua grande generosità all'Associazione, offrendo ben quattro premi
di grande valore. Imitato, in questo, dal pittore Casalanza che offre due suoi
quadri. Mattatori dell'estrazione, i coniugi Consolandi che insieme a Capodieci
hanno contribuito al successo della Lotteria creando un certo suspence. Poi,
cala il sipario. Non ci sono applausi, ma commozione, lenita soltanto
dall'arrivederci a Torino, in primavera.
|