Caro
Fratel Volpati, caro Domenico,
ho
avuto il piacere di leggere le ampie e dettagliate pagine della
scrittrice Signora Victoria Giraud “Una
Ragazza Americana a Tripoli” ricavate
dai suoi libri e dal suo blog. Sinceramente, ebbi il piacere di
“incontrarla
e conoscerla”
durante il mio processo di ricerca di storie sulla libia navigando
su internet e, nello specifico, sulla Base
Americana del Wheelus Field.
Mi sono appassionato ai suoi preziosi ricordi di vita vissuta in quel
di Tripoli. La Giraud ha contribuito ad arricchire la mia memoria,
quindi ritenni utile aprire una nuova cartella nel mio archivio e
memorizzare la sua storia con il classico copia incolla ideato
dall’informatico Larry Tesler. Guardando la sua splendida foto dal
viso solare, ripresa in quella meravigliosa età,
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Victoria Giraud now
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mi
ha fatto rivivere lo stile degli anni passati, la nostra generazione,
quelli del vecchio secolo dove è molto bello leggere la
testimonianza e i ricordi legati alle persone che hanno vissuto lì a
Tripoli in quel periodo, e in quell’effettivo clima
“effervescente”,
che si viveva in quegli anni. Un pò di quell’entusiasmo ci
vorrebbe anche ai nostri giorni! L’abito da lei indossato mi ha
riportato in un fiume di ricordi, quelli degli anni cinquanta, quando
la moda per le donne era a vita con gonnellone ampio:
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Victoria Giraud in the
fifties
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a
tal punto c’è una bella canzone intitolata “Anni
Cinquanta”
scritta da Claudio Mattone e interpretata da un grandissimo Gigi
Proietti che ricorda “quando
si indossavano risvolti abbondanti e grandi paltò, quando i ragazzi
più grandi passavano ore davanti a una scuola per farsi notare,
quando si andava in Lambretta o Vespa con giubbotti, occhiali e
foulards, quando la domenica intere famiglie con macchine d’epoca e
prime 600 andavano al mar, quando le coppie di giorno correvano al
cinema e al buio potersi baciar ecc. ecc.”.
Gli
anni ‘50, mi fanno ricordare, quando avevamo appena messo da parte
penna, pennini, calamaio e carta assorbente per dare posto all’allora
moderna e contemporanea penna
bic
inventata in Francia dal barone Marcel
Bich
nel 1945 che si diffuse e arrivò anche dalle nostre parti. Inoltre,
mi viene in mente quel piccolo astuccio di cartoncino che racchiudeva
i sei colori dei pastelli Giotto.
La sottile scatola riportava un’illustrazione che era un
pastorello, appunto Giotto,
il quale, con una fiaschetta al fianco, disegnava su un sasso una sua
pecora. In disparte, appoggiato ad un muretto, c’era un signore:
Cimabue,
che, con un copricapo rosso, lo osservava meravigliato e che, colpito
dalla naturale bravura del piccolo Giotto
lo accolse, poi, come narra Giorgio
Vasari,
nella sua bottega fiorentina.
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Sei colori dei pastelli di Giotto
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Cari
amici, quegli anni sono stati anche anni di transizioni; da pochi
anni, la seconda guerra mondiale era finita e le popolazioni
iniziavano a rinascere, socialmente ed economicamente e la moda
musicale rispecchiava tutto questo, con il suo swing
o ancor di più il twist
ed era l’età d’oro del rock,
musica leggendaria e irripetibile che ancora oggi ci scuote l’anima
e le viscere, quella che per gli altri è solo una nostalgia mai
vissuta da raccontare. L’arredamento delle case si arricchiva; nei
locali imperavano i
jukeboxe.
Erano
i primi anni dopo la proclamazione del Regno
Unito di Libia,
poi Regno
di Libia. Il
1955, fu l’anno in cui il giovane Stato del Regno
Unito di Libia
entrò a fare parte nell’ONU.
Ricordo le celebrazioni e il grande entusiasmo del popolo libico,
che segnò una delle principali tappe nel cammino della Libia. Era
una città in festa, le vie erano addobbate di bandiere e dovunque
erano stendardi con le immagini del Condottiero Re
Idris el Awal
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Re Idris El Awal
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e,
al centro delle piazze di Maidan Essaraia (Piazza Castello)
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Maidan Essaraia -
(Piazza Castello)
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e
Maidan Algeria (Piazza Algeria)
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Maidan Algeria -
(Piazza Algeria)
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erano
state sollevate e fissate grandi forme di Corona Reale.
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...erano state sollevate e fissate grandi forme di Corona Reale
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Nel
suo scritto, cara Signora Victoria, lei ci ricorda l’hotel
Mehari
con il suo sottopassaggio,
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Il Mehari Hotel col suo sottopassaggio
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dove
lei ha alloggiato e che ha ben descritto: quell’hotel fu costruito
nel 1935 nel medesimo tempo con l’Hotel
Uaddan;
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Hotel Casino Uaddan
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i
due hotel furono realizzati dall’architetto Florestano
Di Fausto e
dall’architetto Giuseppe Gatti
Casazza
che ne curò l’arredamento. Purtroppo, oggi del Mehari Hotel
è rimasto solo il nome perchè il vecchio hotel, quello con le
camere tutte affacciate su cinque grandi cortili all’araba, è
stato demolito.
Seguendo
il suo scritto e essendo amante della fotografia le allego alcune
foto ricordo prese dal mio archivio fotografico: il lungomare,
realizzato (1922-1924) dall’architetto Armando
Brasini,
il Castello Rosso,
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Il lungomare (Viale Adrian
Pelt)
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Il Castello Rosso di Tripoli
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pescatori
che riparano le reti e le piccole barche da pesca nel Porto di Tripoli,
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Fishermen
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Tripoli
harbour and fishing boats
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la
Cattedrale dedicata al Sacro Cuore,
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The Cathedral
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la fontana della Gazzella,
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Fontana della Gazzella - 01
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Fontana della Gazzella - 02
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Suk el Giuma allagata
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Suk El Giuma allagata - 01
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Suk el Giuma allegata - 02
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e,
di quell’edificio bianco circondato da alberi d’alto fusto che
era appunto il Grand
Hotel.
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Il Grand Hotel
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Questo
fu il primo grande albergo di Tripoli. Costruito nel 1928
dall’architetto Alessandro
Limongelli,
fu demolito nel 1982 e sostituito dal nuovo hotel, Al
Kabir Hotel.
Ricordo
la visita a Tripoli del 36°
Vice Presidente degli Stati Uniti di America, Richard
Nixon
accompagnato dalla moglie Sig.ra Pat
Nixon
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Pat Nixon ed il Vice Presidente degli Stati Uniti d'America, Richard Nixon
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Tale
presenza fu un avvenimento e ci fu una grande partecipazione di tutte
le comunità. Era il marzo del 1957, quando importanti ospiti furono
accolti presso la residenza dell’Ambasciatore John
L. Tappin.
Se ben ricordo, al Grand
Hotel
alloggiò parte della delegazione americana e al Grand
Hotel
si svolse un ricevimento dove erano presenti le massime Autorità
governative libiche, Ambasciatori dei vari Paesi in Libia e
importanti personaggi.
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Arrivo al the Grand Hotel
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Ricevimento - 01
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Ricevimento - 02 |
Nei
suoi giorni di visita a Tripoli si svolsero incontri istituzionali
in cui sono state approfondite tematiche bilaterali per nuove
relazioni e ulteriore sviluppo di cooperazione economica e tecnica
tra i due Paesi.
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Sciara 24 Dicembre - 01
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Sciara 24 Dicembre - 02
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Richard Nixon visita Sul el Turk - 01
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Richard Nixon visita Sul el Turk - 02
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Il
Grand
Hotel
ospitò il cast artistico Sophia
Loren,
John
Wayne
e Rossano
Brazzi
interpreti dei personaggi del film Timbuctù, un film del 1957.
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Legend of the lost - film
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Rossano Brazzi, John Wayne e Sophia Loren
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Nella
grande sala d’ingresso del Grand
Hotel,
al termine delle riprese del film, fu realizzata l’intervista
all’attore Rossano
Brazzi,
intervista guidata dall’amico giornalista Gianni
Massa
direttore del Corriere
di Tripoli,
quotidiano della tripolitania, insieme ai suoi collaboratori Stefano
Licata, Franco Cosentino e Vittorio Halfon (purtroppo
quest’ultimo fuori immagine).
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Rossano Brazzi's interview
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Contro
i Corsari
Barbareschi,
la Storia ci racconta che fu la prima guerra combattuta dagli Stati
Uniti d’America al di fuori del territorio americano. Era
nell'ottobre
del 1803 la nave USS Philadelphia si
arenò durante un pattugliamento sotto costa e i corsari
tripolini non
si fecero sfuggire l'occasione. Assaltarono la nave dando luogo a un
violento scontro a fuoco con l'equipaggio della Philadelphia.
Nonostante la resistenza opposta dall'equipaggio della Philadelphia,
i corsari riuscirono a impadronirsi dell'imbarcazione dopo diversi
tentativi dei marinai di affondare la nave prima che potesse cadere
in mano nemica. Circa trecento membri dell'equipaggio, tra i quali
c'era anche il comandante William
Bainbridge,
vennero fatti prigionieri. Ai corsari riuscì infine di portare
l'imbarcazione fino all'entrata del porto di Tripoli, dove fu
ancorata e usata come batteria
costiera contro
un eventuale tentativo degli americani di assaltare il porto. La
notte del 16
febbraio 1804
però
il capitano Stephen
Decatur
Jr.
decise di attaccare il porto di Tripoli con l'ausilio della
USS Intrepid,
un'imbarcazione di modeste dimensioni sottratta in precedenza ai
corsari e successivamente rimessa in servizio con la marina
statunitense.
Assieme
a un piccolo gruppo del primo reggimento dei Marines,
Decatur
riuscì a prendere il controllo dell'USS Philadelphia,
che venne immediatamente autoaffondata, permettendo ai marines di
attaccare la città di Tripoli. Il 04
settembre 1804 nell'intento
di affondare l'intera flotta del pascià ancorata nel porto di
Tripoli, il comandante dell'USS Intrepid,
capitano Richard
Somers,
tentò di condurre la propria imbarcazione riempita di esplosivo
all'interno del porto per farla esplodere. La nave fu tuttavia
colpita prima di raggiungere il porto ed esplose uccidendo Somers
e quattro marinai del suo equipaggio. Le foto testimoniano la loro
sepoltura in una sezione specifica del cimitero di Hammangi
riservata da una parte alla comunità greco-ortodossa e, dall’altra,
a quella cristiana protestante dove le loro spoglie riposano,
ricordate ogni anniversario di quel periodo storico
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Cimitero
cristiano-protestante di Hammangi. Lapide in memoria dei Marines
americani volontari dell'equipaggio dell'Intrepid affondati nel Porto
di Tripoli con il Capitano Richard Somers il 4 settembre 1804
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I tumuli dei Marines e del capitano R. Somers
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Umberto Vaccarini e sua moglie, Angela, sugli spalti del Castello Rosso, accanto al cannono che (si dice) affondò l'Intrepid.
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Basket
scolastico:
era risaputo che i quintetti americani della vicina base aerea erano
forti ma, spesso e volentieri succedeva che contro la storia del
basket americano l’adrenalina dei nostri atleti saliva alle stelle
e a quelle condizioni non c’era nulla da fare, i canestri presi
facevano la differenza, e gli amici americani sconsolati rientravano
alla base. La nostra squadra era invidiabile a tutte le scuole delle
altre comunità e non era facile superare un quintetto formato da:
Dino
Mercatanti, Piero Pieroni, Augusto Belpassi, Alberto Mallia, Franco
Taliana con inserimenti come Bruno Cosentino, Domenico Romeo, Bito e
Italo Nemni, Oreste Sagona, Alberto Carotti, Antonio Marcello,
Giorgio Devruscian, Aroldo Tartaglini, Giancarlo Eminian, Franco
Venza, Antonio e Sebastiano Peluso.
Forti ragazzi che formavano una grande rappresentativa dell scuole
italiane.
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La squadra delle scuole italiane di pallacanestro
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Inoltre
mi piace ricordare il Rodeo a Tripoli. “BIG
TEXAS RODEO”
il 17th United States Air Force e Wheelus Air Base in cooperazione
con il Governo della Tripolitania presentano “EMOZIONI
DEL SELVAGGIO WEST”
- dice il programma. La manifestazione si svolse all’ippodromo
della Busetta (30 novembre – 01 dicembre 1957),
,
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Programma
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Comitato Organizzatore - Linee Informative
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Eco della stampa
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Io
c’ero, non avevo mai visto prima una tale manifestazione ed è
stata una indimenticabile esperienza.
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Varie foto
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Allego
Programma
e foto anche della Regina del Rodeo Claudia
Sobczak
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Apre la sfilata la Regina del Rodeo, Miss Clauda Sobczac
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che
in piccola parte ho preso dal mio archivio fotografico e testimoniano
il riuscitissimo avvenimento.
Cari
amici, un tuffo nel passato, integrando qualcosa ai ricordi di “Una
Ragazza Americana a Tripoli”
con molto piacere l’ho fatto perchè sono ricordi e i ricordi sono
emozioni. Assalam
Alaikum
Umberto Vaccarini
P.S. Guarda il blog di Victoria Giraud