Le poesie di Domenico Ferrante

Domenico Ferrante

Luna malata

Pallore di morte ti copre, o luna!

 

Pallore di morte ti copre

o luna!

dillo di che soffri dillo a me, solo a me

o luna!

 

I tuoi segreti in me

riposti

custodirò con gelosia,

né alle stelle amiche tue,

o luna!

né alla notte languida

che implora confidenze,

ne al mio cuore appena

nato, il mio primo,

alcuna

cosa rivelerò, lo giuro!

della tua malattia.

 

Ho vegliato accanto a te

tutta la notte

e con gli occhi delle

stelle t’ho guardato

con trepidazione,

e ho pianto perle di luce

all’alba redentrice

 

Ami qualcuno in cielo?

Un angelo forse?

Punito da Dio sia se

tale si ridusse!

Ma tu spettrale aspetto lascia:

fai festa al mio cuore

a cui fanciulla adorata

ha promesso amore.

 

Ora, sono più triste,

ora, esulto di gioia,

e tutte le cose,

l’aria che respiro,

il cuore del mondo,

hanno la mia esultanza.

 

E allora,

o luna malata,

vèstiti d’oro,

copriti di rubini,

di gemme

di perle

e di splendore aspersa

vieni a questa mia

festa.

 

Ecco, io ti vedo apparire

avvolta in uno scialle

di luce bianca,

fredda come un presagio,

lontanissima,

stanca, esile creatura

creata con il fango

delle mie tristezze,

con il soffio

dei miei sogni malati.

 

Ora, non sono più triste,

ora, esulto di gioia,

e tutte le cose,

l’aria che respiro,

il cuore del mondo,

la luna malata,

i fantasmi che ho creato,

hanno la mia esultanza.