La
Zattera della Medusa
di Theodore
Gericault |
Dopo la bufera
del mio naviglio
non è rimasto nulla:
una zattera
e me solo
che l’infinito culla
attonito,
negli spazi senza
meta.
Ai confini
del perpetuo vagare
alla deriva
nell’immensità
non esiste nemmeno
la gioia di sperare
il sapore di soffrire
la paura di morire.
Negli abissi
ho sepolto la memoria
e la coscienza
di esistere.
Ma se i sogni
e l’oblio
mi spingeranno
verso lidi di vita
sarà un limbo:
un regno di fanciulli,
di innocenza infinita.
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