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Eva di Tamara
Tampicka |
Quando la
notte ti seduce
con occhi di
cristallo
e le sue dita
invisibili
ti sfiorano
appena;
quando il tuo
corpo
bianco
d’alabastro
si tinge di
corallo;
quando i tuoi
seni
bianchi
d’avorio
s’infioran di
vermiglio
e le labbra
dischiuse
son petali
rossi
di fiore del
male:
ad Eva ti
somiglio.
Se il tuo
sguardo vacilla
nel desiderio
che dilaga;
se la voce
illanguidisce
in toni
morbidi, vaghi,
e le parole
con soffi
di suono
vicino lontano
su labbra
dischiuse;
se il tuo
viso adagi
sul mio e mi
scaldi
col respiro,
l’affanno;
se la mano ti
piglio
e sento che
tremi:
ad Eva ti
somiglio.
Allora
t’abbraccio, ti stringo:
mie son le
labbra dischiuse,
miei i tuoi
seni d’avorio
infiorati di
vermiglio,
mio il tuo
corpo d’alabastro
che si tinge
di corallo:
e ad Eva ti
somiglio.