Le poesie di Domenico Ferrante

Domenico Ferrante

Ulisse

Ulisse legato all’albero della sua nave

M’accresce il desiderio,

mi dà voglia matta

quel visino pulito

candidamente serio,

in contrasto netto

coi fianchi larghi

di donna fatta,

il vitino stretto,

i seni gonfi

e l’ancheggiar scorretto.

 

La voce ha il suono

garrulo di passero;

ma non il frullo d’ali,

chè le movenze sue

(ancor non mi da pace!)

studiate o naturali

son quelle d’un rapace.

 

Nei pensieri m’avvolgo

Se mi passa accanto

con triste voluttà,

ed avido raccolgo

con lo sguardo

ogni delizia

di sua sensualità.

 

Chissà perché

l’effigie mi sovviene

e il magico richiam

delle sirene!

 

M’avvince il canto:

ma d’Ulisse non ho

la fede e la costanza:

d’Ulisse ho soltanto

umane fiamme in petto,

e del corpo lo strazio

alle funi costretto.