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Tetti rossi di
Barbara Spinelli |
Tetti
rossi aggrappati ad un
pendio
tra balze
fitte fitte di smeraldo
col
sentierello che serpeggia a
rio
(scuro ricam
s’un viscido telaio)
giù per la
valle che riluce d’oro
tra spighe
bionde e lucido pagliaio.
Groviglio di
viuzze strette e storte,
case sgorbie
di muri screpolati,
lucertole che
al sol fanno la corte.
Cielo turchin
con vele bianche appese,
mare lungo
color verde bottiglia
cui scivola
gabbian ad ali stese.
Dai tetti
rossi, dal sentier marrone,
con gran
vociar di bimbi allegri in
frotta,
s’alza
ondeggiando un querulo
aquilone.
Sfreccian
sinistre le nottole a sera,
al maniero
d’intorno, poi pian piano,
lucciole a
mille incendian la
brughiera.
Dal vicino
pantan, sotto le stelle,
per il borgo
che dorme sul pendio,
s’inizia il
concertin di raganelle.