Martedì 28 Febbraio 2006 Durante la mattina, malgrado la pioggia, Piero ci conduce con la sua macchina a visitare la famosa Cattedrale di Monreale, massimo esempio dell’architettura normanna in Sicilia. Questa meravigliosa Chiesa è un inno alla bellezza. Stupenda è la splendida serie di mosaici che ornano tutto l'interno mentre la colossale figura del Cristo Pantocratore , che ci osserva dall'alto, incute un timore reverenziale . L'oro e' il fondo sul quale sono incastonate le tessere che, a milioni, compongono le scene raffigurate che sintetizzano la vita di Gesu'. Visitiamo poi la bottega di un fornaio, dove acquistiamo il pane “cotto a legna” e “rimacinato”. Dicono che il pane di Monreale, per la sua bontà, viene esportato anche all’estero. Di fronte al forno c'è una bottega di un fabbro- arrotino, che mi ricorda un po' il mestiere di mio padre. Tornando a Palermo, parcheggiamo la macchina vicino a Porta Nuova e, a piedi, andiamo a visitare esternamente sia il Palazzo dei Normanni che la vicina Cattedrale.Torniamo a casa dei Provenzano per pranzare. Maria riesce ancora a stupirci per la bontà delle sue polpettine fatte con il pane di Monreale e sarde tritate. PALERMO- Da sinistra la Cattedrale di Monreale esterno - Il Cristo Pantocratore - Forno a legna - Fabbro-arrotino - Il Palazzo dei Normanni - La Cattedrale di Palermo La sera ceniamo in una località fuori Palermo, a Sferracavallo, nel Ristorante "Temptation". E' un ristorante rinomato per i suoi piatti a base di pesce. Il ristorante è affollatissimo, presumo anche perchè è l'ultimo giorno di Carnevale. Al nostro solito gruppo si unisce Armando Curcurù, nostro caro amico di Tripoli. Anche lui lo rivedo con emozione dopo 36 lunghi anni. Armando Curcuru' è un manager della Telecom, del settore assicurazioni. Armando ha l'aspetto di una persona posata, tranquilla, serena, che quando parla usa dei toni di voce bassi. Avendolo visto solo per un paio di ore non ho modo di conversare molto con lui. Durante la cena abbiamo la gradita sorpresa di ricevere una telefonata da un nostro caro amico comune Gianni De Nardo, che ci chiede nostre notizie. Poi arrivano anche le telefonate anche di altri due amici comuni di Tripoli , Mario Aiuti e Paolo Mancini. Quando siamo in in macchina e ci avviamo verso Palermo, Piero mi regala due libri. Sono il primo ed il secondo volume del romanzo scritto dallo storico Luigi Natoli “I Beati Paoli”. Piero mi dice che è un romanzo storico, ambientato a cavallo del 1700, che descrive le origini della mafia. PALERMO - prima foto: vicino al Teatro Massimo da sinistra Luciano Frugoni, Piero Provenzano, Roberto Cusimano e io- seconda foto: Armando Curcurù con Piero Provenzano a Sferracavallo
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