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Lunedì 27 Febbraio 2006      

Arriviamo al porto di Palermo alle 07:00 del mattino. Al molo ci aspettano Piero Provenzano e Roberto Cusimano, miei cari compagni di scuola di Tripoli.  Luciano e Carole Frugoni , anche loro cari  amici tripolini, ci comunicano col cellulare che hanno parcheggiato il loro camper appena fuori dal porto. 

  PALERMO -  primo incontro al campeggio dei camper, da sinistra Luciano Frugoni,

Con Piero Provenzano  e sua  moglie Maria  ci eravamo rivisti nella mia casa di Punta Ala nell’Ottobre del 2005. Piero e Maria hanno un figlio unico, Francesco. Francesco Provenzano è sposato felicemente con Viviana ed hanno due figli, Giorgio e Luca. Piero, dopo aver lavorato per tanti anni in Telecom, come  sindacalista a livello nazionale , è ora in pensione.  Trascorre parte del suo tempo leggendo libri, occupandosi spesso dei suoi nipotini, girando  per il centro della città  di Palermo per riscoprirla nella bellezza dei suoi luoghi storici e facendo dei viaggi con Maria,  sia per interesse culturale  sia per conoscere ed apprezzare le specialità culinarie dei paesi e della città che visita.                      

PALERMO -  Piero Provenzano

Roberto Cusimano, invece, non lo rivedevo da Tripoli. Da 36 anni fa. Che emozione! Roberto, con quegli occhi sempre guizzanti e con quel sorriso malizioso ma amichevole stampato sul viso,  è rimasto come allora un elemento vulcanico. Ha  due figli, Marco di 32 anni e Roberta di 27 e da un anno  è in pensione. Trascorre buona parte del suo tempo libero andando in canoa e facendo  l’istruttore di kayak da mare. Gli piace pagaiare col suo kayak nel Golfo di Palermo, poi fa delle lunghe spedizioni con i suoi giovani allievi. In aprile  ha in programma di circumnavigare la Corsica in kayak. Ha fatto un' avventurosa traversata, con onda lunga, in equilibrio precario,  dall’isola di Mozia (vicino a Marsala) fino all'isola di  Favignana. Svolge varie attività sportive quali  bici, nuoto, speleo e parapendio. Non solo,  ma si è fatto anche  novecento chilometri a piedi, in trentatre giorni, in Spagna, per andare in pellegrinaggio a Santiago di Compostela. Eccezionale!                

PALERMO - Roberto Cusimano

Con Luciano Frugoni parcheggiamo i camper al “ Freesbee Parking”, in Via Imperatore Federico 116, di fronte alla Fiera del Mediterraneo, proprio sotto il Monte Pellegrino. Maria Provenzano si unisce a noi per andare a visitare il centro  di Palermo, un pò a piedi ed un pò con l'autobus. Vediamo il Giardino Inglese, Il Teatro Politeama, Via Ruggero Settimo , Il Teatro Massimo, Via Maqueda, Piazza Giulio Cesare, Via Roma, Piazza Caracciolo, La Vucciria, il mercato più antico e popolare di Palermo.

Da sx: il Teatro Politeama (esterno ed interno) ed il Teatro Massimo (esterno)

Da sx: uno scorcio dei Quattro Canti, il Mercato della Vucciria ed un venditore di meusa (milza)

Andiamo in Piazza Bellini per visitare la  Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio, detta anche la "Martorana". Sul davanti della Chiesa c'è un elegantissimo e maestoso  campanile a quattro piani con decorazione in stile arabo, da cui si accede alla Chiesa. All'interno vi sono dei meravigliosi mosaici bizantini del XII secolo che splendono nelle volte, nelle arcate, nella cupola con la figura dell'Onnipotente circondato da angeli e dai profeti, con scene della Natività di Gesù e del Transito della Vergine. Questa è la Chiesa degli albanesi di Palermo e di quelli provenienti anche dal paese vicino, Piana degli Albanesi, paese d'origine sia di Piero che di Maria.  Questa comunità albanese, che praticamente a Piana ha costituito una specie di enclave, fuggì dall'Albania nel quindicesimo secolo per non essere islamizzata dai saraceni. La liturgia, che fino a pochi anni fa era greca, è ora albanese. Proprio in questa Chiesa è stato celebrato il matrimonio di  Francesco Provenzano, figlio unico di Piero e Maria, con sua moglie Viviana.

PALERMO -  Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio, detta anche la "Martorana". Da sinistra esterni ed interni

Pranziamo tutti  a casa dei Provenzano. A pranzo c’è anche il loro figlio Francesco, che è  un valente avvocato del Foro palermitano. Prima del pranzo Piero mi invita ad andare con lui all’asilo di Via della Libertà, frequentato dai suoi due nipotini, che Piero, con orgoglio,  mi vuol mostrare.  Così vedo Giorgio, un vispo bimbo di 5 anni , solo per qualche minuto, perchè è impegnato  con la sua attività scolastica fino al primo pomeriggio. Poi ci portano Luca, un simpatico e vivace frugoletto di due anni, che durante il tragitto con noi verso casa mostra di aver un gran parlantina. E' risaputo che Maria è una brava cuoca ma questa volta supera se stessa. Maria prepara per pranzo un piatto tipico della cucina palermitana. Bucatini  conditi con pasta di sarde, finocchietto, pan grattato, pinoli e noci. Per secondo involtini di pesce spada. Piatti squisiti! Brava Maria!

PALERMO -  A pranzo a casa dei Provenzano

Nel pomeriggio vado  con Piero a casa di sua zia Chicchina e di suo padre Francesco, che è stato  proprietario, in società con Malerba, del negozio di scarpe "Varesino" a Tripoli, in Corso Sicilia. Li rivedo  entrambi dopo 36 anni con grande commozione. Sono presenti anche un fratello di Piero,  Giampaolo e la moglie Saveria, che è in dolce attesa di un parto gemellare. Per sera viene organizzata una cena all’Antica Focacceria San Francesco in Piazza San Francesco, nel pieno centro  di Palermo. L'Antica Focacceria è uno dei più famosi locali storici di Palermo, dove si rifocillarono, tra gli altri, nei tempi passati, anche Garibaldi, Crispi e Pirandello. Anche noi ceniamo con pane , meusa (milza), spincioni, panelle e  cazzilli. Dopo cena insieme visitiamo Piazza Marina.

PALERMO -  A cena all'Antica Focacceria San Francesco

Malgrado sia sera inoltrata, alla luce dei lampioni, Piazza Marina ha qualcosa che mi affascina. A quell’ora i cancelli del giardino Garibaldi, situato al centro della piazza, sono già chiusi , ma, al suo interno, attraverso la solida ringhiera nera, addobbata con decorazioni di caccia, osservo dei giganteschi alberi di "ficus" di età sicuramente centenaria. Questa è una piazza che rigurgita di storia. Piazza Marina è sempre stata un luogo di ritrovo per tutti i palermitani. Questi ficus secolari, che mi sovrastano per la loro imponenza e che sono ricoperti di una spessa  e  rugosa corteccia di color cenere,  simile  alla pelle  degli elefanti, sono stati sempre testimoni, per diverse generazioni, di tutti i fatti e misfatti accaduti in questa suggestiva piazza. Sono sicuro che se, per magia, si potesse leggere nel loro interno,  si troverebbe tutta la storia di Palermo.

PALERMO Piazza Marina - Un  gigantesco centenario albero di ficus con il  particolare della sua corteccia

In questa piazza, proprio accanto alla nera ringhiera di ferro che circonda il giardino Garibaldi,  è stato ucciso il  celebre Joe Petrosino. Petrosino, un  intelligente detective italo-americano,  dopo aver assicurato alla giustizia  americana alcuni noti personaggi mafiosi, era  stato mandato  in Sicilia per cercare di sconfiggere definitivamente “la mano nera”, come allora veniva chiamata la mafia. Purtroppo in una buia sera del 12 marzo del 1909, proprio in questa piazza palermitana, Petrosino fu raggiunto da quattro colpi di rivoltella che lo fecero crollare, ucciso, al suolo.

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