Le poesie di Domenico Ferrante

Domenico Ferrante

 

Eva

Eva di Tamara Tampicka

Quando la notte ti seduce

con occhi di cristallo

e le sue dita invisibili

ti sfiorano appena;

quando il tuo corpo

bianco d’alabastro

si tinge di corallo;

quando i tuoi seni

bianchi d’avorio

s’infioran di vermiglio

e le labbra dischiuse

son petali rossi

di fiore del male:

ad Eva ti somiglio.

 

Se il tuo sguardo vacilla

nel desiderio che dilaga;

se la voce illanguidisce

in toni morbidi, vaghi,

e le parole con soffi

di suono vicino lontano

su labbra dischiuse;

se il tuo viso adagi

sul mio e mi scaldi

col respiro, l’affanno;

se la mano ti piglio

e sento che tremi:

ad Eva ti somiglio.

 

Allora t’abbraccio, ti stringo:

mie son le labbra dischiuse,

miei i tuoi seni d’avorio

infiorati di vermiglio,

mio il tuo corpo d’alabastro

che si tinge di corallo:

e ad Eva ti somiglio.