Avrei voluto
tenerti accanto a me
fino al lumicino,
perché ogni giorno
potessi rimirare
il tuo viso soave.
A te, sentirmi avvinto,
come rifugio;
cercare le tue mani,
sentirmi inebriare
quando, sul mio viso
le posavi,
o quando,
il male ti avvolgeva
e mi dicevi,
con la tua dolce voce:
- Pasqualino,
stammi vicino
e stringimi le mani.
Oh, quale paradiso
D’innanzi a me s’apriva.
Poi gli anni son passati,
e presto, troppo presto,
sei volata in Cielo.
Io sono rimasto solo
In questo mondo ostile
Dove non si sa più dire
“Io t’amo, Mamma”.
|