BIOGRAFIA
da Wikipedia
David Zard è nato a Tripoli (Libia) 6
gennaio 1943.
Impresario musicale.
Nasce a Tripoli da
famiglia ebraica. Comincia la sua attività di impresario
musicale organizzando concerti per la locale comunità italiana.
Abbandona la Libia nel 1967, a seguito delle persecuzioni contro
gli ebrei in concomitanza della guerra dei 6 giorni.
Nel 1974, Zard organizza il Santamonica Rock Festival, un
concerto che avrebbe portato in Italia Rod
Stewart, Lou
Reed, Ten
Years After, tutti già sotto contratto. Il progetto
viene ostacolato dalle autorità, e il progetto viene annullato a
pochi giorni dall'evento.Nel
2002, Zard si associa con Riccardo
Cocciante per
portare in Italia l'opera di Cocciante Notre-Dame
de Paris.
«Madonna mi diede del leccaculo a Portofino nel 1990 e
io le risposi che era proprio una stronza».
• «Il produttore che per primo
ha portato i concerti negli stadi e che ha legato il suo nome ai
grandi della musica internazionale, da Cat Stevens a Elton John,
da Tina Turner a Lou Reed, da Frank Zappa ai Rolling Stones,
l’impresario che ha rilanciato in Italia il musical come
evoluzione naturale del melodramma in chiave moderna, l’ideatore
del teatro di massa» (Silvana Mazzocchi).
• «Parla ebraico e arabo oltre
alla nostra lingua, che pronuncia lentamente con un indefinibile
accento esotico. Indefinibile è l’origine del suo nome: “Gli
ebrei arrivarono a Tripoli in età preromana. La mia famiglia
viene dall’Italia, credo; e comunque dopo il 1911 siamo
diventati tutti italiani”. A Tripoli avevano una tipografia dove
vendevano anche libri e giornali» (Aldo Cazzullo).
• «Negli anni Settanta – quando
Zard, di famiglia ebrea, fuggito nel 1967 dalla Libia e dalla
Guerra dei sei giorni, iniziò la carriera di
organizzatore-produttore – erano in pochi a correre rischi. Non
c’è un quaranta-cinquantenne di oggi che non ricordi la rituale
apparizione di Zard sui grandi palchi dei divi del rock (“Ho
portato in Italia Madonna, Michael Jackson, Bob Dylan, i Genesis
e i Rolling Stones”). “Fate un passo indietro” urlava alle folle
oceaniche, sprezzante del pericolo, per alleviare il disagio dei
primi in platea schiacciati contro le transenne del sottopalco
dei concerti. Assieme alla comunicazione (di leggendaria
efficienza l’ufficio stampa gestito negli anni Ottanta dalla
moglie Patrizia), la sicurezza è sempre stata la sua priorità. E
oggi che non ha più platee disordinate da gestire, oggi che, da
famoso promoter rock qual era, si è riciclato nel primo
organizzatore di teatro musicale, il suo “fate un passo indietro”
gli manca. L’uomo che si permise di cambiare i contratti di
Madonna e dei Genesis (“Dicevano: l’artista ingaggia il
promoter. Ma siamo pazzi? Ero io che ingaggiavo loro”), che
aiutò Peter Gabriel a pagare il mutuo di casa, che comprò una
chitarra Fender Stratocaster a Steve Hackett dei Genesis, che
costruì agli Spandau Ballet il loro più grande mercato mondiale
(“Furono una delle eccezioni alla mia regola: di solito produco
solo ciò che mi piace”), ha esaudito il suo desiderio più grande:
avere un teatro. È il Gran Teatro, a Roma: un tendone lussuoso
con moquette e velluti rossi, “con tremila posti e il palco più
grande, di quattro metri, di quello del Palais des Congrès
parigino”. Il paragone non è casuale: dal Palais des Congrès è
partita la fortuna planetaria di Notre
Dame de Paris, l’opera di Cocciante e Plamondon che ha
segnato la resurrezione di David Zard» (Laura Putti).
• «Le opere rock sono il futuro.
Già in passato tanta musica italiana scriveva album concept, non
esplodeva perché mancava la visualizzazione, l’immagine: il
Banco del mutuo soccorso, Le Orme, la Pfm, lo stesso Baglioni di Questo
piccolo grande amore, che doveva diventare un musical. A
Claudio avevo abbozzato perfino la scaletta. Poi abbiamo
litigato. E così ho cominciato con
Riccardo Cocciante la
mia nuova avventura» (da un’intervista di Valerio Cappelli).
• Altre produzioni di successo: Tosca
- Amore disperato di
Lucio Dalla, Dracula della
Pfm, Pia
de’ Tolomei di
Gianna Nannini.
Con un brano di quest’ultima nel 2008 portò Lola Ponce e Giò Di Tonno (già
protagonisti dell’edizione italiana di Notre
Dame de Paris) a
vincere il Festival di Sanremo.
• «Sono concettualmente di
sinistra, ma bisogna riconoscere che, tranne le leggi ad
personam, Berlusconi sa
guardare al di là del proprio naso».
• Ad aprile 2006 fu sottoposto a
trapianto di fegato. Impresario. «Madonna mi diede del leccaculo
a Portofino nel 1990 e io le risposi che era proprio una stronza».
• «Il produttore che per primo
ha portato i concerti negli stadi e che ha legato il suo nome ai
grandi della musica internazionale, da Cat Stevens a Elton John,
da Tina Turner a Lou Reed, da Frank Zappa ai Rolling Stones,
l’impresario che ha rilanciato in Italia il musical come
evoluzione naturale del melodramma in chiave moderna, l’ideatore
del teatro di massa» (Silvana Mazzocchi).
• «Sono concettualmente di
sinistra, ma bisogna riconoscere che, tranne le leggi ad
personam, Berlusconi sa
guardare al di là del proprio naso».
• Ad aprile 2006 è stato
sottoposto ad un trapianto
di fegato.
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