FRATELLI
LIBICI…
Cari
amici,
fratelli,
profughi
della
Libia
del 1970,
immagino
che
anche
voi,
come me,
abbiate
vissuto
tutte
le
vicende
della
rivoluzione
libica
iniziata
il
17 Febbraio
2011,
e
culminata
il
20 Ottobre
dello
stesso
anno, con
l’uccisione
drammatica
di Muammar Gheddafi
 |
Muammar Gheddafi |
Penso
che
ogni
giorno,
anche
voi
come
il
sottoscritto,
ascoltavate
un
telegiornale,
aspettando
le notizie
che giungevano
dalla
Libia,
anche
perché, continuerò
a ripeterlo
fino
alla
morte:
quella
per
noi
rappresentava
e
rappresenterà
per sempre
la
nostra
prima
patria,
dove
abbiamo
trascorso
anni meravigliosi.
Tutti
siamo
stati
coinvolti
emotivamente
dalla
rivolta
dei giovani
libici,
per riconquistare
la
libertà.
Questo
è avvenuto
a caro prezzo,
anche
se purtroppo
nel paese regna
ancora
parecchia
anarchia
e disordine,
tutti
sono armati,
e poi,
problema
ancor più
delicato,
la
presenza
in Libia
di gruppi
armati
da
altri
paesi
arabi
che creano
parecchia
tensione,
e aggressioni
nei confronti
degli
stessi
libici.
Forse
il percorso
per una
definitiva
pace e
libertà
sarà
lungo,
ma sono
convinto
che questo
arriverà
e
la
Libia
tornerà
ad essere
il
paese
che noi
portiamo
ancora
nel cuore,
e al cui
popolo,
di cui
mi sento
del tutto
uno di
loro,
mi sentirei
di dire:
“Cari
fratelli
di
Libia,
popolo
coraggioso,
fiero,
orgoglioso,
dal
profondo
del mio
cuore per
me ognuno
di
voi è
mio
padre,
mia
madre,
mio
nonno,
mia
nonna,
mio
fratello,
mia
sorella,
mio
zio,
mia
zia,
mio
cugino,
mia
cugina.
Cari
fratelli,
ascoltatemi:
sono nato
in
Libia
il
13
Ottobre
1953
e sono
rimasto
lì
a Collina
Verde (Hedbra
el Kadra)
fino
all’agosto
del 1970,
quando con
la
famiglia
abbiamo
lasciato
la
il paese.
 |
...fino
all’agosto
del
1970,
quando
con
la
famiglia
abbiamo
lasciato
il
paese. |
Eravamo
contadini
(fellahin),
lavoravamo
la
terra
assieme
ai
libici
come
fratelli,
con rispetto,
amicizia
e in
pace.
Sono
uno
di
voi,
con cervello,
cuore,
anima,
ascoltatemi,
in
nome di
Dio
vi prego:
dobbiamo
essere
assolutamente
un popolo
unito,
uno
stato
solo;
uno
stato
solo
con un popolo
unito
e
l’obbiettivo
primario
deve essere
il
bene
del paese
e della
sua gente,
che è
stata
e sarà sempre
pacifica.
Innanzitutto,
alla
prima
preghiera
di ogni
mattina,
chiediamo
a
Dio
misericordioso
e compassionevole
di
avere
in
pace
con
lui
le
anime
dei
nostri
fratelli
giovani
e non,
morti
per riconquistare
la
libertà.
Caro
popolo
di
Libia,
Dio
ci ha
dato
la
ricchezza
della
natura
meravigliosa
della
nostra
terra,
dove nasce
e cresce
di
tutto,
con
il
più
bel sole,
luna,
cielo,
albe
e tramonti
del mondo; e
il mare
con 2000
km di costa,
unico,
pulito,
cristallino,
il mare
del paradiso.
 |
...Dio
ci
ha
dato
la ricchezza
della
natura
meravigliosa
della
nostra
terra,
dove
nasce
e cresce
di tutto,
con
il più
bel
sole,
luna,
cielo,
albe
e
tramonti
del mondo; e
il mare
con
2000
km
di costa,
unico,
pulito,
cristallino,
il mare
del paradiso. |
Infine
ci
ha
dato
l’abbondanza
del petrolio,
l’unico
paese
del
nord
Africa
(Magreb)
con
il
petrolio
più puro
al mondo.
Con
l’aiuto
di
Dio
dobbiamo
ricostruire
una Libia
bellissima,
di città,
di strade,
autostrade,
di
spiagge,
lo
sviluppo
dell’archeologia
meravigliosa,
che
lasciarono
i
romani
e
i precedenti
conquistatori
della
Libia,
un paese
dove
la
gente
è sempre
stata
ospitale
e cortese,
dove si respirava
e si respirerà
per sempre
un clima
di pace, di
benessere.
Non
dovrà
essere una
Libia
dove un cittadino
vive
in
un palazzo
e un altro
in
una
baracca,
o dove uno
mangia sempre
e un altro
ogni
due giorni.
Saremo
aperti
al
mondo,
riceveremo
tutti
per
qualsiasi
rapporto
economico,
sociale,
religioso,
purchè
venga
senza
propositi
di
sfruttamento
o di
inganno,
o
per
interessi
personali.
L’unico
interesse
e benessere
deve
essere
solo
per
la
Libia.
Non
si
penserà
ad
armamenti:
le
nostre
armi
saranno usate
solo
ed esclusivamente
per difendere
il paese
da aggressioni
esterne
di ogni genere.
Accetteremo
qualsiasi
scambio
culturale,
costruiremo
ulteriori
scuole,
campus universitari,
manderemo i
nostri
migliori
studenti
nelle
università
mondiali,
europee,
affinchè
un
giorno
useranno
il
loro
sapere
per
il
futuro
della
Libia.
Costruiremo
più
ospedali
per
tutti,
ricchi
e meno ricchi,
dobbiamo
ridare
al
popolo
e
al
paese
40 anni
di
libertà,
democrazia
e benessere
perduto.
In nome di
Dio,
fratelli
libici,deponete
le
armi,
abbracciatevi,
fidatevi
di coloro
che con
intelligenza,
umanità,
saggezza, vogliono
ricostruire
la
Libia,siete
tutti
fratelli
sotto
un’unica
bandiera.
Non
accetteremo
più nessun
tipo
di
dittatura,
portano
solo violenza,
dolore,
vogliamo
libertà
di parola,
dire
quello
che pensiamo,
libertà
religiosa
con
il
massimo
rispetto
per
ogni
religione.
In Libia
ci sarà sempre
la
religione
musulmana,
con
le
sue tradizioni,
e tollerante
verso
le
altre.
Dovremo
creare posti
di
lavoro,
Dio
ci ha
dato
una
terra
ricca
di ogni
cosa, bisogna
organizzarsi,
avere volontà,
coraggio,
un paese
democratico
sostiene
al massimo
la
propria
agricoltura,
prima per
il
popolo
e poi
per
l’esportazione:
abbiamo
l’Italia
e
l’Europa
davanti
a noi,
possiamo
esportare i nostri
prodotti
agricoli
e la
nostra
frutta
che
sono
speciali,
in
tutta
l’Europa
e nel mondo,
con stampato
sulle
confezioni:
“Origine
Libia”.
Cercheremo
di aprire
fabbriche
di ogni
genere,
ospiteremo
aziende
straniere
che vorranno
investire
da noi,
per creare
benessere e
posti di
lavoro
per
il popolo.
Creeremo
un
turismo
e
posti
turistici
bellissimi,
unici,
abbiamo
il
mare
e
il
deserto
più
belli
al mondo, chiunque
verrà
in
Libia
per qualsiasi
motivo,
avrà per
sempre
il “mal di Libia”.
Non
ci
arrenderemo
a nessuna
infiltrazione
esterna
di
ogni
nazionalità
che
porti
nel
paese
terrore,
paura
e sangue;
mi riferisco
a quelle
piccole
frange
del mondo
musulmano
che nulla
hanno
del vero Islam,
ma sono
solo
dei pazzi fanatici,
non sono
uomini religiosi.
Ci
sarà
libertà
nei
locali
pubblici
di ogni
tipo,
bar ristoranti,
palestre
e negozi
di ogni
tipo,
creeremo una
nazionale
di calcio
e cercheremo
di
farci
onore
in
Africa
e nel
mondo anche
con
tutti
gli
altri sport.
La gente
dovrà avere
spazi
dove socializzare,
relazionarsi,
per
fini
costruttivi
nella
società
della
Libia.
Sarà
un
lavoro
lungo,
impegnativo
e
difficile,
non è
facile
uscire
da
40 anni
di dittatura
e
terrore,
ma uniti
e
con
l’aiuto
e la
protezione
di
Dio
faremo
diventare
la
Libia,
la
perla,
il
paradiso
del
Nord-
Africa.
Inshallah
(se
Dio
vuole).
Un
tripolino
che aveva,
ha, e
avrà
per sempre
la
Libia
nel
cuore:
fino
alla
morte
(Allah
ua
akbar
– Dio
è grande).
Antonio
Stefanile
cell. 3393671980
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