Maria Josè (Carlotta, Sofia, Amelia, Enrichetta, Gabriella) di Sassonia
Coburgo Gotha, Principessa Reale, terzogenita di Alberto I Re dei Belgi e della
Principessa Reale di Baviera Elisabetta di Wittelsbach, nasce ad
Ostenda il 4 Agosto del 1906.
La terza Regina d'Italia ha certamente ereditato dalla madre la
curiosità intellettuale, la passione per le arti e per la musica e
l'anticonformismo; mentre dal padre ha ereditato la tenacia, lo spirito
critico e l'amore per la montagna. Sin da bambina ha dimostrato
spiccate doti di musicista, tanto da esibirsi già a sette anni. La sua
vivacità intellettuale inoltre è stata alimentata dal fervido ambiente
della corte belga, frequentato da molti studiosi di fama
internazionale, tra cui anche Albert Einstein.
Come da consuetudine sin dalla tenera età era già stato organizzato per
lei un futuro matrimonio, con il Principe Ereditario della Reale Casa
d'Italia Umberto di Savoia. Per questo motivo, i genitori della
Principessa hanno predisposto un'educazione che prevedesse la cultura
italiana come base per lo sviluppo della giovane Maria Josè che studiò
a Firenze presso il collegio della Santissima Annunziata di Poggio
Imperiale. Durante la gioventù, la Principessa ha potuto coltivare
molti interessi: il pianoforte, il violino, lo sport e dimostra grande
amore per la lettura.
Nel 1918 Maria Josè, allora dodicenne, incontra per la prima volta il
quattordicenne Umberto Principe di Piemonte nel Castello di Lispida nei
pressi di Padova, durante l'incontro tra i genitori, i Reali del
Belgio, con Re Vittorio Emanuele III e con la Regina Elena per gli
accordi della Grande Guerra. Dieci anni dopo ci sarà il
fidanzamento ufficiale e l'8 gennaio del 1930 nella cappella paolina
del Quirinale l'acclamato matrimonio, dal quale nasceranno: Maria Pia
(1934), Vittorio Emanuele (1937), Maria Gabriella (1940) e Maria
Beatrice (1943).
La neo Principessa di Piemonte, molto impegnata intellettualmente,
manifestava chiaramente insofferenza nei confronti delle restrizioni
imposte dal regime fascista; il suo salotto letterario del Quirinale
rimane ancora oggi nella memoria degli italiani perché frequentato da
Monteverdi, Casella Accademico d'Italia, Benedetto Michelangeli, Tito
Aprea, Benedetto Croce, Gabriele d'Annunzio, Arturo Toscanini, Elio
Vittorini e tanti altri importanti pensatori dell'epoca. Studiosa,
scrittrice di storia sabauda e belga, Maria Josè ha sempre posto
l'accento sull'importante ruolo di Casa Savoia in Italia, e continuò a
farlo anche in esilio pubblicando cinque volumi e numerosi saggi.
E' stata inoltre grande ambasciatrice di solidarietà: i suoi numerosi
viaggi per la Croce Rossa l'hanno portata sui diversi fronti di guerra
in Africa e per questo motivo è divenuta presto Ispettrice Generale
della Croce Rossa Italiana, ricoprendo questo ruolo con dedizione ed
impegno fino all'esilio.
Maria Josè si è sempre impegnata per la sua Patria pur dovendo
difendersi da numerosi attacchi che le sono stati inferti nel corso
della sua vita di Principessa Ereditaria prima e di Regina poi, sia in
pace che in guerra: nel 1943 si è battuta per sottrarre l'Italia al
conflitto; i suoi contatti con la Santa Sede e con il presidente
del Portogallo l'hanno portata persino alle trattative con gli
Americani, nonostante i boicottaggi. L'8 settembre del 1943, il giorno
dell'armistizio, mentre era sola con i suoi figli a Sant'Anna di
Valdieri, vicino a Cuneo, dopo esser stata costretta a lasciare
Roma, con il suo proverbiale coraggio e con l'aiuto del colonnello
Arena è riuscita a raggiungere la Svizzera.
Vittorio Emanuele III il 12 aprile 1944 ha delegato all'Erede al Trono
la Luogotenenza Generale del Re. Con la conseguente liberazione di
Roma, il 4 giugno 1944, il Principe Ereditario Umberto di Savoia,
Principe di Piemonte, assumeva l'incarico di Luogotenente Generale del
Regno. Maria Josè raggiungeva il marito insieme ai principi per essere
incoronata Regina d'Italia il 9 maggio del 1946, in seguito
all'abdicazione di Vittorio Emanuele III. In pochi mesi riusce a
ristabilire il rapporto con gli italiani, messo in crisi dai duri anni
di guerra e ancor più dalla forzata impossibilità di dialogo con il
popolo a cui era stata costretta la Famiglia Reale.
Il 6 Giugno 1946, successivamente al Referendum istituzionale, parte in
esilio con i figli da Napoli alla volta del Portogallo. Si trasferisce
successivamente in Svizzera per motivi di salute, accompaganata
dal figlio Vittorio Emanuele Principe Ereditario.
Finalmente, grazie ad un collegio di giuristi di Padova, nel 1987
ottiene il permesso di ritornare in Italia. Il 1° marzo 1988 si reca
finalmente ad Aosta per assistere ad un convegno storico, dedicato alla
figura di Sant'Anselmo.
Maria Josè, Regina d'Italia, muore a Ginevra il 27 gennaio del 2001.
Come da suo desiderio viene sepolta nell'Abbazia di Hautecombe, in Alta
Savoia, accanto al marito Re Umberto II morto nel 1983, in attesa della
sepoltura al Pantheon insieme alle spoglie degli altri Sovrani d'Italia.