“Dalle cantine
alle soffitte” non è un’irriverente parodia
di”Dagli Appennini alle Ande” il toccante
racconto di Edmondo De Amicis.
È semplicemente
l’ invito a rovistare nei solai, nelle cantine,
in fondo a vecchi bauli e polverosi cartoni che
Presidente e Consiglieri hanno calorosamente
rivolto a tutti, durante il Raduno di Torino.
Invito alla ricerca di foto, ritagli di
giornali, filmini.
Si tratta di
quelle foto scattate molto tempo fa con tanto
entusiasmo e probabilmente viste soltanto una
volta, appena sviluppate, poi relegate dentro
scatole ed album e condannate all’oblio.
L’esortazione è: andare a ripescarle, salire
sulla macchina del tempo, innestare la marcia
indietro a molti decenni fa e scendere in
prossimità degli anni più belli. Più belli
senza timore di smentita perché appartenenti
alla gioventù.
Sicuramente con
una foto tra le mani e con gli occhi fissi sulle
immagini, i primi sentimenti che affioreranno
saranno tristezza e grande malinconia ma si
risolverà tutto in pochi minuti. Poi si chiamano
i familiari, gli amici presenti ed iniziano i
“ti ricordi … qui eravamo a … c’era anche …”
Ed allora perché
anziché ricordare il passato con un ristretto
numero di persone, non mandare il tutto,
ovviamente in fotocopia o duplicato, a “ l’oasi”
per rendere partecipi tutti i lettori che forse
si riconosceranno in esse?
È questo lo
scopo dell’invito a rovistare in cantine e
solai. Ricordare il passato vuol dire ricordare
la giovinezza quindi tempi meravigliosi. Ed
erano tempi migliori di quelli attuali, se non
dal punto di vista economico, senz’altro da
quello morale.
In questa prima
puntata, pubblichiamo il risultato di
quattro“Safari”effettuati da tre “ cacciatori”.
(prefazione a
cura di Roberto Longo)