Lettera per un amico da Anonimo |
Caro fratello Omar, è da molto tempo che cerco il modo di scriverti quello che sento e provo nella mia anima. Tu sei morto per liberare il tuo popolo da stranieri che occupavano la terra dei tuoi avi, hai combattuto un esercito che come bandiera aveva il tricolore; ma, tra loro molti soldati indossavano divise scure. Come te anch’io ho combattuto e sono morto per oppormi alle stesse divise scure; tu combattevi nel deserto e sulle rocciose colline del tuo paese, io nelle pianure e tra le montagne del mio paese. Abbiamo dichiarato guerra allo stesso nemico e siamo morti entrambi combattendo lo stesso nemico senza saperlo. Io ora sono nel regno dei giusti, ti vedo tra una marea di gente, giusti come noi, morti per la libertà del loro popolo, ma sia tanti e non riesco a raggiungerti. Incontro cristiani, mussulmani, ebrei, tutti giusti morti per un ideale. Vediamo una luce vivida, dolce e confortante, c’è chi la chiama Dio, chi Allah, altri El, ma è sempre LUI il Grande, l’Onnipotente, il Misericordioso chi giudica tutto e tutti e ci ama tutti nello stesso modo; siamo tutti fratelli figli dello stesso padre. Tu combattevi contro gli stranieri che occupavano la tua terra, io ho dovuto affrontare i miei parenti, fratelli di sangue, qualcuno accanto a me combatteva contro il proprio padre, ed erano gli stessi tuoi nemici, i nostri nemici, abbiamo combattuto entrambi quelli che ci volevano privare della Libertà, e per la libertà abbiamo sacrificato la nostra vita. Accanto all’Onnipotente vedo Gesù ibn Mariam, figlio di Maria (tratto da Corano), per voi mussulmani; il gran profeta Muhammad, il profeta Abramo, vicino a lui i suoi figli Isacco ed Ismaele. Da Isacco la generazione degli ebrei ed in seguito dei cristiani, da Ismaele generarono gli arabi israeliti in seguito mussulmani. Abramo, gran profeta per le nostre religioni, con suo figlio Ismaele ha fondato la Kaaba della Mecca (tratto dal Corano). Il nostro passato, le religioni, la vita in comune che ha trascorso il tuo popolo con una parte della mia gente, ci unisce e forse non abbiamo mai pensato a queste comunioni tra il mio ed il tuo popolo. Forse è giunto il momento di far conoscere ai nostri fratelli cosa ci ha unito, dimenticando quello che ci può dividere, nulla può dividere due anime che hanno versato il loro sangue per la libertà. I nostri fratelli, forse non hanno ancora capito queste cose, ed a noi, eroi della libertà compete il difficile compito di far comprendere tutto questo, tu ai tuoi fratelli io ai miei, affinché una vera e durevole fratellanza s’instauri tra i nostri popoli. |