Curriculum
Carmelo R. Viola è
nato a Milazzo (ME) nel 1928. Conta
sessantadue anni d’ininterrotta
attività e produzione pubblicistica
avendo esordito nel 1946 sul
quotidiano “Il Corriere di Tripoli”
come il più giovane polemista del
capoluogo libico. E’ passato
attraverso varie esperienze
politiche (un ventennio pieno fra le
fila e sulla stampa del movimento
anarchico), tutte, in ogni caso, riportarbili all’ideale
cristiano-socialista, per approdare
definitivamente (anni Settanta) alla
condizione del senza partito e senza
ideologia (intesa come equivalente
politico della fede confessionale),
insomma del “cane sciolto”, come si
suol dire. E’ rimasto
inflessibilmente impegnato in prima
persona con la propria coscienza e
per cause non personali, ovvero
dell’uomo di cultura e di scienza,
irriducibilmente laico, che si pone
davanti al mondo e ai proprî simili
e assume totale diretta
responsabilità delle proprie
convinzioni e iniziative, le quali
convergono tutte sulla ineludibile
necessità biologica del mutualismo
(preconizzato in termini mistici
dall’evangelo cristiano dell’ “amore
del prossimo”), formulato
egregiamente dalla trilogia del 1789
“libertà-fraternità-uguaglianza” e
gestibile solo da uno Stato sociale
integrale.
Il suo nome è senz’altro
legato alla biologia (del) sociale,
teoria multidisciplinare dallo
stesso fondata, e proclamata
ufficialmente a Civitavecchia nel
1979 durante la cerimonia di
ricevimento del premio
internazionale “Centumcellae” per
ricerca nuova nella scienza sociale.
Dal 1956 al ’60 pubblica
una propria “rassegna internazionale
polemica di cultura umanistica e
sociale intitolata
"Previsioni"(malauguratamente
sospesa... per motivi di lavoro e di
sopravvivenza). Tra le sue maggiori
opere "L’inaccessibile Dio" (1965),
“Perché sei naturalmente anarchico”
(1967), “No alle armi nucleari”
(1969 – medaglione d’argento del
Sindaco di Hiroshima), “Referendum
contro il divorzio” (1973), “Contro
la famiglia chiusa” (1975), “Aborto:
perché deve decidere la donna”
(1977), “Perestrojka” (1991), “La
quarta dimensione biosociale”
(1996). Tra i libri minori e i
saggi “Economia, non più come gioco
ma come scienza” (1966), “Cenni di
anatomia dello Stato” (1996), “La
biologia della fede” (1996),
“Capitalismo e disoccupazione”
(1996), “Stato sociale o Criminòpoli”
(1996), “Lettera al papa” (1997), “
Lo Stato biosociale” (1997), “La
dipendenza affettiva” (1998). “Il
fine e la fine del capitalismo”
(1998), “La mia guerra”
(autobiografico – 1998), “La Perestrojka” (con Pedro Alvarez –
1998), “Democrazia: la sostanza e le
apparenze” (1985), “Cenni
introduttivi alla teoria
antropo-politica della biologia
sociale” (1986), “L’antropocentismo
post-biblico” (1995), “L’ingegneria
biosociale” (1988), “Famismo: fra
realismo biologico e nichilismo
culturale” (1991), “Cenni di
economia ‘adulta’ “ (1993), “La
ragione biologica della religione”
(1990), “Cenni di criminologia
secondo la biologia sociale” (1996),
“La poesia: una ragione per vivere,
l’altra faccia della scienza”
(1992), “Dal femminismo al
maternalismo” (1993), “Dal marxismo
alla biologia sociale” (1997),
“Libertà: fisiologia e miraggi”
(1985), “Il diritto naturale: questo
sconosciuto” (1991).
La produzione di articoli è
ricchissima per genere e per
quantità (va dalla critica d’arte
alla recensione alla corrispondenza,
dalla politica interna
all’Esperanto, dalla nonviolenza (di
cui è un fautore) alla condanna
delle centrali nucleari alla
relazione delle proprie stesse
conferenze).
Come
poeta ha pubblicato “Un canto nella
notte” (1978), come traduttore (dal
francese) “I tre impostori”
attribuito a d’Holbach (1970), (dal
russo) una parte de “La Storia
Universale” dell’Accademia delle
scienze dell’URSS (1987), (dal russo
e dal vetero-russo) “La storia della
chiesa russa” di Nikol’skij (per
conto dell’editore Teti di Milano).
Dal russo ha anche tradotto (e
talora anche pubblicato) non poche
poesie classiche, specie di Puskin e
della Anna Ahmatova.
Durante l’ultimo ventennio
la sua produzione (sempre
distribuita su una miriade di
testate) si è andata caratterizzando
per una lettura sempre più
specialistica e coerente dei
fenomeni sociali in chiave
biologica, per esempio di quello che
va sotto il nome improprio e
arbitrario di “mafia”. Recentemente
ha fondato un Centro Studi Biologia
Sociale dando l’avvio ad un’edizione
fuori commercio di Quaderni giunti,
al momento, al n.ro 16.
Ha aderito via via ad una
serie di iniziative mirate alla
promozione e alla difesa dei diritti
civili, specie dei gruppi
minoritari. A tal fine è sostenitore
esterno del Parlamento Mondiale per
la Sicurezza e per la Pace. .
E’ pluriaccademico (in
testa la famosa storica Accademia
Tiberina di Roma) e destinatario di
parecchi premi ed onorificenze ed è
presente in sillogi poetiche,
antologie ed anche in testi
(critico-polemici) a lui dedicati
(talvolta anche per intero). E’
socio ad honorem dell’Associazione
Nazionale Sociologi (ANS) di Roma.
Molto il materiale inedito o
editando, tra cui un foltissimo
epistolario e l’autobiografia
ragionata (“Il problema di essere”)
e soprattutto il “Trattato generale
della biologia sociale” in
elaborazione. In atto sta elaborando
il saggio biosociale “Dalla giungla
allo Stato). |