Commento
critico
al
libro
di
Giorgio
Vindigni
“
Il
Ritorno”
di
Carmelo
Consoli
|
Se
la
copertina
di
un
libro
è
l'anima
parlante
del
suo
contenuto,
quella
del
testo
di
Giorgio
Vindigni
ha
già
un
suo
sicuro
interesse
di partenza,
in
quanto
unisce
idealmente
e
nella
realtà
del
loro
tempo
i
due
paesi
in
cui
poi
si
svolgeranno
le
vicende
dei
protagonisti.
Libro
che
all'interno
è
corredato
da
tutta
una
serie
di
documentazioni
fotografiche
che
permettono
al
lettore
di
correlarsi
al
massimo
con
gli
ambienti
e
i
costumi
dell'epoca
descritta.
Devo
dire
che
tra
tanta
scrittura
documentaristica
e diaristica
del
nostro
tempo
riguardante
appunto
le
vicende
della
seconda
guerra
mondiale
questo
avvincente
romanzo
segna
un
punto
di
eccellenza
per
la
sua
capacità
di
raccontare
momenti
tragici
della
vita
con
un
linguaggio
potente
ed
essenziale,
estremamente
diretto
e attinente
alle
vicende
del
periodo
storico narrato e
che
ha
inoltre
il
pregio
di
essere amalgamato da
un
afflato
di
ricca
umanità
laddove
innesta
e
mescola
alle
cronache
belliche
le
quotidianità
degli
affetti,
delle
parentele,
delle
tradizioni,
filtrando
così
la
crudeltà
e
lo
strazio
della
guerra
con
un
ricchissimo
ricamo
di
intimità
sentimentali,
di
descrizioni
paesaggistiche,
di annotazioni circa le
tradizioni e le
cronache
temporali
che
aprono,
chiudono
e
illuminano
i
fatti
così
come
sono
avvenuti.
Un
romanzo,
quello
di
Vindigni,
che
ha
senza
dubbio
molte
qualità
sia
sul
piano
dell'architettura
lessicale
e
delle
capacità
narrative
che tiene il lettore in
continua tensione emotiva,
sia
su
quello
delle
ampie
aperture
epocali
politiche, sociali,
storiche
e
quindi
antropologiche,
ad
ampio
respiro,
tali
da
farlo
poi
risultare
un
grande
affresco
della
nostra
storia
del
900
pre
e
post
bellica
un
po'
come
lo
sono
stati
in
campo
cinematografico
i
film
del
neo
realismo
italiano
da
Fellini
a
Visconti
ad
Antonioni.
Qualità
e prerogative
che
sono
legate
da
un
filo
rosso
cioè
quello
del racconto
di
un
saga
familiare
che
fa
capo
ad
Antonio
Vinci,
alla
moglie
Margherita
e
ai
loro
quattro
figli.
Da
qua
la
narrazione
dello
sviluppo
della
loro
vita
affettiva
divisa
tra
la
Sicilia
e
la
Libia
in
un
periodo
storico
che
va
sostanzialmente
dagli
anni
“22
al
47”
del
1900,
più accentrato negli anni
del conflitto bellico.
E'
una
storia
emblematica
di
quel
periodo,
come
tante,
di
emigrazione
e
ricongiungimenti,
in
una
fase
epocale
cruenta
e
decisiva
per
gli
assetti
mondiali
successivi.
Non
a
caso
ho
fatto
cenno
al
neo
realismo
cinematografico
degli
anni
“50-60”
perché
questo
romanzo
appartiene
a
quei
filoni
narrativi
che
hanno
registri
filmici
che
proiettano
immagini
come
su
una
pellicola
e
si
leggono
con
l'avidità
e
l'entusiasmo
che
da
un
film
d'azione,
di
ambienti
e
di
quell'epoca
socio-culturale
ha
l'umanità,
il
profumo,
la
schiettezza
narrativa.
La
Sicilia
è
quella
di
Modica,
Noto,
Vittoria,
Ragusa,
Messina,
La
Libia
quella
di
Tripoli
luoghi
che
tra
l'altro
personalmente
conosco
bene
essendo
io
di
nascita
catanese
ed
avendo
vissuto
per
vasti
periodi
in
quei
territori.
Il
linguaggio
dell'autore
è
estremamente
pulito,
spesso
una
presa
diretta
dal
siciliano,una
tramatura
ricchissima
di
scenari
che
ci
riportano
ad
una
Sicilia
povera
ed
essenzialmente
rurale,
una
parola
che
entra
in
profondità
nelle
quotidianità
del
tempo
e
dei
luoghi
in
una
sorta
di
minuziosa
rievocazione
emozionale
dei
piccoli
e
grandi
scenari
della
esistenza
dei
protagonisti.
Le
cartoline
che
ci
trasmette
Vindigni
sono
fittissime
di
contenuti
delle
tradizioni
e
delle
magie
socio culturali
di
quel
tempo,
interpretate
dai
personaggi
che
vivono,
crescono,
muoiono
si
arricchiscono
o
periscono
per
gli
ideali
a
cui
tendono,
per
la
sopravvivenza
per
cui
combattono
e
sono
quindi
un
documento
prezioso
in
cui
specchiarsi
per
riconoscersi
per
molti,
vedersi
mutati
e
trasformati da un
tempo successivo di sfrenato
progresso tecnologico ed è
una testimonianza vitale per
i giovani che devono
conoscere ciò che per
fortuna non hanno visto.
Da citare anche la notevole
valenza di questo romanzo
per il racconto inedito e
sconosciuto di atti ed
avvenimenti importanti
riguardanti le nostre forze
militari.
Il tutto è anche e
soprattutto risultato di un
lungo, paziente e potente
lavoro di ricostruzione
memoriale e di un accurata,
dettagliata documentazione
che rende estremamente
veritiera, precisa la
ricostruzione degli eventi
di quegli anni e delle
connessioni politico-internazionali
che in quel periodo si
andavano formando e che
decidevano le sorti del
pianeta con in primo piano
attori che ben
conosciamo quei Mussolini,
Hitler e le loro alleanze,
lo sbarco degli alleati e
tutto un mondo che oltre
l'Europa si andava formando
provocando sconvolgenti
assetti umani e politici.
Un romanzo che è quindi una
sapiente e lucida rilettura
della storia e che come tale
ha valore per tutti,di
commemorazione per taluni,
di riflessione e valore
morale, civile per altri.
Giorgio(
ultimo
figlio
del
principale
protagonista)
alla
fine,
dopo
lunghe
peripezie,
tipiche
di
quel
periodo
di
distruzioni
e
ricostruzioni,
rivedrà
suo
padre
in
una
Libia
di
fine
guerra
ed
il
romanzo
arriverà
al
suo
epilogo
non
senza
averci
emozionato
con i
suoi
contenuti
poetici
che
svelano
l'animo
umano
con tutta la gamma dei
sentimenti
ed
averci
avvinto
con
la
lucidità
degli
ambienti,
dei
particolari
dettagliatissimi.
L'autore
dimostra
una
capacità
notevole
di
raccontare
legando
retrospezioni
ad
anticipazioni
in modo che la lettura
risulti maggiormente
facilitata nelle connessioni
temporali di
una
fase
storica
per
molti
di
noi
ancora viva
nella
memoria.
Un libro veramente
interessante che appartiene
alla storia dell'uomo ed ha
un valore universale nella
lettura e nell'analisi di
come l'umanità possa
uccidere e rinascere a nuova
vita.
Giorgio Vindigni è
personaggio dalla profonda
umanità, personalità di
vasta e poliedrica cultura e
di ricca esperienza di vita,
con molte attestazioni
accademiche che confermano
di quanta stima sia stato
oggetto nel tempo ha scritto
un romanzo, con una storia a
lieto fine, nonostante tutto,
di sicuro successo
perché
è
un
classico
senza
tempo,
come
lo
definisce
in quarta di copertina
Marina
Pratici,
che
va
letto
per
alimentare,
arricchire,
rianimare
la
memoria
storica
di
ognuno
di
noi
e
da
cui
trarre
godimento
narrativo
ed
insegnamento
etico,
selezionando
ciò
che
di
bello,
nostalgico,
poetico,
magico
e
ciò
che
di
tremendo,
orribile
nella
sua
cruda
e
maligna
realtà
è
avvenuto
nella
nostra
umana
esistenza.
Carmelo
Consoli
Vedere Internet: In
Mondadori – La Feltrinelli –
apporre in alto il nome
dell’Autore GIORGIO VINDIGNI
appariranno i due libri
"IL RITORNO” (1922/1947) e
“ASPIRAZIONI
DI UN ADOLESCENTE” (1948/1959)
che si possono ordinare.
Oppure Edizioni HELICON –
Anche
l’A.I.R.L. –
oppure
vindigni.g@alice.it
- 3387965769