La stanza di Giancarmine Valeri

Giancarmine Valeri

DALLE CANTINE … ALLE SOFFITTE

 

“Dalle cantine alle soffitte” non è un’irriverente parodia di”Dagli Appennini alle Ande” il  toccante racconto di Edmondo De Amicis.

È semplicemente l’ invito a rovistare nei solai, nelle cantine, in fondo a vecchi bauli e polverosi cartoni che Presidente e Consiglieri hanno calorosamente rivolto a tutti, durante il Raduno di Torino. Invito alla ricerca di foto, ritagli di giornali, filmini.

Si tratta di quelle foto scattate molto tempo fa con tanto entusiasmo e probabilmente viste soltanto una volta, appena sviluppate, poi relegate dentro scatole ed album e condannate all’oblio. L’esortazione è: andare a ripescarle, salire sulla macchina del tempo, innestare la marcia indietro a molti decenni fa e scendere in prossimità  degli anni più belli. Più belli senza timore di smentita perché appartenenti alla gioventù.

Sicuramente con una foto tra le mani e con gli occhi fissi sulle immagini, i primi sentimenti che affioreranno saranno tristezza e grande malinconia ma si risolverà tutto in pochi minuti. Poi si chiamano i familiari, gli amici presenti ed iniziano i “ti ricordi … qui eravamo a … c’era anche …”

Ed allora perché anziché ricordare il passato con un ristretto numero di persone, non mandare il tutto, ovviamente in fotocopia o duplicato, a “ l’oasi” per rendere partecipi tutti i lettori che forse si riconosceranno in esse?

È questo lo scopo dell’invito a rovistare in cantine e solai. Ricordare il passato vuol dire ricordare la giovinezza quindi tempi meravigliosi. Ed erano tempi migliori di quelli attuali, se non dal punto di vista economico, senz’altro da quello morale.

In questa prima puntata, pubblichiamo il risultato di quattro“Safari”effettuati da tre “ cacciatori”. (prefazione  a cura di Roberto Longo)

 

Miss la Perla

Essendo stato fra coloro che hanno lanciato “l’invito”, ho voluto dare l’esempio inviando alcuni “ritagli” di giornali pubblicati a Tripoli negli anni 50 e 60, dando alcuni chiarimenti e libera scelta alla Redazione de  l’oasi di pubblicare  quelli che riterrà più interessanti. Il primo, però, l’ho scelto io.

Passeggiando per Latina, qualche mese fa, ho incontrato la sig.ra Maria Grazia Procida in Mangia.

Madre di quattro figli e splendida nonnina di otto nipoti, il 23 Agosto 1952, Maria Grazia è stata eletta Miss La Perla in occasione della prima selezione per Miss Tripolitania. Una graziosa vispa brunetta dagli occhi vividi, con una folta capigliatura nera come l’ala di un corvo la descrisse il cronista del Corriere di Tripoli. La manifestazione si svolse al Lido davanti ad una marea di folla tale da creare grandi problemi all’Organizzazione. Pista affollatissima di ballerini affascinati dalle note dell’orchestra Gavazzi e del Trio Maglia-Romeo. La giuria, composta dal dott. Aldo Maggi, dal dott. Tiberio Tiberi e dal prof. Giorgio De Zuccoli, pur coadiuvata dal Comitato organizzatore per le selezioni per Miss Tripolitania nelle persone del conte Mario De Vito Piscicelli, di essayed Fadel El Amir, del prof. Mustafa Ageli e del sig. G. M. Riviello, non ebbe compito facile.

Vasto fotoreportage da parte degli studi Foto Espresso di Donato, Carlo Ghezzi, Valenti. Silvio Peluffo ha girato un documentario compiendo dei veri miracoli con i suoi “lampionari” nella fitta e movimentata calca.

Giancarmine Valeri