Esercizi di
TRAINING AUTOGENO |
Il sottofondo musicale è l'Aria sulla quarta corda di Johann
Sebastian Bach |
Il training autogeno è una tecnica di
rilassamento di interesse psicofisiologico, usata in ambito
clinico nel controllo dello stress, nella gestione delle emozioni e
nelle patologie con base psicosomatica. Viene utilizzata anche
in altri ambiti quali lo sport e in tutte quelle situazioni che
richiedono il raggiungimento di un alto livello di concentrazione.
Il TA venne sviluppato negli anni trenta da Johannes Heinrich
Schultz, psichiatra tedesco[1]. I suoi studi avevano come
precedenti quelli sull'ipnosi, in particolare di Oskar Vogt, del
quale Schultz fu allievo. Di primaria importanza, in questa
tecnica, è rendere i propri pazienti indipendenti dal terapeuta
per sviluppare il proprio benessere. Mentre infatti nell'ipnosi
è sempre necessaria la presenza dello psicoterapeuta, salvo
particolari casi piuttosto rari di auto-ipnosi, nel TA il
soggetto diviene del tutto autonomo.
Il Training Autogeno è una tecnica di rilassamento basata sulla
correlazione tra stati psichici (in particolare le emozioni) e
aspetti somatici dell'individuo. Ogni esperienza viene mediata,
infatti, dal soma: attraverso questo si può accedere, usando una
sorta di "corsia preferenziale", all'origine dell'esperienza
stessa. Le emozioni sono il risultato di un complesso insieme di
modifiche che coinvolgono sistema nervoso periferico, sistema
nervoso centrale, ormonale e più in generale, neuroendocrino.
L'attribuzione cognitiva (ad esempio un'emozione vissuta come
piacevole o spiacevole), riguardante la neocorteccia, risulta
verificarsi secondariamente. Oltre ad una predisposizione
genetica, l'assetto, ovvero l'equilibrio, tra aspetti
prevalentemente somatici ed aspetti di natura principalmente
cognitiva (risultanti dall'interazione con l'ambiente fisico e
sociale) determina il tipo di risposta che ognuno avrà rispetto
all'ambiente stesso durante lo sviluppo.
Indurre volontariamente, a livello corporeo, delle risposte
tipiche degli stati di quiete di un soggetto ha, da una parte,
riflessi sull'autopercezione, a livello cognitivo, della propria
condizione emozionale e, dall'altra, produce una risposta
somatica coerente con l'induzione stessa. In pratica la modifica
dell'assetto psicofisiologico del soggetto si inserisce in un
processo che si auto determina (autogeno, appunto) partendo dal
soma per arrivare alla psiche per tornare al soma e così via. Il
Training Autogeno, come dimostra la letteratura scientifica, non
è una tecnica basata sulla suggestione. Le modifiche che si
producono con un adeguato allenamento hanno carattere di
stabilità e costanza nel tempo, fattori questi assenti sia nella
suggestione in senso generale che nella suggestione ipnotica che
proprio per questo incontra talvolta notevoli limitazioni nella
sua applicazione. Inoltre le onde cerebrali misurate tramite
esame EEG nei soggetti durante lo svolgimento del TA
differiscono in modo significativo sia da quelle prodotte
durante il sonno che da quelle emergenti sotto ipnosi.
La differenza, pertanto, tra questa tecnica e le altre tecniche
di rilassamento o meditazione risiede proprio nei correlati
fisiologici, rilevabili con mezzi obiettivi, legati ad una
effettiva e stabile modifica a livello neurofisiologico che
produce a sua volta una modifica nella risposta emozionale che
un soggetto ha rispetto ad un evento di natura stressante.
Il TA viene praticato, frequentemente, con intenti
psicoterapeutici in tutti quei casi dove l'aspetto emozionale
sia centrale. Questa tecnica possiede, infatti, una intrinseca
capacità di favorire "associazioni" significative, rispetto ad
eventi traumatici considerati minori, dimenticati o,
frequentemente, "rimossi". Il termine training significa
allenamento; infatti è solo allenandosi che si riesce ad
ottenere una modifica reale e non immaginaria nel complesso
assetto alla base della risposta emozionale.
La pratica del training autogeno ha tra le sue finalità un
maggior controllo dello stress, dell'ansia, una riduzione
generale della tensione emotiva e il recupero delle energie,
anche grazie a un ridimensionamento spontaneo delle emozioni
negative "allegate" a determinati vissuti. Questa tecnica,
tuttavia, non è indicata per chiunque: non è adatta a coloro che
dovessero trovarsi in una condizione depressiva importante (non
riuscirebbero a raggiungere il livello minimo di concentrazione
necessaria) ed è fortemente controindicata in caso di psicosi.
Nel disturbo bipolare dell'umore può provocare una condizione di
disagio in alcuni casi grave, nei casi di dissociazione può
essere del tutto inutile o dannosa, dove vi siano segni di
scissione della personalità può accentuarne i sintomi.
Il Training autogeno è utile inoltre nella cura di ansia, insonnia, emicrania, asma, ipertensione, attacchi
di panico e in tutte quelle patologie dove l'aspetto
psicosomatico sia rilevante. Ma il TA ha un ruolo positivo anche
in molti altri contesti: in particolare, per atleti e sportivi
in genere, in quanto favorisce il recupero di energie,
permettendo una migliore gestione delle proprie risorse.
Migliora inoltre la concentrazione e contribuisce al
conseguimento di alte prestazioni. È importante sapere che, nel
training autogeno, il rilassamento non è la cosa principale, ma
è un "effetto collaterale" del mutato equilibrio psicofisico.
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INTRODUZIONE AL TRAINING AUTOGENO
Il Training Autogeno consente di raggiungere il totale
rilassamento fisico e psichico e aiuta a ritrovare l’armonia
psico-fisica attraverso una serie di esercizi da svolgere
mentalmente e assumendo (come vedremo più avanti) delle ben
determinate posizioni.
Il training autogeno è un po' come un'isola su cui potete
rifugiarvi quando avete bisogno di staccare la spina liberandovi
soprattutto dallo stress e dalle preoccupazioni della vita
quotidiana.
La strada che porta su quest'isola è fatta di facili esercizi
che coinvolgono soprattutto il pensiero.
Le parole che direte (per esempio "Sono calmo e rilassato" o "Le
mie gambe sono pesanti"….) susciteranno in voi varie sensazioni
fìsiche come pesantezza, calore o freschezza, che vi faranno
raggiungere stati di calma e di rilassamento muscolare assieme
ad una serie di altri effetti benefici.
Ad un ADULTO, il Training Autogeno può servire ad esempio nei
casi in cui voglia autoregolare le funzioni motorie, vasomotorie,
e secretive dell’apparato gastrointestinale, migliorare la
circolazione periferica, assestare i valori pressori,
oppure quando c’è il desiderio di migliorare il benessere
psico-fisico nei casi in cui sopravvengano ad esempio:
stanchezza fisica, insonnia, irritabilità, insicurezza, ansia,
asma, allergie…
Ad un GIOVANE, il Training Autogeno, può essere utile ad esempio,
per migliorare la capacità di memorizzazione e di concentrazione,
il rendimento scolastico, sportivo, lavorativo, può servire per
migliorare alcuni aspetti legati alle paure e alla timidezza,
per i problemi legati al rapporto interpersonale, di coppia,
sessuali, per quelli connessi alle problematiche relative alla
tossicomania (in particolare: stupefacenti, farmaci, nicotina,
alcool…)
Alla persona che pratica SPORT l’apprendimento della tecnica
consente ad esempio, di controllare meglio il tono muscolare,
recuperare in fretta le energie, controllare l’emotività e
l’ansia pre-agonistica, padroneggiare e dosare lo sforzo
atletico, prefiggersi risultati ottenibili aumentando la fiducia
nelle proprie possibilità…
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Tecniche di
rilassamento
Fatica, stress, tensioni fanno ormai parte della nostra vita
quotidiana, occorre concedere quindi qualche pausa di
rilassamento al nostro corpo e alla nostra mente. Le tecniche di
rilassamento come ad es. il Training Autogeno nascono per
raggiungere il totale rilassamento psichico e fisico tramite una
serie di esercizi da svolgere mentalmente. Facili esercizi senza
ginnastica che coinvolgono il pensiero, ripetendo alla mente
alcune semplici frasi con la massima concentrazione. Le parole
susciteranno sensazioni fisiche come pesantezza, calore, o
freschezza che permetteranno di raggiungere uno stato di calma
psichica e di rilassamento muscolare.
Naturalmente, per ottenere i migliori risultati, gli esercizi
devono essere eseguiti correttamente e con costanza ma questa
tecnica mantiene comunque la sua efficacia anche se non viene
praticata regolarmente.
Le tecniche di rilassamento riferite a questo sito informativo
si rifanno principalmente al TRAINING
AUTOGENO di
Base di J. H. Schultz, alle modificazioni autogene di W.
Luthe, al rilassamento frazionato di Oskar Voght, al rilassameto
muscolare progressivo di Edmund Jacobson.
Gli esercizi si effettuano in modo differenziato e possono,
all’occorrenza, essere in parte personalizzati a seconda
delle varie esigenze. Si realizzano in un setting composto da
ambiente accogliente, in luogo lontano da stimoli sonori o
visivi, in penombra o con luci regolabili per le varie fasi di
realizzazione degli esercizi. L’abbigliamento non necessita di
alcuna particolarità; l’ importante che non sia
costrittivo.
Le attività di rilassamento si effettuano sdraiati in posizione
“supina”, oppure seduti “in poltrona” o in posizione “a cassetta”,
detta anche “del cocchiere”
L’utilizzo e la padronanza (nel tempo) delle varie tecniche,
permette di svolgere l’allenamento stando comodamente sdraiati a
letto, seduti nella poltrona di casa, in un momento di pausa in
ufficio, o in una qualsiasi area d’attesa o in un qualsiasi
altro posto (anche su uno sgabello o su un sasso) che abbia un
minimo di requisiti sufficienti per stare 10 minuti in
tranquillità, avendo uno spazio minimo di privacy personale. Gli
esercizi sono sconsigliati naturalmente quando si è alla guida
di automezzi o mentre si stanno facendo azioni che richiedono
una particolare attenzione.
Le tecniche sono indicate per tutte le persone sane che vogliono
sviluppare una migliore armonia psico-fisica o per quelle
persone che soffrono di particolari disturbi in quanto, se
opportunamente realizzate, queste tecniche possono servire ad
alleviare dolori, ridurre lo stress o la risonanza emotiva,
curare alcune patologie in ambito psico-somatico.
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LA RIPRESA
(Si muovono lentamente le dita delle mani come si
suonasse un pianoforte, si aprono e si chiudono per
almeno 2 volte le mani, flettere ed estendere più volte
le braccia, dapprima in modo lento e poi via via più
energico, flettere per almeno 2 volte le gambe,
respirare profondamente, aprire gli occhi)
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1° esercizio
fondamentale: LA PESANTEZZA
Al primo esercizio della pesantezza si parte dall’induzione di calma e
rilassamento per passare poi alle frasi seguenti concentrandosi
sulla parte del corpo interessata:
…IL MIO BRACCIO DESTRO E’ PESANTE (braccio
sinistro per i mancini)
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(ripetere 5 o 6 volte)
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…
Il MIO BRACCIO SINISTRO E’ PESANTE (destro per i mancini)
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"
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…ENTRAMBE LE BRACCIA SONO PESANTI
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"
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…GAMBA DESTRA PESANTE
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"
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…GAMBA SINISTRA PESANTE
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"
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…ENTRAMBE LE GAMBE SONO PESANTI
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"
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…CORPO PESANTE
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"
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…IO SONO (PERFETTAMENTE) CALMO E RILASSATO
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(ripetere 1 o 2 volte)
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…..ed io sono calmo/a e rilassato/a …..ed in questa calma rimango ad
ascoltare ciò che mi proviene dal mio corpo … che si rilassa…si
distende…si tranquillizza…si libera da tutte le tensioni e
quando lo riterrò più opportuno, eseguirò gli esercizi della ripresa.
2° esercizio fondamentale: IL CALORE
Dagli esercizi precedenti si passa alle frasi seguenti concentrandosi sulla
parte del corpo interessata:
…IL MIO BRACCIO DESTRO E’ CALDO (braccio sinistro per i
mancini)
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(ripetere 5 o 6 volte)
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…IL MIO BRACCIO SINISTRO E’ CALDO (braccio destro per i
mancini)
|
"
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…ENTRAMBE LE BRACCIA SONO CALDE
|
"
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|
…GAMBA DESTRA CALDA
|
"
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|
…GAMBA SINISTRA CALDA
|
"
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…ENTRAMBE LE GAMBE SONO CALDE
|
"
|
|
…CORPO CALDO…
|
"
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…IO SONO (PERFETTAMENTE) CALMO/A E RLASSATO/A
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(ripetere 1 o 2 volte)
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…..ed io sono calmo/a e rilassato/a …..ed in questa calma rimango ad
ascoltare ciò che mi proviene dal mio corpo … che si rilassa…si
distende…si tranquillizza…si libera da tutte le tensioni e
quando lo riterrò più opportuno, eseguirò gli esercizi della ripresa.
3° esercizio complementare: IL CUORE
Dagli esercizi precedenti si passa alle frasi seguenti concentrandosi sulla
parte del corpo interessata:
…IL MIO CUORE (BATTE) CALMO E REGOLARE
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(ripetere 5 o 6 volte)
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…IO SONO (PERFETTAMENTE) CALMO/A E RILASSATO/A
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(ripetere 1 o 2 volte)
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…..ed io sono calmo/a e rilassato/a …..ed in questa calma rimango ad
ascoltare ciò che mi proviene dal mio corpo … che si rilassa…si
distende…si tranquillizza…si libera da tutte le tensioni e
quando lo riterrò più opportuno, eseguirò gli esercizi della ripresa.
4° esercizio complementare: IL RESPIRO
Dagli esercizi precedenti si passa alle frasi seguenti concentrandosi sui
movimenti di inspirazione ed espirazione prendendo coscienza che
il nostro corpo respira in modo automatico:
…IL RESPIRO E’ CALMO E REGOLARE
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(ripetere 4 o 5 volte)
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…IO SONO (PERFETTAMENTE) CALMO/A E RLASSATO/A
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(ripetere 1 o 2 volte)
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5° esercizio complementare: IL PLESSO SOLARE
Dagli esercizi precedenti si passa alle frasi seguenti concentrandosi sulla
parte del corpo interessata:
…IL MIO PLESSO SOLARE E’ (PIACEVOLMENTE) CALDO
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(ripetere 5 o 6 volte)
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oppure
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…Il MIO PLESSO SOLARE EMANA CALORE
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…IO SONO (PERFETTAMENTE) CALMO/A E RLASSATO/A
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(ripetere 1 o 2 volte)
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…..ed io sono calmo/a e rilassato/a …..ed in questa calma rimango ad
ascoltare ciò che mi proviene dal mio corpo … che si rilassa…si
distende…si tranquillizza…si libera da tutte le tensioni e
quando lo riterrò più opportuno, eseguirò gli esercizi della ripresa.
6° esercizio complementare: LA FRONTE FRESCA
Dagli esercizi precedenti si passa alle frasi seguenti concentrandosi sulla
parte del corpo interessata:
…LA MIA FRONTE E’(PIACEVOLMENTE) FRESCA
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(ripetere 5 o 6 volte)
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…IO SONO (PERFETTAMENTE) CALMO/A E RLASSATO/A
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(ripetere 1 o 2 volte)
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…..ed io sono calmo/a e rilassato/a …..ed in questa calma rimango ad
ascoltare ciò che mi proviene dal mio corpo … che si rilassa…si
distende…si tranquillizza…si libera da tutte le tensioni e
quando lo riterrò più opportuno, eseguirò gli esercizi della ripresa.
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Formule d’organo specifiche (F.O.S.)
Sono formule che vengono inserite fra un esercizio e l’altro.
Si applicano dopo aver acquisito il Training Autogeno.
Si ripetono per 4 o 5 volte
Le formule sono brevi e concise, ritmate, evitando la negazione (NO
NON)
Si applicano generalmente per un mese e poi si sospende per almeno 15 giorni
prima di applicarne altre
Le F.O.S. si costruiscono a seconda del disturbo e si applicano una alla
volta
Alcuni esempi tratti dal libro Training Autogeno di Hannes Lindemann:
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“…il fondo oculare è ben irrorato, la mia visione è
libera, chiara e nitida”
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“…le guance restano fresche,”
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“…arrossire indifferente”
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“…mestruazioni arrivano facilmente e senza dolore”
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“…resto perfettamente calmo, acufeni indifferenti”
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“…partorisco il mio bambino calma, libera e veloce”
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“…lo stomaco accoglie il cibo e lo trattiene”
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“…la tiroide funziona in modo adeguato"
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APPLICAZIONI IN AMBITO CLINICO
In Psicosomatica
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(il Training Autogeno è una delle migliori tecniche preventive per evitare
di cadere in varie forme patologiche psicofisiche nelle
quali generalmente i sintomi sono sopravvalutati dal
paziente. I cambiamenti a livello psicologico sono
strettamente connessi a quelli ottenuti a livello
fisiologico: il T.A. equilibra il Sistema Nervoso
Vegetativo atraverso una messa a riposo del
Simpatico, il sottosistemaresponsabile di buona parte
delle attivazioni fisiologiche ( aumento
battito cardiaco, innalzamento della pressione sanguigna,
aumento del tono muscolare, accelerazione del ritmo respiratorio
, rallentamento delle funzioni digestive…)
Inoltre, con l’esercizio, i muscoli scheletrici, che
influenzati negativamente dalla nostra volontà possono
essere sottoposti a contratture protratte nel tempo,
vengono gradualmente sottratti a questo controllo
negativo. Anche il Sistema Endocrino, che esercita un
ruolo importante nel regolare fisiologicamente l’umore, trae
giovamento dall’allenamento autogeno, in quanto esso consente
ad esempio un rilascio più limitato di adrenalina nel
sangue e quindi di risentire meno degli effetti negativi
associati all’ingresso massiccio di questo
neurotrasmettitore in circolo..
Di seguito proponiamo un elenco di disturbi in cui la
tecnica del training autogeno è particolarmente indicata)
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Gastrite
Colon irritabile
Stipsi o stitichezza
Colecistopatie
Tachicardia sinusale
Bradicardia
Angina Pectoris Cefalea vasomotoria
Dismennorea
Iper eccitabilità neuro muscolare
Tic
Disturbi della pelle (eczemi, orticaria, psoriasi,
alopecia,pruriti,)
Iperidrosi ed efidrosi
Asma
In Psicoterapia
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( Il training autogeno viene utilizzato anche in Psicoterapia,
generalmente associato ad altre tecniche -doppio binario-
Aiuta a vivere le problematiche con maggior distacco
emotivo evitando di rimanere impigliati nelle maschere,
ruoli, mode del falso sé)
Di seguito, un elenco di patologie in cui la tecnica del Training Autogeno
può essere particolarmente iIndicata:
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Nevrosi d’ansia
Nevrosi d’attesa
Fobie
Tossicomanie e dipendenze da sostanze
Disturbi della sessualità
Disturbi alimentari
Turbe neurologiche
Turbe del sonno
Balbuzie
Ereutofobia o paura di arrossire
In Ostetricia
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(nella psicoprofilassi al parto è stata utilizzata in Italia a partire
dagli anni ’60. Viene generalmente suggerita la tecnica
che utilizza 3 esercizi di cui 2 fondamentali: pesantezza
e calore ed 1 complementare: il respiro)
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Preparazione psicofisica al parto
APPLICAZIONI NON CLINICHE
In soggetti normali
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per riordinare bionomicamente (seguendo cioè le leggi della vita)
l’esperienza che l'individuo ha vissuto e che sta
vivendo e concorrere allo sviluppo vitale così com’è
previsto in natura favorendo in modo preventivo il
benessere e l’equilibrio biologico.
Di seguito elenchiamo gli effetti positivi di questa
tecnica di prevenzione:
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Autosedazione o smorzamento della risonanza emotiva (stress)
Recupero delle energie fisiche e psichiche personali
Regolazione vasomotoria
Potenziamento delle capacità mnemoniche
Introspezione e presa di coscienza di sé
Armonia
Nel Lavoro
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(per riattivare l’iniziativa personale e per diventare più assertivi)
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Recupero rapido delle energie psico-fisiche
Riduzione dell’aggressività
Miglioramento dell’efficienza
Riattivazione dell’iniziativa personale
Maggiore adattamento alla realtà
Riduzione dei rischi da infortunio
Nell’Arte
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(In Hoffmann “Manuale del Training Autogeno” sono presentati casi di
grandi artisti che hanno prodotto opere dopo uno stato
dirilassamento)
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Miglioramento della concentrazione
Maggiore scioltezza e naturalezza
Eliminazione di errori e fattori di disturbo (agitazione…)
Riduzione dell’ansia pre-manifestazione e dello stress da
prestazione
Comparsa spontanea di materiali mnestici
Sviluppo della capacità di fissazione nell’allenamento mnemonico
Nell’ Educazione
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( la Tecnica del Training autogeno è indicata anche a scuola per una serie
di effetti positivi che andiamo a sottolineare)
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Scaricamento dell’ansia e dell’emotività
Recupero della capacità di concentrazione e di memorizzazione
Riduzione dei riflessi psicosomatici
Maggiore serenità e distacco dai problemi
Nello Sport
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(per aiutare lo sportivo a dare il meglio di sé e a migliorare le sue
prestazioni possibili)
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Superamento dell’ansia d’attesa pre-agonistica
Compensazione dell’eventuale riduzione di sonno
Riduzione del ritmo respiratorio
Maggiore scioltezza nelle prestazioni
Diminuzione del rischio di contratture muscolari
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