Sabato 25 Febbraio 2006

E' una giornata nuvolosa. Da Sorrento, con la linea ferroviaria circumvesuviana,  Caterina ci conduce a visitare gli scavi di Pompei. E' la mia prima volta a Pompei. Questa antica città romana si presenta con le sue vie ancora intatte dall'epoca della distruzione, con le sue case senza tetto, costruite con simmetria, tanto simili alle città di Sabrata e Leptis Magna in Libia, che io conosco. Osservo con curiosità le grosse pietre poste in mezzo alle vie per il passaggio delle bighe  e i muri tinti in rosso con i nomi dei candidati nelle lotte municipali. Caterina mi indica che lungo alcuni  marciapiedi ci sono dei fori, larghi  più di un dito,  che  servivano a legarvi i cavalli. Seguiamo il suo consiglio di prendere la guida audiovisiva. Ascolto con attenzione i suoni ed il racconto del narratore  ed è come  rivivere le scene  di quegli ultimi giorni di vita della città.  Sembra proprio che da un momento all’altro possa spuntare qualcuno che ti chiama in latino per introdurti dal signore o per darti una tessera d'entrata agli spettacoli pubblici. Poi, in quel tremendo 24 agosto del 79 d.C. , quando manca poco a mezzogiorno ,  il Vesuvio improvvisamente e violentemente  si sveglia. La terra comincia a tremare.  Nell'aria c'è una pioggia di fuoco e di cenere ardente. E' come se un gigantesco drago stesse inghiottendo, senza misericordia, con la sua lunga lingua di fuoco, tutto ciò che incontra. In un giorno il Vesuvio uccide  e distrugge tutto quello  che i pompeiani avevano impiegato anni ed anni per creare e costruire.  Vedo la Basilica, il Foro, il tempio d'Iside, la casa di un patrizio romano col cartello "affittasi", le lupanare (i bordelli di Pompei) con i suoi affreschi erotici, le latrine, i forni, i mercati della frutta. Mi siedo su un gradino dell'Anfiteatro  e guardo l'arena di fronte a me. Come in un sogno, mi sembra di udire le grida  dei gladiatori e degli spettatori  che fuggono atterriti dal fumo e dalla pioggia di cenere caldissima,  che sta arrivando velocissima  per sovrastarli. Mi alzo. Non molto lontano da me , a nord, vedo il Vesuvio, che sembra  guardarmi minaccioso.

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POMPEI - Zona archeologica - da sinistra: una via principale - muri tinti in rosso con nomi dei candidati - foro per legare il cavallo - calco di uomo addormentato - l'Anfiteatro - Il Vesuvio