01 marzo INIZIO 03 marzo

Giovedì 2 Marzo 2006

Enzo ci porta a visitare il Baglio Anselmi, esempio dell’architettura locale  legata alla produzione del vino, dove è esposto il resto di una nave punica del terzo secolo avanti Cristo. Questo è uno dei reperti archeologici di maggior rilievo  per la conoscenza del mondo punico. Il Baglio Anselmi è un museo interessante e ricco di molti reperti archeologici. Purtroppo non possiamo vedere  la statua del “Giovinetto con tunica”, che al momento si trova esposta  temporaneamente in un museo di Torino, in concomitanza con i Giochi Olimpici Invernali del 2006. All'uscita del museo Enzo soddisfa un mio desiderio. Ci porta a vedere la Via Edmondo De Amicis, strada dove è ubicata anni la loro ex-casa, e di cui  io conservo ancora alcuni bellissimi ricordi della mia infanzia. Vari anni addietro in quella casa trascorrevo parte delle mie vacanze estive, giocando con mio cugino Giacomo , mio coetaneo. Per pranzo la zia Franceschina ci prepara un gustoso  sfornato di riso, annaffiato con un delizioso “Corvo di Salaparuta” rosso. Dopo pranzo i Frugoni tornano alla loro casa che è in contrada Renelle Trippatore, vicino a Sampietri, Scicli, in provincia di Ragusa, con la promessa di rivederci tra qualche giorno.

MARSALA - prima foto : con Enzo Accardi e Luciano Frugoni vicino alla ex-casa Accardi in Via E. De Amicis - seconda foto: Luciano e Carole Frugoni nella zona del porto

Nel pomeriggio Enzo ci conduce in macchina lungo la litoranea, accanto all’isola di Mozia e dello Stagnone, dove possiamo  visitare la zona delle saline e dei mulini. Da li si possono vedere chiaramente le isole Egadi, Marittimo, Favignana e Levanzo. E’ bello qui perdersi nei colori delle varie vasche di decantazione del sale, ove l’acqua assume tinte dal blu, al violaceo fino al bianco.  Splendidi i vecchi mulini che servono al flusso e riflusso delle acque saline. Vicino a queste  meravigliose saline osserviamo alcune specie di uccelli e da Villa Genna , che è un’oasi in miniatura, adornata da una rigogliosa vegetazione di palme di datteri, ammiriamo il calare  del sole ed il suo riflesso dorato sul mare. Per cena finiamo lo sfornato di riso del pranzo con un contorno di deliziose salsicce al gusto di finocchio.

MARSALA - prima foto : riflessi delle saline con uccelli , Mozia ed in lontananza le Egadi -  seconda e terza foto :  mulini e saline - quarta foto :  le palme di Villa Genna - quinta foto : Enzo , mentre "sostiene" il sole.

Dopo cena Enzo mi intrattiene dandomi alcune informazioni sulla città di Marsala e  sulle sue origini e caratteristiche. La storia della città è strettamente legata a quella di Mozia, isoletta della laguna dello Stagnone, fondata dai fenici nell'VIII secolo a.C. e divenuta un'importante base strategica. Nel 397 a.C. Mozia fu incendiata e distrutta dal tiranno di Siracusa Dionigi, il Vecchio,  nel corso di una guerra tra i coloni greci della Sicilia e i Cartaginesi. I superstiti di Mozia si rifugiarono sul vicino promontorio occidentale siculo (oggi Capo Boeo) e unendosi alla popolazione del luogo fondarono la città di Lilybeo (il cui nome probabilmente deriva da "Le Luboe", ovvero "di fronte alla Libia", essendo l'Africa, conosciuta allora, chiamata Libia). Lilybeo, dotata di mura esterne, presto divenne una importante base cartaginese. A partire dal 250 a.C., Lilybeo venne attaccata ripetutamente dai Romani; resistette per 10 anni, ma alla fine dovette cedere alla vittoria navale di Lutazio Catullo nel mare delle Egadi. Sotto il dominio di Roma la città diventò la base strategica e militare da cui partivano tutte le spedizioni destinate in Africa, nonché la sede della pretura, di una zecca (che coniava monete di bronzo) e della questura (a Lilybeo fu questore anche Cicerone, che definì la città "splendidissima urbs"), e rimase a lungo il porto più importante della Sicilia. Alla dominazione romana seguirono quelle dei Vandali di Genserico e dei Goti, dei Bizantini, degli Arabi. Proprio sotto la dominazione araba Lilybeo assunse il nome di Marsala (Marsa-Allah=porto di Dio, o secondo un'altra origine Marsa-Alì=porto di Alì). Alla fine dell'XI secolo gli Arabi furono cacciati dai Normanni. Dopo la dominazione sveva, erede di quella normanna, fu la volta degli Angioini. Mentre durante la dominazione normanna la città visse il massimo splendore, il governo dei francesi fu così duro e oppressivo che il popolo siciliano non tardò a ribellarsi. Nel 1282, anno dei Vespri Siciliani, gli Angioini vennero cacciati da Marsala. La Sicilia passò poi agli Aragonesi. Il periodo della dominazione spagnola fu sicuramente uno dei più difficili di tutta la storia di Marsala, con incursioni dei pirati berberi, epidemie e  pestilenze. Nella seconda metà del XVIII secolo la scoperta del vino Marsala da parte degli inglesi dette alla città una grande spinta economica. Sulla strada degli Inglesi, i Florio e alcuni imprenditori marsalesi arricchirono la città di nuove attività commerciali. Nel secolo scorso la fama di Marsala crebbe grazie allo sbarco dei Mille (l'11 maggio 1860), al quale seguì la liberazione del Regno delle Due Sicilie dal dominio dei Borboni. Marsala è famosa per il suo vino liquoroso, conosciuto in tutto il mondo appunto con il nome di Marsala. La scoperta del Marsala avvenne ad opera dell'inglese John Woodhouse, che conquistato al primo assaggio da quel vino volle imbarcarne una cinquantina di fusti sulla nave che lo avrebbe ricondotto in Inghilterra. Durante il viaggio, temendo che il prodotto potesse alterarsi,  aggiunse dell'acquavite di vino per fortificarlo, ottenendone un vino liquoroso che riscosse un immediato successo da parte degli inglesi che lo esportarono in tutto il mondo.

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