LA STANZA DI ROBERTO NUNES VAIS

Roberto Nunes Vais

reminescenze tripoline
di
roberto Nunes Vais

INTRODUZIONE

         Negli   anni   dal  1979 al 1982  sono   stati  pubblicati   sul   mensile ,-"Italiani d'Africa", organo  dell'Associazione   Italiani  Rimpatriati  dalla Libia,  diversi miei articoli sotto  il titolo di "Reminiscenze  Tripoline",

   "Italiani  d'Africa"  era, al suo  inizio,  diretto  dall'amico Italo Abela venuto  immaturamente  a mancare  di a poco  più  di un anno,  il suo non facile compito venendo ad essere susseguentemente svolto,  con uguale merito ed impegno, dal di lui fratello Guglielmo.

          Avevo buttato  giu i primi  capitoletti per dare una mano ad Italo nella compilazione di quel simpatico  giornale, ed egli aveva gentilmente messo a mia disposizione un ampio  spazio  nella terza pagina:  la doppia colonna  era sormontata  da una piccola veduta aerea del centro di Tripoli, sulla quale risultava impressa una frase  dal mio primo  articolo, frase  che metteva  subito  in luce tutto  il sentimento  che noi provavamo per la nostra cittadina:  "Questa  nostra Piccola Patria".

      Pensavo  di esaurire l'argomento   nel corso di poche  puntate   ma, via via che scrivevo,  sempre  nuovi  ricordi  risalivano,  affollandosi  alla mia  mente:  in questo modo,   quella partecipazione  che sembravava doversi  esaurire nello spazio  di pochi mesi è invece proseguita  per oltre tre anni ...

       Ora che la pubblicazione  di  "Reminiscenze "  sul giornale è terminata,  mi si è presentata  l'opportunità   di stampare sotto forma  di libro tutti  questi ricordi, arricchiti e completati  da molte belle immagini di luoghi ed avvenimenti  di cui si parla nel testo.  Ho  accolto con vivo piacere  tale opportunità  che rende cosi possibile  la realizzazione  di quella richiesta avanzatami  da numerosi  amici e conoscenti:  di vedere appunto raccolte e stampate  in un unico volume  le "nostre" reminiscenze.

      Come ho fatto  molte volte notare sul Giornale, devo rinnovare anche qui le mie scuse per gli eventuali errori e per le possibili  omissioni  di nomi, fatti  e circostanze, difficilmente  evitabili quando  si fa  ricorso solo alla propria  memoria.

       Certamente  la meravigliosa  Storia  dell'Italia  e degli Italiani in Libia avrebbe meritato  un ben più  ampio ed approfondito  studio, da parte di storici e sociologi di chiara fama,  mentre il contenuto di questo libro è soltanto  una storia, con la lettera minuscola,  descritta semplicemente  da un uomo  della strada.

     Spero comunque  che questo  volume non deluderà i suoi lettori, riaprendo brevemente  una finestra  sul lungo passato  che abbiamo vissuto insieme,  nelle buone  e nelle 'avverse circostanze,  in quella Tripoli  ormai  cosi  lontana  nello spazio  e nel tempo,  ma pur sempre  cosi vicina alla nostra mente  ed al nostro  cuore.

Roberto  Nunes Vais





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