Miriam Meghnagi ha
tenuto concerti in prestigiosi teatri in molti paesi d’Europa,
in Israele, Giordania, Grecia, Turchia, negli Stati Uniti, in
Canada e in America Latina.
Ha cantato per la pace nel mondo e tra le religioni in
significative manifestazioni, come per il Premier Itzhak Rabin
(Roma, 1992);
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... Miriam
Meghnagi ha
cantato per la pace
nel mondo
e tra le
religioni in
significative manifestazioni,
come per il Premier
Itzhak Rabin ... |
per la VI World Conference on Religion and Peace (Vaticano 1994);
per i Presidenti dei Parlamenti dei Paesi Mediterranei e del
Parlamento Europeo in occasione del loro incontro in Italia (Palermo,Villa
Niscemi 1998); per il Congresso Internazionale "Culture of
Peace" (Rodi, Gerusalemme, Eilat, Aqaba 2002); per la II
Giornata dell'Interdipendenza (Roma, Campidoglio 2004); e
altrove. E' anche autrice di testi poetici in italiano, in arabo
e in ebraico. Ha tradotto saggi dall'inglese, dal francese e dal
tedesco (Editori Savelli, Città Nuova, Marsilio). E' Vice-presidente
di FederArteRoma-Movimento
Artistico Europeo Interculturale.
Ha scritto vari saggi (pubblicati da Bulzoni, Università di
Pescara, Garzanti, Nicolodi, Dedalo) e nelle riviste Praxis,
Quadrangolo, Gruppo e Funzione Analitica, Noi Donne, Marie
Claire. Ha registrato e curato programmi per varie emittenti
televisive e radiofoniche nazionali e internazionali.
Il suo CD Shirat Miriam- Canto Esiliato è il primo CD di canti
ebraici pubblicato in Italia (Ed. Fonè 1986). Suo è il Vangelo
secondo Matteo (Ed. Libera Informazione, 1997). Suoi sono il
testo e la voce di Yonati Tammati, la prima sigla della
trasmissione televisiva di cultura ebraica Sorgente di vita (RAI
2). E suo è il CD Dialoghi Mediterranei (2004), miscellanea di
canti ebraici, quasi tutti originali, dedicati al Mediterraneo.
Come voce recitante, ha eseguito la III Sinfonia di L. Bernstein
con l'Orchestra e il Coro di Santa Cecilia (Roma, Auditorium
Santa Cecilia, 2000). Dal 2003 interpreta per il teatro la sua
propria pièce …e sceglierai la vita…voci dal silenzio, in
memoria della Shoah.
Ha collaborato con registi di cinema e teatro come Citto Maselli
(per il film "Ombre Rosse"), Wim Wenders (per le musiche de "Il
Volo", mediocorto sull'accoglienza), Pasquale Scimeca (alle due
canzoni del film "Malavoglia"), S. Agosti (musiche originali in
"Uova di garofano"), G. Pressburger (canto originale nel film-documentario
"Flussi di Coscienza", canti originali e acting in "Danubio",
lavoro teatrale), G. Salce (protagonista femminile, canti e
musiche originali in "Il raggio d’oro", RAI 3), C. Naccari (canti
originali in "Venezia: città di pietra e acqua", "Premio Torta").
Canti e musiche originali, inoltre, per il documentario di C. G.
Hassan e D. Meghnagi "Gerusalemme: città di specchi" (RAI-SAT,
2000). Ha collaborato inoltre con i compositori E. Macchi, ("La
coda del diavolo" di G. Treves, e Festa della Musica) e altri.
Si è esibita con F. Battiato, N. Atlas, N. Piovani. Con il
compositore Luca Lombardi ha realizzato i cicli di canti ebraici
"Yedid Nefesh" (Dresden, 1994) e "Unterwegs" (Biennale di Musica
Contemporanea, Hannover, 1997).
Nel 2005 oltre ad altre importanti performance, con Manuela
Kusterman (regia di G. Nanni- prod. Fabbrica dell'Attore)) ha
interpretato: "Omaggio a Herbert Pagani"; per il cinema, ha
composto le musiche originali (ed.RaiTrade) per il film "La
Passione di Giosuè l'Ebreo" di Pasquale Scimeca (Sezione
Autori-Mostra del Cinema di Venezia 2005 e Mostra del Cinema di
Toronto, 2005).
E' consulente scientifico per l'Accademia Nazionale di Santa
Cecilia e la Discoteca di Stato per il materiale musicale del
Fondo Levi.
Continuità della tradizione "Miriam Meghnagi, musicista, cantante
specializzata nel repertorio ebraico e studiosa del folclore
ebraico, ha dato un grande contributo ad evitare il rischio di
sterilizzazione di questo repertorio. Infatti con il suo lavoro
e la sua sensibilità ha saputo rinnovare, sempre nell'ambito
della tradizione, sia il repertorio yiddish, sia, in particolare,
il repertorio sefardita e in generale mediterraneo. (...) Con la
sua creatività musicale e la sua raffinata sensibilità, Miriam
Meghnagi ha continuato questa secolare tradizione con
l'invenzione di nuovi canti.
Ha potuto far ciò grazie non solo al suo gusto e alla sua non
comune musicalità, ma anche alle sue profonde conoscenze
etno-musicologiche dei repertori del mondo ebraico, alla cui
tradizione si riallaccia con sapienza. Le sue doti di cantante
hanno saputo dar vita a questi canti: la sua voce dolce e
flessibile, la sua grande espressività sa piegarsi a
sottolineare tutte le inflessioni della melodia, passando dalla
sottile ironia alla dolce tristezza, ma anche allo spirito più
vivace e gaio del canto sefardita con una non comune capacità di
cogliere tutte le luci e le ombre del canto ebraico, così vario
ma al tempo stesso legato ad una comune origine e ad una
medesima radice e ad un medesimo slancio vitale".
Enrico Fubini
Dialoghi Mediterranei
Dialoghi mediterranei è una prima raccolta di canti registrati
"live" in vari concerti, che privilegia l'area sefardita,
nordafricana e orientale e attraversa il tempo e le culture
musicali del mediterraneo, culla di grandi civiltà e religioni
monoteiste.
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Dialoghi Mediterranei copertina |
Shirat Miriam
La
memoria del passato è da sempre una componente essenziale
dell'esperienza ebraica. La Bibbia prescrive il ricordo e il
verbo zakhar (ricordare) vi ricorre almeno 169 volte. Ricordare
e non dimenticare permette di sopravvivere. Egitto e Gerusalemme/Esodo
e Esilio sono cardini nella memoria ebraica. Il progetto
dell'Esodo, la liberazione dalla schiavitù, non riguarda solo un
avvenimento storico ma la storia di ciascuno in ogni generazione,
il genere umano nel suo insieme, lo stesso Dio "esiliato" da se
stesso. Quando accadde, mi trovavo in una sala di registrazione.
Le notizie arrivavano confuse. L'unico dato certo era che tante
persone stavano perdendo la vita. Ho cantato per loro, per le
loro vite interrotte, per il dolore che lasciavano nel mondo. Ho
cantato per la vita, nel tentativo di colmare l'abisso che gli
eventi andavano scavando. Per rifondare la speranza, perché le
candele della memoria rimangano accese, perché il ricordo aiuti
a preservare la speranza del futuro. I ponti sui quali si
incontrano i popoli dilaniati dalla storia sono fragili. Il
canto può essere un ponte sugli abissi dell'odio. Interpreta il
grido, il pianto e il riso. I sentimenti e le emozioni nebulose
umane. Il non detto e il non dicibile. Non rispetta le geografie
e varca, senza passaporto, i confini della storia. E' favorevole
all'incontro, alla tradizione e alla trasformazione. E' dialogo
e ricerca dell'altro. Unisce e distingue, percorre lo spazio del
ricordo e si fa conoscenza. Non teme il confronto, il suo premio
è la comunicazione empatica, la sua essenza è l'essere altrove e
l'altrove è la sua casa. Orienta il viaggiatore e ne
alleggerisce il cammino. Racconta l'esilio e l'incontro,
l'assenza e la speranza dell'incontro. Malgrado ogni violenza e
malgrado la nostra impotenza di fronte ai tragici eventi, di
speranza di pace e dialogo è gravido il futuro. Per il mio "ponte"
ho utilizzato versi sparsi dei salmi e del kaddish, una delle
più antiche preghiere ebraiche. Oltre alle melodie, che sono mie
o da me rielaborate, ho aggiunto io stessa dei versi,
percorrendo quel cammino che
è catena di messaggi e tradizioni trasmesse oralmente attraverso
le generazioni.
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Shirat Miriam copertina |
Rosso MalpeloWeb
design by ARTMANN
- arte & comunicazione
Per Rosso Malpelo, Miriam Meghnagi - già autrice delle musiche
del precedente lavoro di Scimeca, presentato al festival di
Venezia del 2005 “La passione di Giosuè l’ebreo” - ha realizzato
una colonna sonora di forte impatto emotivo, capace di
accompagnare il film e di raccontarlo, attraverso suoni, lingue
e generi musicali diversi. L’artista ha utilizzato l’inglese ed
il rock, per sottolineare la mancanza di libertà dei ragazzi
delle miniere ed il bisogno di protesta, ma anche il ritmo della
samba, per narrare l’unico momento di gioia nella vita di Rosso
Malpelo e, conseguentemente, nel film. Non mancano i richiami
alla lingua ebraica e ci sono echi di musiche africane che
smuovono la pellicola e la riportano alla realtà. E', infatti,
in Africa, come anche in Asia e in America Latina, che i bambini
sono maggiormente esposti al pericolo dello sfruttamento. Sono
queste terre così belle, ma anche così povere, a contare il
maggior numero di bambini lavoratori, ma anche di bambini
soldato. Eppure sono terre luminose e musicali, dove i suoni
dell’acqua, del vento, del legno formano una sinfonia costante,
che Miriam Meghnagi è riuscita, in alcuni punti, a trasportare
tra i fotogrammi di Rosso Malpelo.
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Rosso Malpelo copertina |
La Passione di Giosuè l'Ebreo
"Un plauso particolare va alla pregevole colonna sonora del film La passione
di Giosuè l'ebreo, curata da Miriam Meghnagi (e da lei stessa
cantate) musicista e cantante di origini ebraiche capace di parlare
e cantare in molte lingue antiche diverse, compreso l'aramaico"
(Cinefile.biz).
"Le musiche travolgenti di Miriam Meghnagi" (Il Messaggero, 9 settembre
2005).
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La Passione di Giosuè l'ebreo copertina |
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