La stanza di Roberto Longo

Roberto Longo


VITA DELLA ASSOCIAZIONE

30-31 Agosto 2003

GLI EXLALI A PADERNO  DEL GRAPPA

Verbale del Consiglio Direttivo

della Associazione Exlali-Fratel Amedeo

Istituti Filippin - Paderno del Grappa - 30 agosto 2003 - ore 17,30


Ordine del giorno:

1  - Commemorazione di Fr. Amedeo a 8 anni dalla scomparsa

2 - Relazione sulle attività sociali dell'anno sociale 2003

3 - Consuntivo economico-finanziario

4 - l'Oasi: soci morosi

5 - Scelta degli obiettivi della solidarietà Exlali per l'anno 2004

6 - Programmazione Raduni per l'anno 2004, Raduno di primavera a Torino

7- Attività dei Delegati Esteri (Suggerimenti del Delegato Prof. Maurice Romani)

8 - Varie ed eventuali (gadget, medaglie, gagliardetti, labaro ... )

 

Sono presentì:

1  - Fr. Arnaldo Grassano

2 - Giancarlo Consolandi

3 - Antonio Capodieci

4 - Otello Gildo Drago

5 - Giancarlo Trovato

6 - Antonio Marcello delega Antonio Capodieci

7 - Mario Calandra

8 - Guido Di Gloria

9 - Anna Grech

10 - Fr. Luigi Montini

11  - Felice Spagnuolo

Assenti giustificati:

1  - Francesco Marangelli

2 - Gaetano Salgaro

3 - Amilcare Angelucci

4 - Marcello Carabot

Segretario dell'Assemblea viene eletto Antonio Capodieci.

 

1°- Fr. Arnaldo con una preghiera ha ricordato la figura di Fr. Amedeo. Ricorre in questi giorni l'8° anniversario della sua scomparsa. Vengono ricordati con commozione i Fratelli e gli Exlali scomparsi recentemente.

2°- II Presidente - in merito ai raduni del 2003 - ha ringraziato gli orga­nizzatori, richiamando l'attenzione degli stessi su questioni organizzati­ve che hanno creato qualche disagio ad alcuni partecipanti. In merito al prossimo Raduno dì Roma sarà annullata la cena del sabato se­ra. Per il pranzo della domenica richiamare su l'Oasi che i partecipanti devono prenotarsi, nei termini prescritti.

3°- II tesoriere Felice Spagnuolo ha inviato il resoconto-cassa: è attivo.

4°- Ai soci morosi da oltre tre anni verrà inviata una lettera di invito a versare le quote arretrate; in difetto verrà sospeso l'invio dell'Oasi.

5°- Sono stati stanziati € 520,00 per il Centro La Salle che accoglie i Fratelli anziani di Torino; € 520,00 per il Colle La Salle di Roma, come borsa di studio per allievi bisognosi; € 520,00 per gli orfani di guerra di Asmara (Eritrea); € 520,00 al Centro per handicappati di Hamman (Giordania); € 310,00 per adozione a distanza (quota annua per F. Widny); € 520 per borsa di studio per universitari haitiani a Firenze.

6°-I prossimi raduni per l'anno 2004 saranno: a Torino il 28 marzo pres­so la Villa S. Giuseppe; a Roma il 13 giugno presso Colle La Salle; a Pa­derno il 5 settembre presso gli Istituti Filippin.

7°- Si tralascia - già chiarito con il Delegato stesso.

8°- II tesoriere Felice Spagnuolo propone di fare un Consiglio interme­dio nel mese di maggio all'Istituto S. Giuseppe a Milano, per discutere le modalità delle prossime elezioni.

Il segretario alle ore 19,52 chiude l'Assemblea del Consiglio Exlali-Fra­tel Amedeo.

Firmato Antonio Capodieci – Segretario

 

CRONACA

di Roberto Longo

L'Istituto Filippin occupa una vasta area in un Comune del Trevigiano. Il verde, le stanze accoglienti, le attrezzatu­re, silenzio e pace devono rendere piace­vole il soggiorno agli studenti, attenuan­do un po' i disagi derivanti dallo studio.

Per raggiungere Paderno del Grappa, uscendo dall'A 31 a Due Ville, si attra­versano diverse cittadine dell'alta pianu­ra veneta. Tra queste, per esempio, Marostica, antico borgo medievale racchiu­so in una cinta di mura quadrangolari do­minato dal Castello Superiore. Il manie­ro si affaccia sulla piazza Castello, fa­mosa per la scacchiera pavimentale. Qui, annualmente, si rievoca una storica partita a scacchi in costumi quattrocente­schi.

Quindi adagiato sulle rive del Brenta. Bussano del Grappa. Il celebre ponte, più volte ricostruito, (quello attuale è del 1948 su disegni originali del Palladio) è stato testimone di grandi battaglie e la celebre canzone degli Alpini lo ha reso particolarmente caro a tutti.

Ma Bassano non è solo ponte perché Bassano è anche grappa nel senso alco­lico della parola oltre ad essere una citta­dina ricca di edifici medievali e rinasci­mentali. Il Duomo è del X secolo, la

Chiesa di San Francesco è in stile Ro­mano-gotico. Famose le ceramiche, le case a portici esternamente affrescate ed il Castello degli Ezzelini. Ma tutto il pae­saggio da un senso di serenità, di tranquillità e di pace. Sono troppo lontani i tempi di Ezzelino III da Romano (si pas­sa anche da questo paesino) il famigera­to capo ghibellino famoso per la sua cru­deltà ed efferatezza alleviata da saltuari momenti di grandezza e generosità. Basterebbero le attrattive turistiche su

citate (ma solo a titolo di esempio) e la particolare cortesia di Fratel Montini che permette, a prezzi da rimborso spese, l'uso dell'intera struttura mettendo a di­sposizione le camere dei convittori, a far partecipare all'annuale raduno un nume­ro notevole di Exlali e simpatizzanti, ol­tre ovviamente al piacere di rivedere ex­compagni di scuola e gli ex, ma ancora attuali, insegnanti ed amici.

Quest'anno tuttavia alle domande:

"Hai visto Mario, Carlo, Pino" oppure "Sai se c'è Gigi, Gianni, Salvo", troppe le risposte: "No, non credo che ci sia" ... "Forse quest'anno non verrà" ... "Ha detto che non sarebbe potuto venire".

La punta massima (domenica 31 a pranzo): solo 166 partecipanti. Troppo pochi! La data (fine agosto) ha senz'altro influito ma, il tempo che passa ed ap­panna i ricordi, anziché una scusante, dovrebbe essere un motivo in più per in­contrarsi e ravvivare, anziché dimentica­re, i tempi andati.

Una signora, dichiarandosi estranea ma simpatizzante, ha chiesto ed ottenuto la parola durante la riunione. Ha quasi rimproverato tutti gli Ex-lari per non aver ancora coinvolto i figli. Prevedendo la fine di questi raduni, di cui apprezza le finalità, ha praticamente invitato tutti i presenti a dare uno sguardo alla "carta d'identità". Altri, in passato, hanno rac­comandato la stessa cosa. Ma non è pro­getto realizzabile. Il 1970 è troppo lonta­no. Chi aveva pochi anni, ne ha 33 di più e chi è nato in Italia non può avere lo stesso spirito. Gli altri, già ventenni e trentenni, oggi hanno nipoti e, ritengo che sia proprio il mestiere di nonno, uno dei motivi della scarsa affluenza. Ricor­do che quando ci fu detto che il raduno non avrebbe più avuto luogo in quanto non ci sarebbe stata più la disponibilità dei locali, ci fu un attimo di disappunto e sconforto. Era come se una Legge aves­se cancellato una festività dal calendario.

Tuttavia alcuni meritano ammirazione e simpatia.

Mirko Oliva, famiglia al completo, per essere presente al raduno, ha affrontato una piccola Odissea. Il novello Ulisse, ha chiesto ad un contadino la strada mi­gliore per arrivare a Paderno. Forse per­ché non aveva precisato "del Grappa" (ce ne sono altri sei di Paderno), o forse perché "gli Dei" avevano stabilito diver­samente, fatto sta che Mirko ha, invano, girovagato. Il cartello "Stoccolma Km. 12" ha trasformato in certezza i suoi ini­ziali dubbi di essere stato ingannato. Quindi in volata per la via giusta ri­schiando tre contravvenzioni: eccesso di velocità, guida in stato di nervosismo, uso di auto in giorno non consentito (la domenica): volevamo Mirko sin dal ve­nerdì e non solo la domenica.

Anche l'iniziativa di Marcelle Cara-bot, questa volta assente per motivi di sa­lute, di far coincidere la sua gita annuale con il raduno di Paderno, permette ad una quarantina di persone di partecipare a questa festa.

A Giancarlo Trovato, i ringraziamenti di tutti noi: è Mister Paderno e, giusta­mente, è stato premiato per la sua opera con una targa raffigurante un calciatore perché, fino a qualche anno fa, organiz zatore, anche, della tradizionale partitella a calcio. Con lui vanno ricordati anche Aprile, Capodieci, Di Gloria e Trovato Marcelle, che si sono dedicati al notevo­le lavoro di sistemazione nonché alla preparazione del dopocena nei locali di Villa Fietta.

Ritengo la rosetta con tonno e harisa, il più gustoso panino imbottito. Quelli di sabato erano solo al profumo di tonno e harisa ma nonostante la cena di poco pri­ma, a fine serata non ne era rimasto neanche uno. Simpatica questa iniziativa della serata danzante anche se, l'inflessibilità dei dj, la temporanea vista, anche ad occhio nudo, di Marte ed il clima mi­te hanno vivacizzato la festa solo all'e­sterno.

La riunione della domenica mattina, era iniziata con il saluto del Presidente Ing. Consolandi, la lettura di messaggi augurali ed il dispiacere di chi non è po­tuto intervenire, cenni sui raduni futuri, ed il ricordo di Fratel Amedeo cui Fratel Arnaldo ha dedicato parole di affetto ed una preghiera, non riuscendo, come ogni anno, a trattenere la commozione, nono­stante la sua forte fibra. Sul palco quindi si sono avvicendati alcuni Fratelli che hanno ricordato la loro opera di educato­ri negli Istituti di Tripoli e Benghazi e la gioia di ritrovare alcuni dei loro allievi. Gioia e commozione manifestata anche da Inserra Armando, un ex-allievo pre­sente al raduno per la prima volta e che, con un intervento molto garbato, si è det­to lieto di essere intervenuto, di conside­rarsi "ritornato a casa", di aver ritrovato lo spirito lasalliano, di lodare l'iniziativa di questi raduni di cui ignorava, purtrop­po, l'esistenza. Gildo Drago, vorrebbe impegnarsi di più nell'Associazione, ma ha molti altri impegni della stessa impor­tanza ed il tempo è il solito tiranno. Il nuovo Direttore dell'Istituto Fratel Ga­briele, dopo aver dato il benvenuto ai presenti, riferendosi al fenomeno atmo­sferico che rendeva visibile Marte in quelle notti ed alla caratteristica che lo rende noto come "Pianeta Rosso", ha ricordato che Marte è lontano e che entro breve tempo, non sarà più ben visibile, scomparirà, mentre il Fratello è sempre vicino: pronto a dare aiuto e conforto. Che Marte brilla di luce non propria, il Fratello riceve la luce di Cristo e la tra­smette a tutti, perché tutti ne hanno biso­gno. Marte è rosso e la mitologia lo ha trasformato in Dio della guerra, il Fratel­lo possiede l'azzurro della Fede ed è por­tatore di Pace. Quindi l'intervento-rim­provero della citata signora e l'uscita per assistere alla Santa Messa. Una pioggia, anzi quasi un temporale, ha disturbato il percorso del centinaio di metri che sepa­ra la sala riunioni dalla bella Chiesa. Ov­vie e logiche le pesanti proteste e malumori che hanno accompagnato il "cor­teo". All'interno l'officiante ha ricordato ai fedeli che il giorno prima avevano pre­gato perché la pioggia interrompesse quel lungo periodo di siccità. Poco male: "Lassù" sanno benissimo che "quaggiù " non siamo mai contenti !

Dopo la Santa Messa, il pranzo socia­le durante il quale è spuntata qualche vecchia fotografia con le immancabili conseguenti domande: "Ma questo chi è? E quest'altro qui alla destra di Mario, non è per caso..." ecc. ecc. Una foto ti­rata fuori da Franco Verna, testimoniava la sua appartenenza ad una delle squadre di pallacanestro del La Salle. Non c'era l'allenatore, ma la severa figura di Fratel Arnaldo. Bisogna riconoscere che La Salle, nelle varie discipline, sopratutto nel calcio, ha raggiunto i livelli che tutti ricordiamo per l'opera e la fermezza di Fratel Arnaldo, senza il quale, sarebbe stata una squadra qualunque ma non cer­to La Salle, una delle due squadre che sono riuscite a fermare l'Ittihàd anche contro il parere degli arbitri. Il personag­gio, come spesso accade, ha dato luogo a qualche fantasioso e simpatico aneddoto, derivato sopratutto dall'idea Machiavel­lica del suo dire sempre: "Ragazzi l'uni­co risultato che mi interessa è la vittoria! ... Con ogni mezzo... non mi importa co­me! ...Vincete e basta". Un giorno un giornalista che aveva sentito queste af­fermazioni disse: "Ma Fratel Arnaldo, Pierre de Coubertin la pensava diversa­mente!". "Ah, sì?" rispose "menomale che c'è la libertà di pensiero!". Un'altra volta gli chiesero se verso i lavativi, ver­so chi non si impegnava nonostante le potenziali capacità, usasse il bastone e la carota. "Certo" pare abbia risposto con sicurezza Fratel Arnaldo: "Solo che ve­de a me, beh, le carote non piacciono".

Ma questi sono aneddoti. I fatti sono i traguardi raggiunti dai vari teams lasal-liani. E quelli erano meriti degli atleti, certo, ma anche di chi li incoraggiava e spronava a raggiungerli. Il resto solo chiacchiere.

Prima degli arnvederci e prima di qualche abbraccio ad occhi "lucidi", il tentativo di portare a casa un tangibile ri­cordo, tentando la fortuna, alla tradizio­nale lotteria. Oltre agli acquisti effettuati dall'organizzazione, è doveroso ringra­ziare la generosità di Giacomo Campa­gna che tutti gli anni mette in palio di­versi oggetti di un certo valore ed il pit­tore Casalanza Francesco che ha contri­buito con 2 suoi quadri.

Ritornando alla riunione della mattina, concludendo il suo intervento, il Presi­dente Consolandi, ha detto che molti as­sociati risultano morosi da anni e che pertanto, in futuro, non riceveranno la ri­vista l'Oasi.

Simpatica questa iniziativa della serata danzante anche se, l'inflessibilità dei "dj", la temporanea vista, anche ad occhio nu­do, di Marte ed il clima mite hanno viva­cizzato la festa solo all'esterno.

Per coloro che non possono interveni­re ai raduni, credo che questa rivista sia l'unica forma di collegamento, un picco­lo ponte sul passato da non abbandonare. La quota associativa costa meno di due caffè al mese per cui non ritengo che la morosità derivi dall'importo. Non è do­vuta neanche a pigrizia, perché in Posta, almeno una volta al mese, ci si va. È senz'altro dovuta a dimenticanza per cui chiedo a tutti di annotare l'appuntamen­to nell'agenda o sul calendario.

Prendendo spunto da un noto spot pubblicitario, credo che poter risponde­re:

- Sono andato a pagare la quota asso­ciativa dell'Oasi - rassereni chi sospetto­samente domanda:

- Ma dove sei stato tutto questo tempo! E per trasformare il tutto in un sorriso di piena approvazione ed ammirazione, basta poter rispondere:

- Ma cero! - alla successiva domanda:

- Ma almeno hai versato qualcosa in più o soltanto i 18 richiesti? -