Continua tuttora, anche se
in misura ridotta, il flusso
migratorio da Sud a Nord ed in particolare dalla Sicilia al Piemonte,
Flusso migratorio da
Sud a Nord
regione che è stata
protagonista della rivoluzione
industriale del Novecento e che, grazie soprattutto alla Fiat, aveva
conosciuto
negli anni sessanta un consistente sviluppo nel settore manifatturiero.
Grazie soprattutto alla
Fiat
Ma non è stato sempre così. Ci furono anni, in passato, in cui
l’emigrazione
avveniva con un senso
di marcia contrario e cioè dal Piemonte verso la Sicilia. Contadini,
allevatori, vignaioli, commercianti e nobili in cerca di avventure,
abbandonarono i territori, allora poco fertili e sovrappopolati delle
Langhe e
del Monferrato, per trasferirsi in Sicilia, regione prosperosa,
ospitale,
scarsamente abitata, ricca di risorse e dal clima meravigliosamente
mite.
A stimolare questo esodo
fu probabilmente un matrimonio,
dettato non tanto da sentimenti amorosi quanto da ragioni politiche,
fra
Adelasia del Vasto, figlia di Manfredi Aleramo, marchese del Monferrato
Adelasia del Vasto
e il normanno Ruggero I°
d’Altavilla, gran conte di Sicilia e
Calabria.
Ruggero I° d’Altavilla
Le
buone notizie che arrivavano dal Sud avevano incoraggiato alemarici e lombardi,
popoli del nord-ovest d’Italia, a tentare l’avventura in terra di Sicilia.
Anche Ruggero fu favorevole a ricevere in Sicilia emigranti del Nord, di
origini latine, per poter bilanciare la numerosa presenza nel suo regno di
sudditi di etnie diverse, come quella araba, ebrea e greca
Adelasia fu la terza
moglie di Ruggero ed ebbe due figli, Simone
nato nel 1092 e morto in tenera età e Ruggero, forte e promettente,
nato a
Mileto in Calabria nel 1095, destinato a diventare il futuro erede al
trono di
Sicilia.
Adelasia era donna forse
non molto bella ma tanto ambiziosa
ed energica e riuscì ad amministrare il regno, avendo appreso dal
marito
Ruggero l’arte di governare e quindi della politica e della diplomazia,
in modo
tale da mantenere saldo il potere e ad assicurare il trono al figlio,
anch’egli
Ruggero come il padre.
Rimasta vedova nel 1101,
Adelasia si trasferì dalla Calabria a
Palermo e si dedicò al consolidamento del regno governando, con abilità
e
saggezza un popolo composto da varie etnie ma appartenenti ad una
stessa unica
patria. Nel 1112 passò le leve del comando al diciassettenne figlio
Ruggero II°,
affiancato provvisoriamente da un reggente.
Ruggero II°
Nello stesso anno, ormai
libera da impegni di governo,
ricevette una proposta di matrimonio da parte di Baldovino I° di
Fiandra, re di
Gerusalemme, interessato a concludere una pacifica alleanza con il
potente
regno normanno. Sembra non sia da escludere che Baldovino fosse anche
interessato all’enorme ricchezza di Adelasia.
Baldovino I° di Fiandra,
re di Gerusalemme
L’anno successivo si
sposarono e Adelasia fece inserire nel
contratto matrimoniale che alla loro morte il titolo di Re di
Gerusalemme
sarebbe stato ereditato dal figlio Ruggero. Dopo pochi anni, il
matrimonio si
rivelò un fallimento per varie ragioni e nel 1017 fu dichiarato nullo.
Adelasia,
provata e delusa, ritornò a Palermo e si ritirò a vita privata. Morì in
un
convento a Patti, nel 1118 e fu sepolta in cattedrale con tutti gli
onori.
Nel 1118 Adelasia morì in
un convento a Patti
Ruggero II, dopo gli anni
di reggenza, salì al trono nel 1130
e regnò, in un clima di relativa tranquillità, fino alla morte, nel
1154. Dal matrimonio con Beatrice di Rethel
Beatrice di Rethel
ebbe una figlia, Costanza
d’Altavilla,
Costanza d’Altavilla
che poi andò in sposa ad
Enrico VI di Germania.
Enrico VI di Germania
Dalla loro unione nacque
Federico II°, nel 1194, che diventò
il famoso imperatore Federico II° di Svevia, passato alla Storia col
soprannome
di “Stupor Mundi”.
Federico II° di Svevia,
“Stupor Mundi”
Molto ci sarebbe da dire,
considerato lo spessore del
personaggio, mi limiterò però ad esaminare il fenomeno migratorio degli
anni
del suo regno, che sostanzialmente vide ancora tanti piemontesi
spostarsi verso
la Sicilia.
La politica di Federico
era mirata a smorzare lo scontro fra
due civiltà, quella europea e il mondo musulmano, col quale dialogava e
dal
quale attingeva cultura e conoscenze in diversi campi dello scibile
umano.
Tanti suoi collaboratori erano latini, greci, ebrei e arabi, pochi
erano
musulmani ma la curiosità verso il loro mondo e la loro religione fu
spesso causa
di inimicizia col Papa.
Federico inoltre si
adoperò in difesa dei diritti degli
stranieri residenti nel suo regno. Quando sorsero problemi con i
ribelli
saraceni, che si rifiutavano di convertirsi al cristianesimo, egli non
li
uccise ma li spostò in Puglia, nella città di Lucera.
Anche Federico II, come i
suoi predecessori, puntò sul
trasferimento nelle terre siciliane di numerosi emigranti reclutati in
Piemonte
al fine di ripopolare le campagne devastate durante la ribellione dei
saraceni.
E come i suoi
predecessori, anche lui ebbe una moglie
piemontese, la bellissima Bianca Lancia,
Bianca Lancia
della famosa famiglia
piemontese dei Lancia. Bianca fu la
quarta ed ultima moglie di Federico, ebbe tre figli tra cui Manfredi
che
ereditò il regno di Sicilia.
Re Manfredi
Secondo lo storico
Alessandro Barbero, gli attuali abitanti
di Corleone, in provincia di Palermo, discenderebbero da quest’ultima
ondata di
emigranti piemontesi nel regno di Sicilia.
Fra i Comuni che hanno
risentito dell’influenza piemontese,
riscontrata nel DNA della popolazione, vengono citati Sanfratello,
Novara di
Sicilia, Ferla, Nicosia e Piazza Armerina, dove nel linguaggio parlato
si
notano ancora oggi molte parole di origine piemontese. Anche molti
cognomi diffusi
in questi paesi sono di origine piemontese, come Lanza, derivato dalla
nobile
famiglia aleramica Lancia, e poi Barbera, Giordano, Lombardo, etc.
Per concludere, se è vero
che la storia non si ripete mai, è
altrettanto vero che le alterne vicende, vissute nei diversi luoghi del
pianeta
da intere comunità, hanno offerto periodi di magra e altri di benessere
e in
ogni caso, escludendo le calamità naturali, l’intervento e l’influenza
dell’uomo sono stati sempre determinanti.
Francesco
CARONIA
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