L’avventura continua…

  Il ritorno

  dei MILORDS

      scritto da Raffaele Brignone, detto Antonio

Raffaele Brignone  - 1968 Raffaele Brignone  - 2006

Seconda parte dal 2004 al 2006.

 

 


 

Note sull’autore e la famiglia Brignone.

Sono nato a Tripoli di Libia, il nove luglio del 1948 , terzo figlio ed unico maschio della famiglia, dal matrimonio tra Rosario Brignone e Vita Ricotta, uniti in matrimonio nel 1942, mentre Tripoli veniva bombardata.

1942 - Rosario e Vita sposi

Mio padre, Rosario, è nato a Lampedusa nel 1911 dal matrimonio tra Raffaele Brignone e Giuseppina D'Amore. Purtroppo mio nonno Raffaele, rimase vedovo molto presto. L'anno dopo nonno  Raffaele , quando mio padre  Rosario aveva appena diciotto mesi, decise di emigrare in Libia, portando con sè tutti quattro figli, tre maschi ed una femmina.  Nel 1912, dopo il conflitto italo-turco e la seguente annessione della Libia, ex colonia turca, all’Italia , i Brignone furono tra le prime famiglie italiane a stabilirsi in Libia.  Mia madre, Vita Ricotta, è nata a Tunisi da genitori italiani.  I suoi genitori Luciano Ricotta e Teresa Girolamo, nati anche loro a Tunisi, erano figli d’emigranti siciliani. Nonno Raffaele, dopo essere giunto in Libia, iniziò un’attività di lavorazione del legno. Nel suo laboratorio , situato nella città vecchia vicino alla Chiesa di Santa Maria degli Angeli, venivano trasformati  tronchi di legno in tavole ed assi per l’edilizia e la produzione d’arredi. Tale laboratorio, nel dopo guerra, venne ristrutturato e convertito in una chiesa ortodossa. I figli, Salvatore, Vincenzo e Rosario compirono i loro studi presso la vicina scuola dei Fratelli Cristiani. Terminato il conflitto della seconda guerra mondiale, nonno Raffaele con i figli Salvatore, Vincenzo e Gina, tutti sposati a Tripoli, tornarono in Italia, solo Rosario volle restare a Tripoli. Mio padre, che commerciava  in mobili,  fu il primo italiano residente Libia ad iniziare l’importazione di prodotti del legno, mobili ed accessori italiani. Per questa intraprendente e coraggiosa iniziativa la sua azienda fu premiata ed insignita dall’Ambasciata italiana col  titolo  di – "Premiato Mobilificio di Rosario Brignone" .

Raffaele e Rosario allo stadio

Vado all’asilo e faccio la primina presso le Suore Giuseppine nella Città Vecchia. Frequento le  scuole elementari e medie presso l’Istituto dei Fratelli Cristiani, ove ricevo ogni anno premi al merito di studio. Nel 1968 mi  diplomo come geometra presso l’istituto G. Marconi.  Lo studio non mi interessa molto; studiare il minimo ed ottenere un voto sufficiente è  stato il mio approccio alla scuola. Lo sport, la musica, sono cose che mi attraggono di più, ( vedi, il primo diario –The Milords - in cui racconto la mia avventura nel mondo musicale tripolino).

Organizzare feste ed animarle era un’altra delle mie prerogative. Per questo venivo molto ricercato tra i giovani della comunità italiana di Tripoli, negli anni ‘60. Nel 1967 fui tra gli organizzatori del primo ed unico sciopero studentesco della storia dei giovani studenti italiani in Libia. In quel anno venne organizzato un corteo di protesta per la riforma scolastica, anche in seguito agli avvenimenti rivoluzionari degli studenti in Italia e in Europa. Il corteo fu interrotto dall’intervento della polizia poco prima di arrivare all’Ambasciata italiana, dove una delegazione di studenti avrebbe richiesto udienza all’ambasciatore e spiegato i motivi della protesta. L’intervento della polizia mise fine alla manifestazione non autorizzata e vietata dalle leggi locali per i cittadini stranieri. Grazie alla mediazione delle autorità consolari e dell’ambasciata non ci furono conseguenze punitive. Dopo essere tornato in Italia ed essermi impiegato all'INPS,  ho svolto l’attività di sindacalista, in un sindacato apolitico dal 1980 e 2004, intraprendendo  una carriera che mi ha portato alla carica di segretario provinciale poi a quella di responsabile regionale ed infine per un decennio consigliere nazionale.

Raffaele, ma alcuni, mi chiamano Antonio, perché ?  Il motivo è che nel nostro meridione è tradizione chiamare il primo nascituro maschio con il nome del proprio padre. Papà Rosario ebbe due femmine come prime figlie ed il suo desiderio di tramandare il nome di suo padre al primo nato, fu deluso. Durante la terza gravidanza di mia madre , se il nascituro fosse stato maschio, mio padre si ripromise di chiamarlo Raffaele ,come il nonno. Mia madre Vita, devotissima  a San Antonio, durante la sua terza gravidanza fece un voto.  Se il parto avesse avuto un buon esito avrebbe chiamato suo figlio, Antonio. In quel periodo la mortalità tra nascituri erano alquanto elevata e non era raro avere difficoltà nel parto.  Non appena io nacqui (maschio finalmente!) , Papà Rosario,  al colmo della felicità, corse in Comune per denunciare la mia nascita e dando come nome quello di suo padre, Raffaele. Tornato a casa informò la moglie dell’avvenuta registrazione della nascita e che il nome registrato era stato Raffaele. Mia madre lo informò del suo voto fatto a Sant'Antonio. La soluzione-compromesso fu che il bimbo fu battezzato con il nome di Antonio Raffaele e all’anagrafe al nome di Raffaele fu aggiunto Antonio. In casa tutti mi chiamavano Antonio, o Nini, come tutti gli amici più intimi ed i parenti. Con la scuola venne fuori il nome ufficiale, Raffaele. I compagni di scuola che non frequentavano casa Brignone, mi chiamavano Raffaele mentre quelli più intimi che frequentavo anche la casa Brignone, Antonio.

1954 - I coniugi Brignone con i figli, Teresa, Raffaele-Antonio e  Giuseppina (Nuccia)

 

Prefazione.

Nel mio precedente diario, raccontando la mia storia nel mondo della musica tripolina, descrissi, come alcuni componenti del gruppo musicale “The Milords”, dopo ben 36 anni, si incontrarono e si rividero grazie alla certosina e costante opera di ricerca dell’amico Roberto Mione.

Raccontai così l’avvenimento:

‘’  …QUANDO  UNA  TELEFONATA  NON  TI  CAMBIA  LA  VITA,

MA  TE  LA  FA  RIVIVERE… ’’

 

2  dicembre  2004

Squilla il telefono di casa, non il solito rumore, ma un suono particolare, diverso dal solito… forse solo la mia fantasia.

- Pronto ?  - Pronto, parlo con Raffaele Brignone?

- Si, sono io.

- Raffaele di Tripoli ?

- Si…

- Suonavi la chitarra ?

- Si, proprio quel Raffaele !

- Sai chi sono ?

- A dire il vero, non ti riconosco, anche se la tua voce mi è familiare.

- Sono Roberto, Roberto Mione, ti ricordi di me ?

- Come potrei non ricordarti caro Roberto! Chitarra solista e mancino dei  Milordsche piacere sentirti, come stai ?

- Sto bene, e tu? Senti, dopodomani sabato 4 dicembre mi incontrerò a Roma con altri due amici che conosci, Maurizio Mormile ed Enzo Trapani, te li ricordi ?

- Caro Roberto, sei sempre stata una persona speciale per me e mi ricordo molto bene di tutti voi amici della nostra adolescenza. Sentirti è una gioia immensa e sarei felicissimo di rivedere te, Enzo e Maurizio…

…Ci vediamo a Roma ?…Ma come hai fatto a ritrovarmi ?

- Devi sapere che un tripolino, Paolo Cason, ha un sito internet, www.paolocason.it, e su questo sito molti tripolini scrivono e comunicano tra loro, anche da Israele…sfogliando le pagine del sito, ho visto una foto del nostro complesso, The Milords , e chiedendo ad amici, ho saputo che risiedi a Pesaro…sulle pagine bianche on-line ho trovato il tuo recapito telefonico e così ho fatto anche per altri amici e componenti del gruppo…quindi ho aperto la caccia ai Milords.

- Bravo Roberto, stai portando a termine un progetto che da diverso tempo mi proponevo di realizzare. Bravo, anzi bravissimo

- Ciao, un abbraccio.

- Ciao, a sabato.                                     …

 

4 Dicembre 2004

Venerdì 3 dicembre, parto per Roma. Non avendo provveduto per tempo a prenotare un albergo a Roma, sono ospitato da mia sorella Nuccia, che vive a Casal Palocco. Nel pomeriggio chiamo Enzo, il quale vivendo in zona Eur, mi da un appuntamento per la mattina successiva alla stazione della metropolitana del Palasport. Il 4 dicembre, mi reco all’appuntamento stabilito, poco prima di giungere sul posto riconosco Enzo che mi attende. La mia prima impressione fu:

 – Come è cambiato, ha tutti i capelli bianchi!-.

Ma quasi immediatamente sentii una vocina dentro di me che diceva: – Ti sei visto allo specchio? Come sei cambiato tu, anche gli altri sono cambiati. Il tempo è passato per tutti.

Mi avvicino ad Enzo il quale m i riconosce immediatamente, e, dopo i vari come stai ed abbracci mi annuncia che di lì a poco dovrebbe arrivare Roberto da Bergamo. Con lui e Maurizio, ha fissato un appuntamento al binario 10 della Stazione Termini. Questo binario continuerà ed essere luogo di appuntamenti per gli amici Milords , nei successivi loro incontri. Con la metropolitana raggiungiamo la stazione ed appostati sul marciapiede del binario 10 attendiamo l’arrivo di Roberto proveniente da Bergamo e di Maurizio dalla vicina Monte Rotondo.      Quel sabato del dicembre 2004 fu un’altra tappa fondamentale per il ritorno dei Milords. Rivedersi dopo un così lungo tempo e scoprire che la vera amicizia anche se non alimentata ogni giorno, non cessa di essere quel sentimento vero e disinteressato, sorgente alla quale ogni uomo si disseta senza essere mai sazio, di tutto ciò che essa può dare e continua a dare ogni giorno e ogni istante della vita. La rivoluzione del settembre del 1969, non aveva cancellato questo grande, immenso sentimento.

I sentimenti, gli ideali e le passioni, non possono essere messi  sotto sequestro o confiscati,  continuano ad albergare nel nostro animo, nulla e nessuno può vanificarli!

Eravamo tutti felici, pieni d’entusiasmo per quel avvenimento, inconsapevoli che quel giorno sarebbe stato la prima tappa di una nuova avventura, il ritorno dei Milords. 

 

Roma 4 Dicembre 2004
In un bar in Piazza dell'Esquilino
Raffaele Brignone, Enzo Trapani,
Maurizio Mormile e Roberto Mione
Roberto Mione ed Ugo Balistreri Balistreri, Brignone e Carlo Mione

Nel 1968 eravamo così

 

Come sei bella Roma cantava R. Rascel.

Passeggiando per Roma quel giorno, Roma    sembrava ancor più bella, era bellissima. Ospitava quattro ex ragazzi amici del tempo passato uniti dalla musica e dai trascorsi musicali  a Tripoli. Una lunga passeggiata per le vie del centro e giunti davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore, nell’antistante piazza dell’Esquilino, notammo un piccolo bar con tavolini posti all’aperto. Decidemmo di fare lì una sosta e continuare la nostra chiacchierata. Quel piccolo bar, diverrà un altro punto di ritrovo nei successivi incontri tra gli amici Milords Per rinverdire i ricordi dei momenti trascorsi nel gruppo musicale, avevamo portato fotografie, stampe di articoli apparsi sul giornale di Tripoli, io il mio album fotografico dei miei trascorsi musicali, una delle poche cose che ero riuscito a portare via al mio rientro in Italia. Maurizio dimostrò di essere stato il più previdente di tutti noi, infatti, ad un certo punto disse: – Voi avete vecchie fotografie, e quelle le ho anch’io, ma, non vi ho mai detto che quando entrai nel gruppo dei Milords, iniziai a scrivere il diario di tutto ciò che riguardava il complesso, gli avvenimenti e le mie performance. Dicendo questo, prese e mostrò una cartellina rilegata con una striscia di plastica che teneva ferma una serie di fogli protocollo a quadretti scritti a mano.

Il Diario di Maurizio, copia dell’originale del 1967.

La cartellina iniziò a fare il giro del tavolino, con un frenetico passa mano al limite del litigio, tutti noi eravamo più che curiosi di leggere il diario di Maurizio, il quale mise fine al contendere, dimostrando ancora una volta di essere il più previdente.  - State calmi - ci disse, -ne ho alcune copie! Immersi nella lettura del diario di Maurizio, si commentavano i vari avvenimenti descritti, dopo poco tempo, memore della mia trascorsa figura di leader del gruppo, proposi: - fatemi avere tutto il materiale fotografico o ritagli di giornale riguardanti il nostro gruppo che avete conservato. Partendo dal diario di Maurizio, potrò raccontare la storia musicale del nostro complesso e farne il nostro diario. Nacque così il primo embrione del diario The Milords, diario che ho stampato in un centinaio di copie per gli amici e che grazie alla sua pubblicazione nel notiziario degli ex allievi La Salle di Tripoli, l’OASI, ha fatto il giro del mondo, ora è anche on-line su http://www.ernandes.net/brignone/milords/copertina.htm  nel sito internet  di Domenico Ernandes, che ringrazio per avermi ospitato nella sua homepage, dove altri amici potranno leggere la nostra storia.

 Eravamo quattro amici al bar, come canta Gino Paoli nella sua canzone, ma noi non volevano cambiare il mondo, il nostro scopo era soltanto il ritrovarsi, ricordare i momenti trascorsi facendo musica per il nostro piacere ed il piacere del pubblico che ci seguiva. Chiacchierando, ridendo, scherzando, il pensiero va agli assenti del gruppo:

Antonio Morreale, il batterista, Ugo Balistreri, il primo bassista della formazione 1967/68, Bruno Isidoro, che lo aveva sostituito, Stellario (Uccio) Genovese, tastierista subentrato al mio posto dopo la mia partenza per il servizio militare e Marisa Milani, unica e prima ragazza a Tripoli ad inserirsi in un gruppo musicale.  Le domande sono rivolte a Roberto Mione, grande motore di ricerca. Il suo lavoro attraverso internet con le pagine bianche, telefonando ad amici e conoscenti, aveva reso possibile il nostro incontro.

- Antonio Morreale, vive a Siracusa, è direttore di banca, ho il suo indirizzo e numero di telefono, ci siamo già sentiti-.

Io avevo incontrato Antonio a Siracusa in un raduno La Salle, a stento ci eravamo riconosciuti.

- Ugo Balisteri vive a Soligo, in provincia di Treviso, anche lui lavora in banca e anche con lui mi sono sentito telefonicamente -.

-Uccio Genovese, vive a Piacenza ed è il direttore delle Poste Ferrovia, con lui sono in collegamento internet e telefonico-.

-Ho sentito anche Marisa Milani, vive a Rubano in provincia di Padova, ci sentiamo telefonicamente -.

- Di Bruno Isidoro, so che vive in Inghilterra, ma non ho recapiti, ho il numero telefonico della sorella che vive in Sicilia, quanto prima la chiamerò per avere notizie di Bruno-.

Il grande ed  encomiabile lavoro di Roberto Mione stava dando i suoi frutti.

 

Alla ricerca dell’introvabile amico

Bruno Isidoro - 1968

Bruno Isidoro - 2005

Roberto, come promesso, continua la sua ricerca per ritrovare l’amico Bruno Isidoro, ed i suoi tentativi sono coronati da successo. Bruno, vive a Londra, ha una sua impresa di ristrutturazione e trasformazione di immobili. Roberto e Bruno si sentono telefonicamente.  Con grande gioia, Bruno si rende disponibile per un incontro in Italia con gli altri ex ragazzi del gruppo nel mese di maggio del 2005.

22 Maggio 2005.

Nel mese di maggio del 2005, dopo circa cinque mesi dal primo incontro, si organizza un secondo incontro Roma. Da Bergamo arriva Roberto, da Soligo Ugo, da Londra Bruno, io arrivo da Pesaro, Maurizio ed Enzo sono di casa.

L’incontro ed i festeggiamenti con Bruno Isidoro al bar di Piazza Esquilino.            Bruno, Raffa e Roberto.

Carlo Mione, fratello di Roberto, residente a Roma, si rende gentilmente disponibile ad accompagnarci con la sua auto durante i nostri spostamenti. Non trovando camere libere presso gli alberghi di Roma, sono alloggiato in un albergo ad Ostia. Mancano all’appello Antonio Morreale, troppo preso dai suoi impegni di direttore di banca, Uccio Genovese, anche lui assente per motivi di lavoro e Marisa Milani, impegnata sul fronte familiare ed il lavoro fuori casa. Tutti i presenti si ritrovano quindi ad Ostia, e questa città balneare del litorale romano, vedrà consolidarsi l’idea del ritorno dei Milords sul palcoscenico.

 

OSTIA -  22 Maggio 2005

      I Milords con la loro guida Carlo Mione

Bruno Isidoro, Maurizio Mormile, Carlo Mione, Ugo Balisteri,
Raffaele Brignone, Enzo Trapani e Roberto Mione

I Milords sul lungomare di Ostia

Roberto Mione, Enzo Trapani, Bruno Isidoro, Ugo Balisteri e Raffaele Brignone Maurizio Mormile, Raffaele Brignone, Carlo e  Roberto Mione, Ugo Balistreri, Bruno Isidoro e Enzo Trapani

Enzo Trapani, Bruno Isidoro, Ugo Balisteri, Raffaele Brignone e Roberto Mione

Maurizio Mormile, Raffaele Brignone, Ugo Balistreri, Enzo Trapani, Bruno Isidoro e Roberto Mione

Roberto Mione, il mancino,chitarra solista e Raffaele Brignone, chitarra ritmica, mimano i vecchi tempi quando suonavano insieme nel gruppo.

Enzo e Maurizio, le due voci.
Bruno ed Ugo, le due chitarre basso che si sono alternate nel gruppo.
 
Cantante Chitarra basso
1968 - Maurizio Mormile 1968 - Ugo Balistreri
2005 - Maurizio Mormile 2005 - Ugo Balistreri

 

Enzo  Trapani ed il suo sogno nel cassetto.

1968 - Enzo Trapani 2005 - Enzo Trapani 2006 - Enzo Trapani realizza  il suo sogno

Dopo una lunga passeggiata sul lungomare di Ostia, decidemmo di pranzare nel ristorante dell’albergo dove avevo trovato alloggio. Il cameriere che ci serviva era un ragazzo egiziano. Enzo coglie l’occasione per sfoderare le sue nozioni di lingua araba e declama una poesia in arabo. Durante il pranzo si ricordano i momenti in cui i Milords si esibivano nei vari locali tripolini. Evocando i ricordi, l’estroverso Enzo lancia una proposta, il suo sogno nel cassetto, tornare ad esibirsi in pubblico con il gruppo, malgrado siano trascorsi 36 anni dall’ultima apparizione dei Milords a Tripoli. 

-Cosa ne pensi Raffa ? 

Alla domanda di Enzo, tutti mi guardano attendendo la mia risposta, come a vecchi tempi, quando molto indegnamente guidavo il gruppo.

Maurizio scrisse nel suo diario:

Esce Raffa che va a fare il militare in Italia, e con lui esce la mente del gruppo, quello che ci aveva guidati sino ad ora al successo.

Allora eravamo dei ragazzini, ora, nonostante il tempo trascorso, gli amici continuavamo a dimostrare la loro fiducia nei miei confronti. Gli anni e le esperienze della vita mi hanno cambiato molto, prima di prendere una qualsiasi decisione vedo i problemi, le difficoltà a realizzare un qualsiasi progetto. Forse sono divenuto pessimista. E questo mio pessimismo mi porta ad analizzare la decisione da prendere, pormi le eventuali difficoltà che potrebbero sorgere, cercare di risolverle e poi decidere.

- Amico mio carissimo, la tua è una bellissima idea - risposi - ma, a mio avviso di non facile realizzazione, se tutti noi abitassimo nella stessa città, tutto sarebbe molto più semplice, ma nella nostra situazione, abitando tutti in città diverse, Bruno all’estero, come si fa a rimettere insieme il gruppo. Questo è il primo problema.

Secondo problema - Dove e quando esibirci.

Terzo problema, io, come ben sapete, non sono in grado di tornare a suonare, posso solo rendermi disponibile a darvi una mano, ma escludo il mio coinvolgimento come chitarrista -.

Bruno Isidoro con il suo piglio da guascone, intercalando parole inglesi all’italiano, interviene immediatamente: - No problem !… prepariamo singolarmente una ventina di pezzi concordati insieme, poi basta rivederci da qualche parte e provare insieme. I brani che non vengono bene li eliminiamo e teniamo per buoni solo quelli che provando ci soddisfano, in quella occasione si potrebbe provare a preparare anche qualcos’altro... It's so simple!

Aggiunge Enzo: - Io avevo pensato di proporre a Paolo Cason, di ospitarci in uno dei suoi incontri annuali per il cuscus con gli amici, oltre al pranzo potrà proporre una serata con musica.  Cosa ne pensate?

Roberto aggiunge: - Sono in contatto con altri amici che suonavano e cantavano a Tripoli, si potrebbe proporre anche a loro di partecipare ; avere un pomeriggio con il ritorno della musica anni  60’ con cantanti e complessi di Tripoli.

Ora dovremo organizzarci tra di noi.  La proposta di Bruno mi sembra buona, proviamoci! Siamo tutti d’accordo?-

La risposta è un coro di   Sì ! e si brinda all’avvenimento.

I Milords tenteranno di tornare sulla ribalta.

In quel momento, non so perché, mi viene in mente quel bellissimo film musicale dal titolo  "The Blues Brothers“, anche loro dovevano rimettere insieme la band, uno di loro, come Enzo Trapani aveva visto la luce. 

I Milords ad Ostia, sembrano guardare lontano, illuminati forse, dalla luce vista da Enzo.     

Abbandonato il mio pessimismo e con il piglio militaresco, appreso alla scuola militare, intervengo:  -Amici, ora pensiamo a come organizzarci. Io credo che i brani da preparare debbano essere scelti da Maurizio ed Enzo, che sono le voci del gruppo. Ugo e Bruno, suonando entrambi la chitarra basso, si alterneranno nei vari brani ; saranno loro a decidere quali brani  eseguire. Roberto, tu penserai a  contattare Uccio e Antonio su quello che si sta preparando e farai da tramite fra tutti i componenti.  Quando avrete pronti i brani concordati vi inviterò tutti ad Urbino Lì i miei figli, Lucio e Raffaela,  gestiscono una trattoria con music-pub e collaborano con un gruppo di amici alla gestione della sala prove del Comune di Urbino.  Vedremo come e se vi siete preparati -.

Il music-pub di Urbino

 

Enzo, entrando nel ristorante dell'albergo, aveva notato una locandina che reclamizzava la possibilità di avere una sala per feste e ricevimenti, quindi mi disse:

 - Raffa chiediamo di vedere questa sala. Qui si ha la possibilità di alloggiare, il ristorante è buono. Se anche la sala fosse adatta alle nostre esigenze si potrebbe proporre a Cason di organizzare   ad Ostia  l'incontro con gli ex-tripolini-.

Il sopraluogo alla sala dell’albergo dette esiti poco confortanti. La capienza della sala era per un massimo di un centinaio di persone; gli incontri organizzati da Cason, sino a quel momento, avevano portato più di centocinquanta partecipanti.  Escludemmo quindi l’uso di quella sala, ritenuta poco capiente. Eravamo tutti pieni di entusiasmo per la proposta di Enzo. Il pensiero di tornare a suonare ancora una volta insieme ci riportava alla nostra passata giovinezza. Trascorso il pomeriggio insieme giunge l’ora degli addii, o meglio degli arrivederci. Bruno piange come un ragazzino e con il suo italiano intercalato da parole inglesi, mormora: - Ho ritrovato dei cari e veri amici... such dear and true friends !-

I Milords partono da Ostia con una promessa: prepararsi al grande rientro sul palcoscenico davanti ad un pubblico di amici tripolini. Riusciranno nel loro intento?

I Milords in partenza alla stazione della metropolitana di Ostia.

 

Roberto Mione e le sue ricerche.

Tornato a casa Roberto continua a contattare altri amici che a Tripoli cantavano e suonavo proponendo loro di partecipare ad un’esibizione canora all’insegna della musica anni 60’, riproponendo i vari repertori delle serate musicali tripoline.

- Non sarà una gara- precisa Roberto - ma un’esibizione senza vincitori né vinti -.

Alla fine dei vari contatti si conteranno oltre duecento e-mail ed un centinaio di telefonate. Nella attesa delle risposte degli amici tripolini che a Tripoli partecipavano alle varie gare canore e spettacoli musicali  Roberto Mione  chiama Paolo Cason proponendogli l’idea di Enzo Trapani : un incontro con gli amici tripolini per un "cuscus" con esibizione di cantanti e complessi tripolini. Tra le varie esibizioni, non mancherà la presenza di Mimmo Giacinto, sempre presente con la sua musica e la voce, negli incontri organizzati da Paolo Cason.

Mimmo Giacinto

Paolo Cason si sarebbe interessato dell’organizzazione del pranzo e relativa sala, degli alberghi, dei vari permessi, noi come gruppo musicale delle esibizioni. Cason, interessato a questo tipo di raduno mette sulla sua home page l’annuncio, invitando chi fosse interessato a partecipare alle varie esibizioni di contattare Roberto Mione, Enzo Trapani e Raffaele Brignone. Un annuncio simile appare anche sul sito dell’AIRL di Roma , curato da Luciana Barbon. Tutta l’organizzazione sembra partire con il piede giusto; la data per il terzo incontro con gli amici del sito di Cason è prevista per il 2006, fine Maggio.

Enzo, solitamente trascorre le sue lunghe vacanze a Senigallia, una bellissima città balneare delle Marche. Pesaro e Senigallia distano tra loro una trentina di chilometri. Approfittando della sua presenza, a pochi chilometri da casa, mi rivedo con lui;  insieme continuiamo a perfezionare il raduno e la nostra esibizione.

Roma, settembre 2005

Dopo l’incontro di maggio ad Ostia, si decide di rivederci a Roma per confrontare i riscontri ottenuti e rifinire qualche particolare. Finalmente è presente anche il direttore di banca Antonio Morreale, che per l’occasione è in compagnia della sua Signora e di un caro e comune amico, Pino Calvo, anche lui con trascorsi da musicista a Tripoli. La sua presenza ci sarà utile per definire  il programma e risolvere alcuni dubbi che ancora ci assillano.

All’appello mancano Stellario Genovese (Uccio per gli amici) , Marisa Milani, Maurizio impegnato fuori Roma per impegni familiari, e, l’inglese Bruno Isidoro.

Siamo alloggiati in un albergo nei pressi della stazione Termini dal giorno 23 Settembre. Il 24 arriva Antonio da Siracusa. Roberto, Ugo ed io ci rechiamo in stazione per ricevere Antonio. Il treno è in ritardo, così Ugo decide di tornare in albergo ed attendere lì l’arrivo di Antonio. Al suo arrivo a Roma, Antonio chiede dove sia Ugo. Informato che lo attende davanti all’albergo, decide di fargli uno scherzo. Antonio ha visto recenti fotografie di Ugo, quindi lo riconoscerà facilmente ,  invece  Ugo  non ha visto nessuna foto recente di Antonio. Noi ci scostiamo di qualche metro per goderci la scena.

Antonio si avvicina ad Ugo e gli chiede in un italiano stentato: - Scusi Saniuri , dire io come arrivare a Biazza Spagna? Io turista, no conoscire bene Roma -

Ugo voltandosi da un’altra parte borbotta: - Ma che vuole questo? Non si può mai stare in pace con questi rompi rompi - ed ignora il turista.

Antonio insiste: - Scusi Saniuri, bor favori , come io arrivare a Biazza Spagna ?-.

Ugo continua ad ignorarlo mentre noi arriviamo accanto ai due e chiediamo ad Ugo del perché del suo fastidio dipinto in volto. Ci risponde che questo tizio ha voglia di rompere le scatole e lui non sopporta i tipi del genere. Gli chiediamo se per caso lo conosce e alla sua risposta negativa lo presentiamo:   -Lui è Tony, Antonio Morreale con lui hai suonato per quasi due anni a Tripoli. Sarà l’età che avanza che fa dei brutti scherzi alla tua memoria.

Grandi abbracci e sorrisi tra i due, felici di ritrovarsi dopo così tanto tempo

La vera amicizia, anche se non rigenerata quotidianamente, non inaridisce e torna ancora più rigogliosa ad ogni nuovo incontro.

 

1967 - Antonio Morreale 2005 - Antonio Morreale

 

Roma Settembre 2005 - I Milords posano sulla gradinata di Piazza di Spagna

R. Mione. U. Balisteri, E. Trapani, A. Morreale e  R. Brignone Enzo Trapani, Ugo Balistreri, Antonio Morreale, Pino Calvo e Raffaele Brignone

In giro per Roma si continua, a discutere di come organizzare l’evento del ritorno dei Milords. Tornati a casa si continua la preparazione singola dei brani da suonare, giungono anche le prime conferme di altri amici musicisti, che hanno intenzione di partecipare al raduno. Paolo Cason è alla ricerca di una sala dove celebrare il suo terzo incontro, in Roma o nelle vicinanze.Il mese successivo, quale novello Archimede, ci chiama telefonicamente, esclamando: - Ho trovato! Ho trovato, vediamoci a Roma, insieme andremo a visionare il locale e se a vostro giudizio può essere idoneo per il raduno che stiamo realizzando.Roberto Mione  ed io ci precipitiamo a Roma per incontrare Paolo Cason e con Enzo Trapani, combiniamo un appuntamento. Prima di andare a vedere il locale, Paolo ci descrive le qualità ed i servizi che lo stesso propone, precisando che, per le leggi sulla sicurezza, la capienza del locale è limitata  a 250 persone, il locale tra i vari servizi offre anche un impianto di amplificazione per voci e strumenti. Enzo ed io, escludiamo a priori la scelta operata da Paolo, facendo un po’ di conti prevediamo che le presenze saranno almeno 300, considerando che il gruppo Milords è composto di otto elementi, una dozzina di amici parteciperanno all’esibizione, tutti accompagnati da almeno sei persone tra amici, parenti e familiari, raggiungendo il numero di 120 persone. Con gli ormai abituali presenti agli incontri di Paolo, si sarebbe sforata la capienza del locale.  Decidiamo quindi che è inutile visitare il locale ritenendolo troppo piccolo. Paolo Cason , un po’ avvilito, promette di cercarne uno più capiente, e dopo qualche giorno si fa risentire con un altro – Ho trovato! Ho trovato. -

Il locale è il Palacavicchi, immensa discoteca di Ciampino. Paolo ha prenotato una delle sale più grandi, garantendo un minimo di 500 partecipanti e questo lo rende un po’ pessimista,   non essendo certo di poter raggiungere un così grande numero di partecipanti. I fatti lo smentiranno.                                 

La data dell’incontro è fissata per il 28 maggio 2006.

Sembra che tutto vada per il meglio. I Milords si stanno preparando, altri amici danno la loro adesione per partecipare all’esibizione, la sala è prenotata.  Dopo pochi giorni dall’annuncio del raduno, giungono numerose prenotazioni.

E’ certo! I Milords torneranno sul palcoscenico davanti ad un pubblico di amici tripolini.

Maurizio aveva scritto nel suo diario, nel 1969:

Dopo gli avvenimenti del 1º settembre si incominciano a spegnere le luci sulle ribalte e sui palcoscenici musicali, purtroppo c’è ben poco da suonare…l’ultima volta che ci presentiamo in pubblico è per la festa di San Valentino…

Con quest’ultima esibizione si spengono i riflettori sui Milords…

Quella volta, il buon Maurizio, preso dagli avvenimenti dell’epoca, non fu abbastanza previdente. Ma chi poteva immaginare, nel 1970, che il gruppo si sarebbe rivisto e che si sarebbe organizzato il ritorno dei Milords, nel 2006.  Siamo tutti occupati nelle varie incombenze degli ultimi preparativi, i ragazzi continuano a prepararsi singolarmente, Roberto continua a tenere i contatti con tutti aggiornandoli sul programma, giungono altre adesioni alla esibizione. Io preparo un poster da esporre al Palacavicchi.

Il poster dei Milords al Palacavicchi

Non senza rimpianti, si deve rinunciare alla presenza di Marisa Milani, che non potrà partecipare per motivi familiari.