A proposito di prove
Mentre scrivo questo diario,
ricordando i tempi passati e
le ore trascorse a provare,
mi accorgo di essere stato
un vero schiavista nei
confronti dei miei compagni
d’avventura. Pretendevo
sempre il massimo da tutti,
ogni brano veniva ripetuto
all’infinito.
- Dai, forza ragazzi – li
incitavo - inizia Antonio
con un terzinato alla
batteria, poi entra il
basso, quindi le chitarre e
Maurizio…
- Antonio…alla quarta
battuta del ritornello
stoppi con un colpo secco
alla grancassa e smorzi i
piatti!…Riprende Ugo con il
basso da solo…
- Ugo…quando suoni da solo,
alza il volume!…poi entra
Roberto con il ritornello
svisando sul tema in assolo,
quindi rientriamo con la
ritmica, chitarra basso e
batteria, al secondo giro
sugli accordi riprende
Maurizio…
- OK?!
- Uno…due...tre...quattro!
Si comincia...
- Antonio!!! Voglio un colpo
secco sulla cassa, non una
carezza! Tutto dall’inizio!
- Uno…due…tre…quattro… Si
continua…
- Ugo!!! Alza il volume
quando sei da solo…
- Tutto dalle battute
iniziali, riprendiamo!
- Basta Raffa, va bene così,
no?!!
Fingendo di non aver sentito
ribatto quattro e si
continua a provare…
Provare e suonare tra noi
era molto bello, ma ci
mancava la consacrazione del
pubblico.